Sconto contributivo artigiani e commercianti. Quale effetto sulla pensione futura (un esempio pratico)?

Sconto contributi INPS al 50 % per i nuovi artigiani e commercianti 2025: liquidità subito, pensione potenzialmente ridotta
1 settimana fa
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Sconto contributi artigiani e commercianti
Foto © Investireoggi

Il nuovo sgravio contributivo riservato ad artigiani e commercianti per il quale l’INPS ha dato le istruzioni operative giovedì scorso, può avere ricadute negative sulla futura pensione: se, da un lato, lo sconto INPS consente di alleggerire i costi durante l’attività lavorativa, dall’altro rischia di tradursi in un assegno più contenuto o in un pensionamento posticipato.

Per quanto dunque l’agevolazione possa sembrare conveniente in quanto permette all’impresa di risparmiare liquidità utile nella gestione corrente, dall’altro potrebbe avere un effetto boomerang con un accredito contributivo sotto il livello minimo necessario per vedersi riconosciuto l’intero anno di contribuzione.

Vediamo nello specifico cosa comporta l’applicazione dello sconto con un esempio pratico.

Il nuovo sconto contributivo per artigiani e commercianti?

Il c.186 della L.n°207/2024, Legge di Bilancio 2025 riconosce, ai soggetti che si iscrivono per la prima volta nel 2025 alle gestioni speciali autonome degli artigiani e degli esercenti attività commerciali, uno sconto del 50 % sui contributi IVS da versare all’INPS.

L’agevolazione:

  • si applica per 36 mesi consecutivi;
  • riduce sia la quota calcolata sul minimale reddituale sia quella eccedente.

Dunque l’agevolazione riguarda sia la contribuzione fissa che quella percentuale dovuta sul reddito eccedente il minimale.

Restano però fuori il contributo maternità (7,44 € annui) e, per i commercianti, il fondo indennizzo cessazione attività.

L’accesso non è automatico: occorre presentare domanda telematica all’INPS secondo le istruzioni dettate dalla Circolare INPS n. 83 del 24 aprile 2025, che consente comunque di applicare subito lo sconto sulla prima rata fissa in scadenza il 16 maggio 2025.

La misura non è cumulabile con la riduzione contributiva del 35 % riservata ai forfettari né con lo sconto del 50 % previsto per i pensionati > 65 anni; il contribuente deve quindi scegliere l’agevolazione più conveniente.

La riduzione contributiva artigiani e commercianti. La tabella di sintesi

Parametro Dettagli
Beneficiari Nuovi iscritti (titolari, soci, coadiuvanti) alle gestioni Artigiani e Commercianti nel 2025
Aliquota agevolata Contributi IVS ridotti del 50% rispetto alle aliquote ordinarie (24% artigiani, 24,48% commercianti per il 2025)
Durata 36 mesi (primi tre anni di iscrizione)
Contributi esclusi Maternità (€ 7,44 annui) e contributo per indennizzo cessazione attività commerciale
Procedura di richiesta Istanza telematica tramite Cassetto previdenziale INPS; modulistica in attesa di pubblicazione. Riduzione applicabile già dalla rata del 16 maggio 2025
Incompatibilità Alternativa alla riduzione del 35% per forfettari e alla riduzione 50% per over 65 già pensionati

Come da circolare n°83/2025 sulla riduzione artigiani e commercianti:

l’esonero può essere riconosciuto in favore dei soggetti, inclusi i coadiuvanti e coadiutori familiari, che abbiano avviato l’attività lavorativa, o siano entrati in società, tra il 1° gennaio 2025 e il 31 dicembre 2025. Per i soci di società, rileva la data di primo ingresso nella società che dà titolo all’iscrizione alla gestione previdenziale nell’anno 2025. La riduzione contributiva viene riconosciuta anche nel caso di mancata coincidenza tra la data di avvio dell’attività economica e la data in cui il soggetto ha i requisiti di iscrizione alla gestione previdenziale autonoma, purché entrambe le date ricadano nell’arco temporale tra il 1° gennaio 2025 e il 31 dicembre 2025.

Sconto contributi artigiani e commercianti. Quale effetto sulla pensione futura?

In premessa abbiamo accennato al fatto che la richiesta dello sconto sui contributi potrebbe però avere un effetto boomerang.

Infatti, potrebbero esserci conseguenze negative sul monte contributivo versato ai fini pensionistici.

Andando con ordine, ai fini dell’accredito della contribuzione versata, la norma prevede l’applicazione delle disposizioni di cui all’articolo 2, comma 29, della legge 8 agosto 1995, n. 335.

Disposizione in base alle quali il pagamento di un importo pari al contributo calcolato sul minimale di reddito di cui all’articolo 1, comma 3, della legge n. 233/1990 attribuisce il diritto all’accreditamento di tutti i contributi mensili relativi a ciascun anno solare cui si riferisce il pagamento.

Diversamente, nel caso di versamento di un importo di contributi calcolati in applicazione della riduzione contributiva in misura inferiore all’importo del contributo calcolato sul minimale di reddito a tariffazione ordinaria, i mesi accreditati sono proporzionalmente ridotti.

Ad esempio, come da circolare citata:  al soggetto tenuto alla sola contribuzione nei limiti del minimale di reddito, a fronte del pagamento di un importo di contributi calcolati a tariffazione ridotta che ammonta al 50% della contribuzione che sarebbe dovuta sul minimale di reddito a tariffazione ordinaria, viene accreditato ai fini pensionistici un corrispondente numero di 6 mesi.

Dunque in tale caso il contribuente si vedrà riconosciuto ai fini pensionistici solo sei mesi di contribuzione su 12.

Ipotizziamo invece che un commerciante di prodotti per la casa abbia per il 2025 un reddito di 40.000 euro. In tale caso nonostante l’applicazione dello sgravio verserà comunque i contributi dovuti sul minimale reddituale. Infatti, applicando l’abbattimento del 50% al reddito di 40.000 euro avremo comunque un reddito di 20.000 euro, superiore al minimale di 18.555,00.

Si ricorda che per l’anno 2025, il reddito minimo annuo da prendere in considerazione ai fini del calcolo del contributo IVS dovuto dagli artigiani e dagli esercenti attività commerciali è pari a 18.555,00 euro. A tale reddito si applicano le percentuali di contribuzione fissate anno per anno dall’INPS, ovvero 24% per gli artigiani e 24,48% per i commercianti.

Questo discorso vale anche per i forfettari, per i quali è possibile fare un confronto tra vecchia e nuova agevolazione INPS.

Riassumendo

  • Agevolazione prevista – L’art. 1, comma 186, della L. 207/2024 concede ai nuovi iscritti 2025 alle gestioni Artigiani e Commercianti uno sconto del 50 % sui contributi IVS per i primi 36 mesi di attività.
  • Campo di applicazione – La riduzione vale sia sulla contribuzione “fissa” calcolata sul minimale di reddito, sia sulla parte percentuale dovuta sul reddito che eccede quel minimale; restano esclusi il contributo maternità (7,44 € annui) e, per i commercianti, il fondo indennizzo cessazione attività.
  • Accesso e scadenze – Non è automatico: occorre presentare domanda telematica nel Cassetto previdenziale INPS secondo la circolare n. 83/2025. Lo sconto si può applicare già dalla rata in scadenza il 16 maggio 2025.
  • Incompatibilità – L’agevolazione non si cumula con la riduzione del 35 % per i forfettari né con lo sconto del 50 % per over 65 pensionati; occorre scegliere l’opzione più vantaggiosa.
  • Impatto pensionistico – Se, grazie allo sconto, l’importo versato scende sotto il contributo dovuto sul minimale ordinario, solo parte dell’anno (es. 6 mesi su 12 con versamento dimezzato) viene accreditata ai fini pensione, riducendo il montante e potenzialmente posticipando il pensionamento

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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