Il Sudafrica emette un bond in dollari in doppia tranche dopo 30 mesi ed è un successo

Il Sudafrica ha emesso il primo bond in dollari dal 2022 e l'operazione si è rivelata un grande successo, mercato ottimista.
3 settimane fa
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Nuovo bond in dollari del Sudafrica
Nuovo bond in dollari del Sudafrica © Licenza Creative Commons

Il Sudafrica è tornato a rifinanziarsi sui mercati internazionali con un nuovo bond in dollari dopo un’assenza di 30 mesi. L’ultima emissione sovrana denominata in valuta estera risaliva al 2022. Lo ha fatto questo martedì con una doppia tranche per 3,5 miliardi di dollari. Gli ordini hanno superato i 10 miliardi, quasi il triplo dell’offerta complessiva. Ad essersi occupate dell’operazione sono state Citigroup e Goldman Sachs.

Mercato ottimista, agenzie di rating meno

Il nuovo bond in dollari del Sudafrica è stato suddiviso in una tranche con scadenza a 12 anni e una a 30 anni.

La prima ha esitato un rendimento medio lordo del 7,10%, mentre la seconda del 7,95%. Il mercato sta dando credito alla nuova coalizione al governo di Pretoria, composta dall’African National Congress del rieletto presidente Cyril Ramaphosa, Alleanza Democratica e altri otto partiti minori. A fine maggio, per la prima volta dopo l’apartheid il partito che fu di Nelson Mandela non è riuscito ad aggiudicarsi la maggioranza assoluta dei seggi, fermandosi a poco più del 40%. E’ stato costretto ad allearsi con formazioni di centro-destra, inclini al libero mercato e più interpreti delle istanze della minoranza bianca.

Gli investitori stanno scommettendo su un nuovo corso, caratterizzato da riforme per la crescita economica e contro il crimine dilagante. La disoccupazione nel terzo trimestre è scesa al 32,1%, tornando ai livelli di fine 2023. Risultano circa 8 milioni le persone in cerca di lavoro. La percentuale sale all’ancora più drammatico 41,9%, se si comprendono i lavoratori cosiddetti “scoraggiati”, coloro che un lavoro neanche lo cercano. Segno evidente di un’economia in profonda crisi. Ma il mercato ha notato positivamente che nel paese non si registrano più blackout da otto mesi consecutivi. Il minimo per fare impresa e investire.

Le agenzie di rating non sono altrettanto ottimiste. Fintantoché non vedranno i primi risultati del nuovo corso politico, non alzeranno i giudizi sui bond del Sudafrica.

Domani la parola va a S&P, la cui valutazione attuale è BB- con outlook stabile. Sarebbe un segnale interessante se migliorasse quest’ultimo a “positivo”. Non è detto che accada. Le altre due principali agenzie sono Fitch con rating anch’essa BB- e Moody’s con Ba2, rispettivamente tre e due gradini sotto il livello minimo dell’area “investment grade”. La cautela resta d’obbligo. Il Pil è atteso per quest’anno in crescita solo dell’1,1%. Se non raggiungerà almeno un più sostenibile 2% nel medio-lungo periodo, i dubbi sulla sostenibilità del debito non verranno meno. Questi dovrebbe arrivare al picco sopra il 75% del Pil entro il 2026, stando alle stime del nuovo governo.

Bond Sudafrica in rialzo dalle elezioni

Sta di fatto che i bond del Sudafrica sono in netto rialzo dalle ultime elezioni, mentre il rand sudafricano ha cancellato i guadagni, in scia al rafforzamento globale del dollaro. Tanto per fare un esempio, la scadenza in rand del marzo 2032 con cedola 8,25% (ISIN: ZAG000107004) si è apprezzata del 9%, salendo all’attuale quotazione di circa 92 centesimi. E nello stesso tempo, il cambio contro l’euro ha messo a segno un rialzo del 2,5%. A ciò si aggiunga la cedola lorda maturata nel semestre intorno al 4,5%. Un guadagno complessivo di circa il 16% per l’investitore dell’Eurozona.

Il bond decennale del Sudafrica è passato dall’offrire il 10,75% al 9,35% nello stesso periodo di tempo. Ulteriori guadagni saranno possibili con il taglio dei tassi di interesse. A settembre, la Reserve Bank of South Africa ha ridotto già il costo del denaro dello 0,25% all’8%. Siamo ben sopra l’inflazione annuale del 3,8%. Ciò presuppone che l’istituto disponga di un buon margine per continuare a tagliare i tassi senza impattare negativamente sul cambio. Da notare, infine, che dalle elezioni le riserve valutarie sono salite di quasi 2 miliardi di dollari.

Un dato che favorisce gli investimenti sulle emissioni in dollari.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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