Pensione a rischio per oltre 44 mila persone: Fornero mette in guardia

Pensione a rischio per oltre 44 mila persone. L'ex ministra Elsa Fornero mette in guardia: ecco cosa sta succedendo.
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5 giorni fa
2 minuti di lettura
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Foto © Pixabay

Pensione a rischio per oltre 44 mila persone? Come canta Renato Zero con il brano Cercami: “Io resto qui, mettendo a rischio i giorni miei. Scomodo sì, perché non so tacere mai. Adesso sai, senza un movente non vivrei, comunque cercami, cercami, non smettere”. Parole che molti cittadini potrebbero dedicare alla pensione. Quest’ultima, infatti, è un traguardo importante nella vita di ogni persona che può finalmente staccare la spina, dopo tanti anni alle prese con i vari impegni lavorativi.

Più facili a dirsi che a farsi, dato che i requisiti per andare in pensione si rivelano essere così stringenti da rendere spesso l’acceso quasi un’utopia.

Se tutto questo non bastasse, stando agli ultimi dati, sembra che tale trattamento sia a rischio per oltre 44 mila persone. Ma per quale motivo? Ecco cosa sta succedendo.

Pensione a rischio per oltre 44 mila persone: Fornero mette in guardia

Stando alla normativa vigente, è bene ricordare, si può accedere alla pensione di vecchiaia all’età di 67 anni. Questo purché il soggetto interessato abbia maturato almeno vent’anni di contributi. Esistono comunque delle misure grazie a cui è possibile uscire dal mondo del lavoro in anticipo, come la pensione anticipata ordinaria. Quest’ultima permette di andare in pensione, a prescindere dal requisito anagrafico, al raggiungimento di 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini. Questa soglia è pari a 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.

Sempre per legge, inoltre, ogni due anni viene effettuato l’aggiornamento dei requisiti pensionistici in base all’aspettativa di vita. Proprio quest’ultima continua a crescere e potrebbe portare ad un aumento dell’età pensionabile, tanto da non escludere la possibilità che in futuro di debba avere almeno 70 anni per andare in pensione.

In particolare, a partire dal 2027 si potrebbe assistere ad un aumento di tre mesi dei requisiti per andare in pensione. Di conseguenza per accedere alla pensione di vecchiaia sarebbe necessario avere minimo di 67 anni e tre mesi. Per la pensione anticipata, invece, bisognerebbe avere minimo 43 anni e 1 mese di contributi.

Una situazione che potrebbe non far dormire sonni tranquilli a tutti coloro che sperano di andare in pensione dal 2027 e che rischiano addirittura di dover restare al lavoro tre mesi in più del previsto. A tal proposito l’ex ministra Elsa Fornero, ospite al programma Di Martedì, ha sottolineato come tale incremento fosse già cosa nota. Per questo motivo si “stupisce che nessuno al ministero del lavoro o dell’economia abbia avvisato il governo“. Se tutto questo non bastasse, stando gli ultimi dati, si stima che in seguito all’aumento dell’età pensionabile a partire dal 2027, si potrebbe assistere al ritorno degli esodati. Ovvero ben 44 mila persone senza lavoro e senza pensione per tre mesi. Ad essere particolarmente colpiti sarebbero coloro che hanno concordato dei piani di uscita anticipata attraverso delle misure di scivolo come l’isopensione, i quali rischiano appunto di restare tre mesi senza stipendio e senza trattamento pensionistico.

Stop dell’aumento dell’età pensionabile in vista?

A tal proposito il ministro Matteo Salvini ha fatto sapere che il governo intende congelare l’aumento dell’età pensionabile. Ma non solo, ha confermato la proposta della Lega di introdurre quota 41 per tutti. Parole che non trovano d’accordo la Fornero, la quale, sempre nel corso della trasmissione Di Martedì, ha sottolineato come a suo avviso “magari tra i ministri ci si domanda: ‘ma bisogna veramente accontentare Salvini su questo chiodo fisso delle pensioni? Quando anche i lavoratori si sono accorti che lavorando un po’ di più, la loro pensione aumenta?’“.

Un punto, quest’ultimo, che potrebbe trovare in disaccordo tutti quei lavoratori che svolgono lavori talmente faticosi, da non gradire particolarmente l’idea di dover lavorare più tempo del previsto. La speranza, d’altronde, è che il governo opti per l’auspicato stop dell’aumento dell’età pensionabile. In particolare si ipotizza che l’esecutivo possa mettere in campo circa 200 milioni di euro per bloccare l’adeguamento dell’età pensionabile alle aspettative di vite a partire dal 2027. In questo modo gli attuali requisiti di accesso alla pensione sarebbero validi anche per il biennio 2027-2028. Il tutto mentre si attende la tanto attesa riforma delle pensioni, grazie a cui si spera nell’introduzione di nuove misure in grado di rispondere alle effettive esigenze dei cittadini, sia in termini di tempistiche che economici.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

1 Comment

  1. Incominciamo a togliere prima gli eccessivi costi delle retribuzioni dei ministri e di tutto l’ apparato amministrativo che sono stipendio da re , perché si lamentano che sono pochi ma se mettiamo a confronto i vari stipendi privati sono alla lunga il doppio o il triplo

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