Bonus busta paga 2025. Come combinare gli incentivi per uno stipendio più alto (novità Legge di bilancio 2025)

I bonus busta paga 2025 possono essere tra loro combinati per aumentare il netto mensile spettante al lavoratore dipendente
3 giorni fa
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tasse busta paga
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Nella Legge di bilancio 2025, attualmente in bozza c’è la conferma di una serie di incentivi fiscali ossia bonus per incrementare la busta paga dei lavoratori dipendenti. Queste agevolazioni mirano a ridurre il cuneo fiscale e ad aumentare il potere d’acquisto, focalizzandosi su detrazioni e indennità per diverse fasce di reddito.

E’ confermato anche il bonus lavoratrici mamme ossia lo sgravio contributivo per le lavoratrici con figli.

Oltre a conferme però ci sono anche delle novità. Tra queste una nuova indennità in busta paga per i redditi fino a 20.000 euro.

Ecco come combinare le principali misure a vantaggio del lavoratore dipendente per ottenere un aumento sostanzioso nella busta paga 2025.

La conferma del Bonus Irpef (ex Bonus Renzi)

La prima conferma riguarda il bonus Irpef di 1200 euro. Ex Bonus Renzi.

Nel 2025 potranno avere il bonus Renzi quei lavoratori dipendenti o percettori di redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente:

  • con un reddito complessivo non superiore a 15.000 euro;
  • la cui Irpef a debito sui redditi da lavo dipendente sia superiore alla detrazione per tipologia di reddito prevista dal TUIR per gli stessi redditi da dipendente.

Il bonus Irpef 2025 spetta anche se il reddito complessivo è superiore a 15mila euro ma non a 28mila euro.

A fini del riconoscimento del bonus in busta paga è necessario che:

  • il totale di determinate detrazioni (per carichi di famiglia, per reddito da lavoro dipendente e assimilati, per interessi passivi su prestiti o mutui contratti entro il 2021, per le rate relative alle spese sostenute fino al 31 dicembre 2021 riferite a spese sanitarie, interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici, nonché a detrazioni previste da altre disposizioni normative),
  • sia di ammontare superiore all’Irpef complessiva a debito (si considera il reddito complessivo e le detrazioni spettanti in quello specifico anno).

Anche in questo caso, la condizione base è che deve essere verificata capienza fiscale sui redditi da lavoro dipendente.

Le aliquote Irpef

Nel 2025, periodo d’imposta 2025 troveranno applicazione le nuove aliquote Irpef già in essere per il 2024 così come previsto dalla riforma fiscale.

Le nuove aliquote Irpef sono così individuate:

  • 23% per i redditi fino a 28.000 euro;
  • 35% per i redditi tra 28.000 e 50.000 euro;
  • 43% per i redditi superiori a 50.000 euro.

Questa nuova struttura delle aliquote elimina la fascia del 25% prevista per i redditi da 15.001 a 28.000 euro, accorpando questi contribuenti nel primo scaglione. Inoltre, già dallo scorso anno è stata ampliata la “no tax area” per i lavoratori dipendenti, che passa a 8.500 euro. Equiparando così la soglia di esenzione a quella già valida per i pensionati.

In termini di detrazioni, la riforma prevede un aumento di 75 euro per i lavoratori con redditi fino a 15.000 euro, innalzando la detrazione complessiva a 1.955 euro annui. Per i redditi superiori, la detrazione diminuisce gradualmente, seguendo formule di calcolo specifiche per diverse fasce di reddito, fino a essere limitata o azzerata per redditi elevati.

Il bonus mamme lavoratrici

Chi ne avrà diritto sulla base dei requisiti fissati dalla L.di bilancio 2024 continuerà o inizierà ad usufruire dell’esonero contributivo mamme lavoratrici.

Lo  scontro sui contributi IVS, c.d. contributi sociali, a carico delle lavoratrici mamme, è previsto dai commi da 180 a 182 della L.n°213/2023. Lo sconto riguarda sia i lavoratori del settore pubblico sia quelli del settore privato. Per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026.

Lo sgravio è pari al  100% dei contributi nel limite massimo di 3.000 euro annui.

Ne beneficiano le lavoratrici madri di tre o più figli; con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico.

Il bonus sarà riconosciuto fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo (sempre e solo per i periodi di paga 2024-2026).

Questo sconto aumenta il netto in busta paga, ma comporta anche maggiori imposte, poiché il reddito imponibile risulta più alto senza la deducibilità dei contributi.

Il beneficio, pur parzialmente ridotto dalle tasse, rimane comunque vantaggioso per le madri lavoratrici. A ogni modo si può consultare la guida sul bonus mamme.

Il nuovo bonus cash in busta paga

La L. di bilancio 2025 prevede un nuovo bonus cash in busta paga.

In particolare i lavoratori dipendenti con un reddito complessivo fino a 20.000 euro avranno in busta paga un ulteriore accredito sul quale non si pagheranno nè imposte nè contributi.

Tale somma è calcolata in percentuale sul reddito da lavoro dipendente:

  • 7,1% per redditi fino a 8.500 euro;
  • 5,3% per redditi tra 8.500 e 15.000 euro;
  • 4,8% per redditi tra 15.000 e 20.000 euro.

La percentuale sopra indicata, una volta individuata, deve essere applicata sull’intero reddito di lavoro dipendente e non sui singoli scaglioni di reddito.

Per chi ha un reddito tra 20.000 euro e 32.000 è prevista invece una detrazione Irpef di 1000 euro da rapportare al periodo di lavoro. Oltre 32.000 euro, tale importo di 1000 euro decresce  fino ad azzerarsi in corrispondenza di un reddito di 40.000 euro.

Busta paga 2025. Come combinare i bonus per uno stipendio più alto

I lavoratori dipendenti con redditi medio bassi possono combinare tra loro i diversi bonus arrivando ad avere una busta paga più consistente. L’effetto del taglio del cuneo fiscale nel 2025 sarà molto sostanzioso.

Ad esempio, sarà possibile combinare l’ex Bonus Renzi con il nuovo bonus cash, nonchè sfruttare le nuove aliquote Irpef introdotte dalla riforma fiscale e ora messe a regime dal DdL di bilancio 2025.

La combinazione di tali interventi riducono il cuneo fiscale, offrendo maggiori risorse in busta paga e favorendo il potere d’acquisto.

Riassumendo…

  • Bonus IRPEF: Confermato fino a 1.200 euro per redditi entro 15.000 euro.
  • Bonus Mamme: Sconto contributivo fino a 3.000 euro annui per lavoratrici madri.
  • Nuovo Bonus Cash: Percentuale in busta paga per redditi fino a 20.000 euro.
  • Aliquote IRPEF 2025: Restano al 23%, 35%, e 43%.
  • Combinazione dei bonus: Possibilità di unire più bonus per aumentare il netto in busta paga.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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