Oat 2072 e confronto con il BTp a 50 anni, ecco perché il bond ‘Matusa’ francese ha tradito le attese

Analisi dell'Oat 2072 (ISIN: FR0014001NN8) e confronto con il BTp "Matusalemme" a 50 anni. Bond francese sotto le previsioni.
1 mese fa
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Oat 2072 e confronto con BTp a 50 anni
Oat 2072 e confronto con BTp a 50 anni © Licenza Creative Commons

La prossima settimana ci sarà con ogni probabilità il terzo taglio dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea (BCE). I rendimenti sovrani nell’Eurozona hanno smesso per il momento di arretrare. Di strada negli ultimi mesi ne hanno percorsa parecchio, in retromarcia. Ad approfittarne sono stati i bond sul tratto lungo della curva dei tassi. E quest’oggi vi parliamo di uno di loro, ma usciamo dall’Italia. L’Oat 25 maggio 2072 con cedola 0,50% (ISIN: FR0014001NN8) è la scadenza a 50 anni della Francia.

Fu emessa nella primavera del 2020, in piena pandemia. Il momento migliore per le emissioni ultra-lunghe, forse irripetibile. Di liquidità ce n’era a fiumi sui mercati, grazie agli interventi di tutte le banche centrali. L’Austria il mese successivo avrebbe emesso il suo secondo bond a 100 anni, ma con una cedola di appena lo 0,85% contro il 2,10% del primo di tre anni prima.

Confronto con BTp 50 anni

L’Oat 2072 scambiava ieri a poco più di 36 centesimi sul mercato secondario. Il BTp a 50 anni, scadenza sempre nel 2072, si acquistava a 63 centesimi. Come si spiega questa enorme differenza di prezzo? Semplicemente con la cedola. L’Italia ha fissato un tasso molto più generoso della Francia: 2,15%. Questo consente all’investitore di incassare di anno in anno un flusso di reddito molto maggiore e, pertanto, di pretendere un minore sconto sul prezzo rispetto al suo valore nominale. In altre parole, è disposto a spendere di più per comprare il bond italiano, visto che offre molto di più in termini di cedola.

Bond francesi nel mirino

Guardiamo l’andamento dell’ultimo anno. L’Oat 2072 toccò il punto più basso un anno fa a meno di 31 centesimi. Da allora è risalito del 17%. Tanto, ma meno del 26% messo a segno nello stesso arco di tempo dal BTp a 50 anni. Ma tra ottobre e dicembre dello scorso anno, mentre il bond francese segnò un rialzo del 42%, quello italiano crebbe “solo” del 29% scarso.

Ieri, il primo offriva un rendimento del 3,07%, il secondo del 3,90%. Ai massimi di un anno fa, erano rispettivamente al 3,51% e al 4,90%.

Dai dati emerge che lo spread tra Oat e BTp 2072 è sceso nel frattempo da 140 a 85 punti base. Ciò spiega in gran parte la minore dinamicità del primo. A cos’è dovuta? La prospettiva di tassi più bassi favorisce paesi come l’Italia, verso cui si nutrono timori circa l’elevato indebitamento pubblico. Ma è accaduto anche che la Francia abbia perso smalto sui mercati. La sua credibilità fiscale è messa in serio dubbio e le agenzie di rating hanno già declassato due volte (S&P e Fitch) in primavera il debito pubblico transalpino. Il deficit è volato sopra il 7% del Pil, l’economia non cresce e da mesi a Parigi si vive una grave crisi politico-istituzionale. I rendimenti decennali francesi sono oramai più alti di quelli spagnoli e a solo mezzo punto percentuale di distanza con gli italiani.

Oat 2072 stenta a riprendersi

Acquistare oggi un Oat 2072 equivale a incassare una cedola annua lorda dell’1,38%, se rapportata alla quotazione di mercato. Invece, il BTp a 50 anni offre il 3,42%. Una differenza di ben due punti percentuali che favorisce anche in prospettiva la risalita del secondo rispetto al primo. C’è la seria possibilità che lo spread tra i due bond si restringa ulteriormente nei prossimi mesi, specie se le agenzie di rating declassassero ulteriormente Parigi. D’altra parte, il titolo francese ha una duration modificata altissima: 36,43 anni. In teoria, dovrebbe beneficiare anche di cali esigui dei rendimenti sottostanti.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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