Investire 100.000 euro nel BTp a 30 anni per ottenere una rendita mensile

Vediamo perché investire 100.000 euro nel BTp a 30 anni può significare crearsi una rendita mensile per sé e i propri figli.
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1 mese fa
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Investire 100.000 euro nel BTp a 30 anni
Investire 100.000 euro nel BTp a 30 anni © Investireoggi

Questo è un buon periodo per chi detiene liquidità. I rendimenti sul mercato a reddito fisso sono scesi significativamente dai massimi raggiunti nel 2023, ma restano ugualmente soddisfacenti. E nel frattempo l’inflazione è tornata su livelli ordinari dopo essere esplosa negli anni passati. Immaginiamo di volere investire una somma di 100.000 euro per creare una rendita nel lungo periodo. Quale bond dovremmo acquistare? Il pensiero corre al BTp a 30 anni. E’ la scadenza a cui guardano i fondi pensione.

BTp 30 anni sotto la pari

Il BTp a 30 anni di riferimento oggi è quello con scadenza 1 ottobre 2054 (ISIN: IT0005611741). Presenta sul mercato secondario una quotazione sui 97,80 centesimi.

Si acquista sotto la pari e anche questo contribuisce all’appetibilità del titolo, oltre alla generosa cedola del 4,30% lordo. Per investire 100.000 euro nominali, spenderemmo 97.800 euro. In alternativa, riusciremmo a comprare titoli per un controvalore nominale di 102.245 euro. Prendiamo in considerazione proprio questo secondo scenario.

Calcolo rendita mensile

Ogni sei mesi incasseremmo una cedola netta di circa 1.923 euro. Totale annuo: 3.846 euro. Su base mensile una rendita di 320 euro. Equivale a un rendimento netto del 3,85%. E questo per 30 anni. Anche se i tassi di mercato scendessero, nessuno ci priverebbe di questo introito fisso nel corso di ciascun anno. Anzi, la discesa dei tassi rappresenterebbe per noi un’opportunità di guadagno. Pensate che il BTp a 30 anni offriva a dicembre intorno al 3,85% contro circa il 4,50% di ieri. A fronte di un rialzo del rendimento dello 0,65%, la quotazione è crollata di quasi il 10%.

Investire 100.000 euro con tassi in calo

Cosa accadrebbe se tornasse ai livelli di cinque mesi fa? Il valore dei nostri titoli salirebbe dai 102.245 euro sopra indicati a più di 112.470 euro.

Potremmo decidere di rivenderli, realizzando una plusvalenza intorno agli 10.225 euro. Al netto dell’imposta, qualcosa come 8.945 euro, l’equivalente di quasi 28 mesi di rendita. In altre parole, se solo il BTp a 30 anni rendesse quanto ai minimi toccati nel dicembre scorso, riusciremmo ad anticipare 2 anni e 4 mesi di rendita attesa.

In realtà, il rendimento potrebbe abbassarsi più di quanto non abbia già fatto alla fine dello scorso anno per questo tratto della curva. Ipotizzando un -1% grazie al taglio dei tassi e al calo dell’inflazione nell’Eurozona, la quotazione si porterebbe in area 113,50. Il valore del nostro investimento salirebbe a circa 118.850 euro. Il guadagno netto dell’operazione si attesterebbe sui 14.500 euro, sfiorando i 4 anni di rendita certa che avremmo semplicemente tenendo il titolo in portafoglio. Ecco perché investire 100.000 euro nel BTp a 30 anni assumerebbe anche una valenza speculativa, pur non necessariamente.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

2 Comments

  1. e’ vero che la tassazione del 12,50% inferiore alle azioni porta miglior guadagno, ma la differenza sta proprio nella cedola, nel tempo di ricomprare lo stesso valore nominale, se scende il vero guadagno e’ dato da quella differenza meno 12,50% meno eventuale dissagio per tempo tenuto e bollo 0,2% idem…insomma pasti gratis non esistono, al massimo conviene vendere a chi sta nel tempo utile di usare minuvalenze ed ecco che quel 12,50% diventa tutto guadagno.

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