L’INPS ha reso noto il bilancio delle ore di cassa integrazione guadagni autorizzate con aggiornamento al mese di marzo 2025 evidenziando una leggera flessione rispetto a febbraio, ma un netto incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Secondo i dati ufficiali, le ore complessive autorizzate nel terzo mese di quest’anno sono state 61,7 milioni, in calo rispetto ai 66,6 milioni del mese precedente, ma con un aumento marcato rispetto a marzo 2024, quando le ore totali ammontavano a 39,9 milioni.
Nel complesso, il primo trimestre del 2025 si è chiuso con un totale di 176,5 milioni di ore autorizzate, pari a un incremento del 30,2% rispetto ai primi tre mesi del 2024, che si erano fermati a 135,5 milioni.
Questo incremento si inserisce in un contesto caratterizzato da profondi mutamenti in alcuni settori chiave del panorama industriale italiano, colpiti da trasformazioni strutturali e da riorganizzazioni aziendali.
Cassa integrazione: le ragioni dietro l’incremento
L’aumento dell’utilizzo della cassa integrazione nel primo trimestre dell’anno è da attribuire principalmente alle difficoltà riscontrate in comparti produttivi ad alta densità occupazionale. Settori come la meccanica, il tessile, la produzione di abbigliamento, il cuoio e le calzature stanno attraversando una fase di transizione che comporta una ricalibrazione della capacità produttiva e dei processi interni, con ricadute dirette sull’occupazione.
Queste dinamiche hanno reso necessario il ricorso agli strumenti di integrazione salariale per gestire momenti di fermo o rallentamento produttivo.
Analisi per tipologia di intervento
Secondo gli ultimi dati INPS sulla cassa integrazione la distribuzione delle ore autorizzate nel mese di marzo 2025 varia sensibilmente a seconda della forma di sostegno attivata. L’INPS distingue le misure tra cassa ordinaria, straordinaria, in deroga e fondi di solidarietà, ognuna delle quali risponde a esigenze specifiche del mondo del lavoro.
Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO)
Le ore autorizzate a titolo di CIGO sono state 30,7 milioni nel mese di marzo. Rispetto ai 30,1 milioni del mese precedente, si registra una lieve crescita. Il confronto con marzo 2024 mostra un incremento più significativo, dato che in quell’occasione le ore si erano fermate a 24,7 milioni. Questi numeri suggeriscono una prosecuzione nell’impiego dello strumento per fronteggiare temporanee riduzioni dell’attività aziendale dovute a situazioni contingenti, senza che siano richiesti interventi di ristrutturazione o riorganizzazione profonda.
Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS)
La CIGS, che interviene in presenza di crisi più complesse, ristrutturazioni aziendali o contratti di solidarietà, ha totalizzato 29,9 milioni di ore autorizzate a marzo. Si tratta di una riduzione rispetto ai 35,4 milioni di ore del mese precedente. Ma il dato è nettamente superiore a quello registrato un anno prima, che si attestava a 13,6 milioni. Di queste 29,9 milioni di ore, ben 16,2 milioni sono riferite a contratti di solidarietà. Uno strumento che consente di ridurre l’orario di lavoro in modo condiviso tra lavoratori e imprese, al fine di evitare licenziamenti.
Cassa Integrazione in Deroga
La misura eccezionale della cassa in deroga, che solitamente viene attivata in situazioni straordinarie non coperte dai regimi ordinari, ha visto un utilizzo estremamente limitato nel mese di marzo 2025, con appena 90 mila ore autorizzate.
Il dato trimestrale complessivo ammonta a circa 378 mila ore, segnalando un netto ridimensionamento rispetto al primo trimestre del 2024. Questa tendenza conferma la volontà di ridurre progressivamente il ricorso a questo strumento, spesso utilizzato in passato in fasi di crisi acuta.
Fondi di Solidarietà
Infine, i fondi di solidarietà, istituiti per offrire prestazioni integrative a lavoratori di settori non coperti dalla cassa integrazione tradizionale, hanno autorizzato 953 mila ore nel mese di marzo. Il dato rappresenta un incremento rispetto alle 797 mila ore di febbraio, ma è leggermente inferiore rispetto alle 968 mila ore di marzo 2024. Questo andamento suggerisce un uso costante ma contenuto dello strumento, che resta comunque fondamentale per garantire tutele a platee altrimenti escluse.
Considerazioni generali
Il quadro delineato dall’INPS per il mese di marzo 2025 riflette una realtà produttiva ancora in fase di assestamento. Da un lato si osserva una leggera riduzione del ricorso alla cassa integrazione rispetto a febbraio. Dall’altro lato l’aumento consistente rispetto all’anno precedente indica che molte imprese stanno ancora facendo i conti con difficoltà economiche. O con la necessità di riorganizzare l’apparato produttivo.
La dinamica trimestrale, in particolare, con un incremento di oltre il 30% delle ore autorizzate rispetto allo stesso periodo del 2024, segnala una pressione crescente sul sistema degli ammortizzatori sociali. Che continua a svolgere un ruolo centrale nel contenere gli effetti occupazionali derivanti da ristrutturazioni, crisi settoriali e riconversioni industriali.
Riassumendo
- A marzo 2025 autorizzate 61,7 milioni di ore di cassa integrazione.
- Il primo trimestre 2025 registra un aumento del 30,2% rispetto all’anno precedente.
- Settori in transizione come metalmeccanico e tessile trainano la crescita delle richieste.
- La CIGO cresce a 30,7 milioni di ore, segnale di uso costante.
- Le ore di CIGS calano rispetto a febbraio ma raddoppiano su base annua.
- Fondi di solidarietà in aumento mensile ma lievemente in calo rispetto al 2024.