Dopo quanti prelievi a settimana scattano i controlli fiscali

Dopo quanti prelievi a settimana scattano i controlli fiscali? Ecco tutto quello che c'è da sapere in merito.
2 mesi fa
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Foto © Pixabay

Dopo quanti prelievi a settimana scattano i controlli fiscali? Come canta Antonello Venditti con il brano Notte prima degli esami: “Stasera al solito posto, la luna sembra strana, sarà che non ti vedo da una settimana”.

Alle prese con la routine della vita quotidiana può capitare di svolgere ripetutamente le stesse cose, senza quasi rendersene conto. Il tutto mentre il tempo scorre inesorabilmente, senza che si possa fare nulla per fermarlo.

Mentre continuiamo a vivere la nostra vita alle prese con i vari impegni lavorativi e personali, vi è però qualcuno che ci tiene sott’occhio. Ovviamente non stiamo dicendo di essere finiti tutti quanti in un reality a livello nazionale, tipo Grande Fratello. Bensì ci riferiamo al Fisco che controlla costantemente i cittadini per rilevare possibili comportamenti sospetti e cercare così di contrastare l’evasione fiscale.

Diversi, è bene sapere, sono i movimenti che possono finire nel mirino dell’Agenza delle Entrate, come coloro che non usano il bancomat, così come prelievi frequenti e dall’importo elevato.

Dopo quanti prelievi a settimana scattano i controlli fiscali

A seconda dell’accordo stipulato con l’istituto di credito di riferimento si può dover fare i conti con differenti limiti di prelievo di denaro contante. Sempre i prelievi al bancomat, inoltre, possono finire sotto la lente di ingrandimento dell’Agenzia delle Entrate. A tal proposito è bene sottolineare che nel nostro Paese non vi è un numero massimo di prelievi settimanali o mensili che fa automaticamente scattare un controllo fiscale. Tuttavia vi sono delle soglie di attenzione che l’Agenzia delle Entrate può considerare.

In particolare, tenendo conto della norma antiriciclaggio, si invita a non superare quota mille euro al giorno.

Il limite mensile, invece, è pari a dieci mila euro. Se vengono effettuati prelievi dall’importo elevato, l’UIF, ovvero l’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia può chiedere all’Agenzia delle Entrate di effettuare dei controlli.

Il ruolo dell’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia contro l’evasione fiscale

Come riportato sul sito dell’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia, quest’ultima ha un ruolo importante nell’ambito della lotta all’evasione fiscale. Tale ente, infatti:

“riceve e acquisisce informazioni riguardanti ipotesi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, principalmente attraverso le segnalazioni di operazioni sospette trasmesse da intermediari, professionisti e operatori non finanziari; effettua l’analisi finanziaria di dette informazioni, utilizzando l’insieme delle fonti e dei poteri di cui dispone e ne valuta la rilevanza ai fini della trasmissione al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza-NSPV e alla Direzione Investigativa Antimafia-DIA, organi competenti per gli accertamenti investigativi”.

Le banche, è bene sapere, per la norma antiriciclaggio devono segnalare operazioni sospette superiori a 10 mila euro mensili complessivi, che possono essere ottenuti anche sommando più operazioni sotto soglia. I prelievi in contanti, ovviamente, non sono vietati. Se effettuati con una certa frequenza e dall’importo elevato, però, possono destare sospetti.

Questo soprattutto se non risultano essere giustificati da esigenze documentabili. Ad aumentare il rischio controlli, in effetti, non è l’importo in sé del prelievo, bensì la provenienza del denaro.

Allo stesso modo, nel caso in cui, ad esempio, una persona dichiari un reddito inferiore alle uscite, è ovvio che scatteranno i controlli del Fisco. Il tutto al fine di accertare che non si tratti di un caso di evasione fiscale. In pratica, come è facilmente intuibile, l’importante è agire nel rispetto della legge. Se le entrate e le uscite non nascondono attività illecite o in nero, non vi è nulla da temere. Il consiglio è pertanto di conservare tutti i documenti che attestino le varie transazioni, in modo tale da poterli esibire in caso di controlli ed evitare spiacevoli inconvenienti.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

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