Da martedì 27 maggio il Tesoro darà l’avvio al collocamento del nuovo bond retail, questa volta indicizzato all’inflazione italiana. Arriva dopo oltre due anni, visto che l’ultima emissione risale al marzo del 2023. Parliamo del BTp Italia e in questo articolo vi forniremo alcuni numeri per cercare di capire cosa dovremmo aspettarci dall’imminente operazione. Anzitutto, il titolo di stato in questione avrà scadenza in data 4 giugno 2032, per cui presenta una durata iniziale di 7 anni. Anomala per questa emissione, che è impostata su scadenze di 4, 5, 6 o 8 anni. In effetti, ci attendevamo che l’annuncio riguardasse un titolo di 8 anni.
Top e flop delle 19 emissioni
L’emissione prossima sarà la ventesima della serie iniziata nei primi mesi del 2012. Le precedenti 19 emissioni hanno raccolto in tutto 203 miliardi di euro, vale a dire la media di circa 10,7 miliardi ciascuna. I numeri sui BTp Italia, tuttavia, sono assai variabile da emissione ad emissione. Ad esempio, nel maggio 2020 furono attirati 22,3 miliardi, di cui 14 miliardi tra le famiglie. Eravamo agli inizi del Covid e il mercato non sapeva cosa attendersi per i mesi successivi. A ben vedere, la corsa alle sottoscrizioni fu una scelta intelligente, dato che l’inflazione sarebbe esplosa dall’anno seguente e fin quasi alla fine del 2023.
Un anno e mezzo prima, invece, si era registrato il risultato peggiore per un’emissione retail. Nel novembre 2018 vi furono sottoscrizioni per appena 2,164 miliardi, di cui appena 863 milioni tra le famiglie. Erano i mesi dello scontro tra Italia e Commissione europea sul deficit. Il primo governo Conte aveva messo in fuga i capitali dal nostro Paese, poiché gli investitori temevano una gestione malsana delle finanze pubbliche e una possibile uscita dell’Italia dall’euro (Italexit).
10 miliardi soglia non facile
Sempre con riferimento ai numeri sui BTp Italia, abbiamo trovato che il canale retail in media (non ponderata) abbia sottoscritto il 54% degli ordini delle 19 emissioni. Infine, l’entità delle sottoscrizioni è stata in 13 casi inferiore alla media. Cosa ancora più importante, dall’aprile del 2014 per sole due volte c’è stato il superamento della soglia dei 10 miliardi. Come detto, nel maggio del 2020 e nel novembre del 2022. Non è un caso: a parte gli ultimissimi anni, l’inflazione italiana era stata bassa e persino leggermente negativi a tratti.
Numeri BTp Italia alti o bassi per emissione in arrivo?
Come andrà la 20-esima emissione? Dai numeri di cui sopra, emerge che il BTp Italia sia un titolo di stato popolare solo quando esiste un rischio percepito di alta inflazione. In questa fase, l’Italia registra tassi d’inflazione medio-bassi. Ad aprile, il dato annuale era al 2%. Non è poco, ma neanche allarmante. D’altro canto, proveniamo da un periodo di profonda instabilità dei prezzi in quasi tutta Europa. Ciò potrebbe spingere molte famiglie a premunirsi contro eventuali rischi futuri. A meno di credere che crisi energetica e tensioni geopolitiche siano destinate a scemare nei prossimi mesi e anni.