Queste cartelle non possono essere più notificate. Chi si salva dopo il 31 dicembre?

Il 31 dicembre 2024 scade il termine per la notifica di alcune cartelle esattoriali relative a tasse e tributi
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4 giorni fa
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Recupero sommeIl 31 dicembre 2024 rappresenta una data limite importante per la notifica di molte cartelle esattoriali.

Dopo questa data, alcune cartelle relative a crediti a oggi esigibili non potranno più essere notificate. Diventando di fatto non più recuperabili tramite l’azione dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione.

Se la cartella non viene notificata entro il termine previsto dalla legge, il debito iscritto a ruolo diventa inesigibile. Ciò significa che l’Agenzia delle Entrate-Riscossione non potrà più intraprendere azioni per il recupero forzoso di quelle somme per le quali è stata incaricata della riscossione.

Vediamo quali sono i termini di notifica delle cartelle esattoriali e chi dopo il 31 dicembre potrà tirare un sospiro di sollievo.

La notifica delle cartelle esattoriali

La cartella esattoriale per essere valida ossia riconosciuta come titolo idoneo ai fini della pretesa impositiva, deve essere notificata entro dei termini precisi.

Tali termini sono fissati dall’art.25 del DPR 602/1973. Ci sono scadenze differenziate a seconda se la cartella è legata ad avvisi bonari da: controllo automatico, controllo formale, atti di recupero su crediti inesistenti, ecc.

Di seguito i principali termini di notifica delle cartelle esattoriali:

  • controlli automatici delle dichiarazioni (artt. 36-bis Dpr 600/1973 e 54-bis Dpr 633/1972), la cartella deve essere notificata entro il 31 dicembre del terzo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione (o a quello di scadenza del versamento dell’unica o ultima rata, se il termine di versamento delle somme scade oltre il 31 dicembre dell’anno in cui la dichiarazione è presentata);
  • controllo formale delle dichiarazioni (art. 36-ter del Dpr 600/1973), cartella esattoriale entro 31 dicembre del quarto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazioni;
    somme dovute in base agli accertamenti degli uffici del Fisco,
  • 31 dicembre del secondo anno successivo a quello in cui l’accertamento è divenuto definitivo;
  • atti di recupero emessi a seguito dell’utilizzo in compensazione di crediti inesistenti (art. 27, comma 20, Dl 185/2008), 31 dicembre del secondo anno successivo a quello in cui l’atto è divenuto definitivo;
  • somme dovute a seguito della decadenza dalla rateazione degli esiti del controllo automatico e formale delle dichiarazioni o degli istituti definitori (avvisi bonari-art. 15-ter del Dpr n. 602 del 1973), 31 dicembre del terzo anno successivo a quello di scadenza dell’ultima rata del piano di rateazione.

Recupero importi non dovuti

Per il recupero delle somme erroneamente rimborsate (maggiorate degli interessi), invece, la relativa cartella di pagamento deve essere notificata entro il 31 dicembre del terzo anno successivo a quello in cui è stato disposto il rimborso non spettante.

O, se il termine è più ampio, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione.

C’è da dire che dal 2025 ci sarà un graduale addio alle cartelle esattoriali. Infatti si passerà quasi per tutti gli atti del fisco alle procedure previste per gli accertamenti esecutivi.

Queste cartelle non possono essere più notificate. Chi si salva dopo il 31 dicembre?

Per i contribuenti che potrebbero essere interessati da cartelle esattoriali non ancora notificate, è consigliabile in vista del 31 dicembre:

  • effettuare un controllo della propria posizione debitoria tramite la propria area riservata del portale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione.
  • verificare eventuali irregolarità nelle notifiche ricevute, per poter contestare tempestivamente le cartelle non conformi.
  • richiedere eventuale supporto al proprio commercialista o tributarista per valutare le conseguenze della scadenza e le eventuali azioni da intraprendere.

In alcuni casi è possibile impugnare l’estratto di ruolo.

Un esempio pratico

Andando più nel pratico, ipotizziamo ad esempio che un contribuente abbia ricevuto nei termini un avviso bonario da controllo automatico della dichiarazione dei redditi 2021 (periodo d’imposta 2020). Dunque l’Agenzia delle entrate ha individuato delle incongruenze tra quanto risulta dalla dichiarazione dei redditi e quanto invece versato dal contribuente.

Da qui l’emissione dell’avviso bonario. L’avviso bonario non è un vero e proprio atto impositivo contro il quale il contribuente può proporre ricorso.

Dunque, una volta che l’Agenzia delle entrate è andata avanti con la propria pretesa impositiva, al contribuente non rimane che attendere la notifica della cartella esattoriale. Ammenoché non ha deciso di pagare l’avviso bonario con le sanzioni ridotte.

In alcuni casi, la cartella è valida anche se non è stato inviato prima l’avviso bonario (Corte di Cassazione Ordinanza n. 22061 del 12 luglio 2022).

A ogni modo, la cartella dovrà essere notificata entro un termine preciso. In particolare, rispetto alla dichiarazione 2021, la notifica della cartelle post controllo automativo deve avvenire entro il 31 dicembre 2024.

Il termine per la notifica si sposta avanti di un anno se la cartelle invece è successiva ad un controllo formale delle dichiarazioni. Dunque rispetto alla dichiarazione 2021 il termine di notifica si sposta al 31 dicembre 2025.

Questione bollo auto. Entro quando va notificata la cartella?

Il bollo auto si prescrive trascorsi tre anni. I tre anni devono essere conteggiati dall’anno successivo a quello di scadenza della tassa.

Infatti, l’art.5 del D.L. 953/1982 dispone che:

L’azione dell’Amministrazione finanziaria per il recupero delle tasse dovute dal 1 gennaio 1983 per effetto dell’iscrizione di veicoli o autoscafi nei pubblici registri e delle relative penalità si prescrive con il decorso del terzo anno successivo a quello in cui doveva essere effettuato il pagamento. Nello stesso termine si prescrive il diritto del contribuente al rimborso delle tasse indebitamente corrisposte.

Sempre se nel frattempo non è notificato alcun atto interruttivo della prescrizione.

Detto ciò, il termine triennale deve essere rispettato anche in riferimento alla notifica della cartella esattoriale.

Il termine entro cui deve essere notificata una cartella di pagamento del bollo auto è quello previsto dalla normativa di settore (vedi art.5 sopra richiamato). Dunque è di un anno più lungo rispetto a quello stabilito in generale per i tributi.

Tale importante principio è affermato dalla Cassazione, con l’ordinanza 25461/2021, depositata il 21 settembre 2021.

Dunque non trovano applicazione le disposizioni dell’articolo 25 primo comma del D.P.R. n. 602/73 sopra richiamato. Infatti l’art.25 si riferisce alla riscossione delle sole imposte dirette. E non ad ogni specie di tributo (Commissione Tributaria Provinciale di Bari, sentenza del 23 ottobre 2009, n. 189).

Riassumendo…

  • Scadenza del 31 dicembre 2024: dopo questa data, alcune cartelle esattoriali relative a debiti fiscali e contributivi non potranno più essere notificate, diventando inesigibili.
  • Cartelle interessate: la scadenza riguarda crediti tributari, contributi previdenziali e sanzioni amministrative relativi a periodi antecedenti al 2022.
  • Conseguenze per i contribuenti: le cartelle non notificate entro il termine non saranno più esigibili tramite azioni di recupero da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione.
  • Verifica delle notifiche: i contribuenti devono controllare il proprio estratto di ruolo e monitorare eventuali cartelle in scadenza.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

1 Comment

  1. Buongiorno dottore
    Articolo molto chiaro ed esaustivo.
    Tuttavia bisognerebbe capire se viene risolto anche il problema delle cartelle e degli interessi prescritti, per decorrenza termini dall’ultima notifica, quindi nulle. Infatti riscossione continua a intimare per riscuotere gli importi, salvo impugnazione e ulteriore aggravio per il contribuente.
    Distintamente

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