Dazi auto elettriche, le aziende cinesi fanno una promessa

La Commissione Europea valuta dazi sulle auto elettriche cinesi, ma i produttori rassicurano che i prezzi resteranno stabili nel breve termine.
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2 mesi fa
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La Commissione Europea sembra sempre più orientata a introdurre dazi sulle auto elettriche (BEV) importate dalla Cina, una decisione che sta generando ampie discussioni nel settore automobilistico. L’obiettivo è proteggere i produttori europei dalla crescente concorrenza cinese, ma le conseguenze di queste tariffe sono oggetto di dibattito. Si teme, infatti, che i prezzi delle auto elettriche subiscano aumenti significativi, penalizzando i consumatori. Tuttavia, i produttori stanno cercando di rassicurare il mercato, affermando che i costi aggiuntivi saranno assorbiti, almeno nel breve periodo.

Assorbimento dei costi: la risposta dei produttori

Uno dei primi marchi a prendere posizione in merito è MG, il brand britannico ora controllato dal colosso cinese SAIC. MG si trova tra i produttori maggiormente colpiti, con un dazio totale che raggiungerà il 45,3% sulle importazioni in Europa. A questo si aggiunge l’attuale tariffa del 10% già applicata. Nonostante l’aumento, MG ha dichiarato che non ci saranno rincari immediati sui prezzi delle sue auto elettriche in Paesi come Italia e Francia. Questo perché la maggior parte delle vendite europee di MG riguarda modelli ibridi e termici, che non sono soggetti ai nuovi dazi. Anche BYD, uno dei principali produttori di veicoli elettrici in Cina, ha adottato una posizione simile, promettendo di mantenere i prezzi stabili almeno fino alla fine del 2024. Tuttavia, rimane incerto se queste misure potranno essere sostenibili nel lungo termine, poiché l’aumento dei dazi potrebbe influire pesantemente sulla redditività delle case automobilistiche cinesi.

Sebbene i produttori stiano cercando di evitare aumenti di prezzo immediati, la preoccupazione più grande è che i dazi possano rallentare la diffusione delle auto elettriche in Europa. Le tariffe doganali potrebbero scoraggiare i consumatori dall’acquistare veicoli elettrici, ostacolando così la transizione verso una mobilità più sostenibile. Il rischio è che la concorrenza tra produttori europei e cinesi, invece di incentivare l’innovazione e ridurre i costi, porti a un rallentamento generale del mercato BEV.

In questo contesto, Bruxelles e Pechino stanno discutendo l’adozione di un meccanismo di prezzi minimi che potrebbe mitigare gli effetti delle nuove tariffe. Se le trattative avranno successo, le ripercussioni dei dazi potrebbero essere meno gravose sia per i produttori che per i consumatori.

Dazi auto elettriche e produzione in Cina

I dazi non colpiranno solo i veicoli importati dalla Cina, ma anche quelli prodotti in Cina da case automobilistiche europee. Un esempio significativo è il SUV elettrico Cupra Tavascan, fabbricato a Hefei, che subirà le stesse tariffe punitive delle auto elettriche cinesi. Il marchio spagnolo ha espresso preoccupazione per le nuove tariffe, ma ha garantito che i prezzi per il 2024 rimarranno invariati, assorbendo inizialmente i costi. Tuttavia, per affrontare la situazione nel lungo termine, alcune case automobilistiche europee stanno valutando lo spostamento della produzione in Europa. Volvo, ad esempio, ha già annunciato che trasferirà la produzione del SUV elettrico EX30 in Belgio entro il 2025, in modo da evitare i dazi e ridurre i costi di importazione. Anche alcuni produttori cinesi stanno considerando soluzioni simili: Xpeng, un altro grande nome del settore, sta valutando l’apertura di stabilimenti in Europa per evitare le barriere doganali.

I dazi sulle auto elettriche cinesi rappresentano una sfida significativa sia per i produttori cinesi che per quelli europei. Se da un lato i dazi mirano a proteggere l’industria automobilistica europea dalla concorrenza cinese, dall’altro potrebbero rallentare la transizione verso veicoli più ecologici, rendendo le auto elettriche meno accessibili ai consumatori. I produttori stanno cercando di adattarsi, ma resta da vedere se queste strategie saranno sostenibili nel lungo termine. Le trattative tra Europa e Cina potrebbero portare a una soluzione che permetta di mantenere stabili i prezzi e promuovere una concorrenza leale. Nel frattempo, il mercato delle auto elettriche rimane in una fase di grande trasformazione, con cambiamenti strutturali in vista, tra cui lo spostamento della produzione e nuove politiche commerciali.

Riassumendo…

  • La Commissione Europea potrebbe imporre dazi sulle auto elettriche cinesi, ma i produttori come MG e BYD rassicurano che i costi saranno assorbiti senza aumentare i prezzi a breve termine.
  • Le tariffe potrebbero rallentare la diffusione delle auto elettriche in Europa, sebbene siano in corso trattative per ridurre l’impatto dei dazi tramite un possibile meccanismo di prezzi minimi.
  • Alcuni produttori, come Volvo e Xpeng, stanno valutando di spostare la produzione in Europa per evitare i dazi e ridurre i costi di importazione nel lungo termine.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

1 Comment

  1. vorrei tanto capire questi timori dato che, nessun paese ha oggi una rete di ricarica tale da permettere un crescendo di vendite di auto elettriche

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