Shein sotto accusa per pubblicità ingannevole, cosa rischia

L'Antitrust mette Shein sotto torchio per pubblicità ingannevole sulla sostenibilità. Anche i consumatori sono da risarcire.
2 settimane fa
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Shein

Il colosso cinese dell’abbigliamento low-cost online, Shein, continua a trovarsi in acque turbolente. Dopo le difficoltà riscontrate nell’avvio della sua IPO, la piattaforma è ora nel mirino dell’Antitrust italiano, che ha avviato un’istruttoria sulla possibile pubblicità ingannevole diffusa dall’azienda. Al centro dell’indagine ci sono le dichiarazioni riguardanti la sostenibilità ambientale dei capi d’abbigliamento venduti sul sito italiano di Shein, ritenute fuorvianti e, in alcuni casi, omissive. Di conseguenza, le associazioni dei consumatori chiedono già risarcimenti per i clienti che potrebbero essere stati ingannati.

Shein e l’accusa di pubblicità ingannevole

Il problema principale evidenziato dall’Antitrust riguarda i messaggi promozionali pubblicati sul sito italiano di Shein, gestito da Infinite Styles Services, una società con sede a Dublino. L’indagine si concentra in particolare sulle sezioni #SHEINTHEKNOW, evoluSHEIN e Responsabilità sociale, dove Shein afferma di impegnarsi per la sostenibilità. Tuttavia, secondo l’Antitrust, le informazioni fornite potrebbero non corrispondere al reale impegno dell’azienda in termini di impatto ambientale. I messaggi, infatti, enfatizzano la sostenibilità dei prodotti venduti senza fornire informazioni trasparenti o verificabili. Secondo le autorità italiane, Shein potrebbe aver sfruttato l’interesse crescente dei consumatori verso l’eco-sostenibilità come strategia per aumentare le vendite, senza supportare adeguatamente queste affermazioni con dati concreti.

Uno degli aspetti critici dell’istruttoria riguarda la collezione evoluSHEIN, presentata dall’azienda come una linea di abbigliamento “sostenibile”. In questa sezione del sito, Shein promuove capi d’abbigliamento che utilizzano fibre green, ma non viene chiarito con precisione quanto di questi materiali sia effettivamente utilizzato nei prodotti. Inoltre, non viene fornita alcuna informazione riguardo alla riciclabilità dei vestiti in futuro, aspetto che l’Antitrust ritiene importante per valutare l’impegno reale dell’azienda. L’Antitrust ha anche sottolineato che l’azienda fa affermazioni molto generiche sul proprio impegno per la decarbonizzazione, ossia la riduzione delle emissioni di gas serra.

Tuttavia, i rapporti pubblicati da Shein nel 2022 e nel 2023 indicano un aumento delle emissioni, contraddicendo così le promesse fatte nei messaggi pubblicitari.

Le richieste delle associazioni dei consumatori

In seguito all’avvio dell’istruttoria, le associazioni dei consumatori italiane hanno reagito immediatamente. Assoutenti, una delle principali organizzazioni a tutela dei consumatori, ha dichiarato che, se le accuse di pubblicità ingannevole saranno confermate, Shein dovrà risarcire tutti i consumatori che hanno effettuato acquisti basati su informazioni fuorvianti. Assoutenti ha inoltre annunciato l’intenzione di partecipare formalmente al procedimento istruttorio avviato dall’Antitrust, con l’obiettivo di garantire non solo sanzioni per l’azienda, ma anche indennizzi diretti ai cittadini che sono stati danneggiati dalle pratiche commerciali scorrette. “In tema di pubblicità ingannevole, le sanzioni non bastano più, servono rimborsi per i consumatori”, ha dichiarato il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso.

Le accuse di pubblicità ingannevole e l’indagine aperta dall’Antitrust rappresentano un nuovo ostacolo per Shein, che negli ultimi anni ha visto crescere la sua popolarità grazie a prezzi competitivi e un vasto catalogo di prodotti. Tuttavia, se le accuse verranno confermate, il colosso cinese potrebbe dover affrontare conseguenze economiche e reputazionali significative, tra cui sanzioni economiche e la possibilità di dover risarcire i clienti italiani. Questo caso sottolinea l’importanza della trasparenza nelle comunicazioni aziendali, soprattutto in un’epoca in cui i consumatori sono sempre più attenti alle tematiche ambientali e alle pratiche etiche delle aziende.

Riassumendo…

  • L’Antitrust italiano ha avviato un’istruttoria contro Shein per presunta pubblicità ingannevole riguardante la sostenibilità ambientale dei suoi prodotti.
  • Le accuse si concentrano su affermazioni vaghe e potenzialmente fuorvianti sul sito di Shein, in particolare nella sezione evoluSHEIN dedicata ai capi “sostenibili”.
  • Le associazioni dei consumatori, come Assoutenti, chiedono risarcimenti per i clienti ingannati e intendono partecipare al procedimento istruttorio.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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