Il blackout spagnolo può accadere anche in Italia?

Il blackout della Spagna spaventa anche gli italiani, e in effetti in una regione il rischio in qualche modo c'è.
2 mesi fa
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Spagna

Il blackout che ha colpito Spagna e Portogallo il 28 aprile 2025 ha lasciato milioni di cittadini senza energia elettrica, sollevando interrogativi anche in Italia. La rete elettrica europea è fortemente interconnessa, e un problema in un Paese può avere ripercussioni sugli altri. Il caso iberico ha messo in luce le vulnerabilità di un sistema sempre più dipendente da fonti rinnovabili, meno programmabili rispetto a gas o carbone.

Il blackout della Spagna: cosa è successo?

Alle 12:33 del 28 aprile 2025, un improvviso calo della produzione elettrica ha causato un blackout totale in Spagna, Portogallo, Andorra e parte del sud della Francia. La produzione elettrica spagnola è scesa da 25 GW a 10 GW, interrompendo la fornitura di energia per circa dieci ore in gran parte della Penisola Iberica.

Il blackout ha causato gravi difficoltà nei settori delle telecomunicazioni, dei trasporti e dei servizi essenziali come gli ospedali. Almeno sette persone in Spagna e una in Portogallo potrebbero essere morte a causa di circostanze legate all’interruzione, come incendi causati da candele o fumi di scarico dei generatori.

La causa esatta del blackout è ancora oggetto di indagine. Si ipotizza che due fluttuazioni nella rete elettrica abbiano portato alla disconnessione del sistema elettrico spagnolo dal resto del sistema europeo, causando il collasso della rete iberica. Altre possibili cause includono un incendio nel sud della Francia che ha danneggiato una linea elettrica ad alta tensione e la possibilità di un attacco informatico, sebbene quest’ultima ipotesi sia stata smentita dalle autorità spagnole.

La rete italiana è più sicura ma non invulnerabile

L’Italia vanta una delle reti elettriche più affidabili del continente. Gli investimenti in sicurezza e digitalizzazione hanno rafforzato la capacità di gestire situazioni critiche. Tuttavia, esistono zone più delicate. La Sardegna, ad esempio, è meno interconnessa rispetto ad altre regioni. La limitata possibilità di scambio con la rete nazionale può rappresentare un punto debole, soprattutto se si considera l’elevata incidenza di energie rinnovabili nell’isola.

Le isole italiane, come la Sardegna e la Sicilia, sono più vulnerabili a interruzioni di corrente a causa della loro minore interconnessione con la rete continentale. Un evento improvviso, in particolare se legato a picchi o cali di produzione dovuti alle energie rinnovabili, potrebbe creare disservizi significativi in queste aree.

Le fonti rinnovabili pongono nuove sfide

Il fotovoltaico e l’eolico sono al centro della transizione ecologica, ma comportano sfide importanti. La produzione non sempre coincide con i picchi di consumo e le variazioni improvvise possono destabilizzare il sistema. Per questa ragione le autorità e Terna stanno potenziando le infrastrutture con l’obiettivo di aumentare la flessibilità e la capacità di risposta della rete. I piani prevedono l’installazione di sistemi di accumulo energetico e il rafforzamento dei collegamenti tra le varie aree del Paese.

La crescente integrazione di energie rinnovabili nella rete elettrica italiana richiede una gestione più sofisticata per mantenere la stabilità del sistema. Le fonti rinnovabili, essendo meno prevedibili, possono causare fluttuazioni nella produzione di energia che, se non gestite adeguatamente, potrebbero portare a interruzioni di corrente.

Cosa fare per evitare blackout su larga scala

Non si può escludere del tutto il rischio di blackout anche in Italia, ma il Paese ha già avviato tutte le contromisure per ridurre al minimo le possibilità. I sistemi di accumulo e la gestione intelligente della rete consentono di affrontare meglio eventuali criticità. Inoltre, sono previsti protocolli di emergenza per rispondere rapidamente a eventi imprevisti. La priorità è mantenere alta l’affidabilità della rete anche in un contesto in continua evoluzione come quello energetico.

Terna, il gestore della rete elettrica italiana, ha presentato un piano di sviluppo che prevede investimenti significativi per modernizzare la rete e aumentare la sua resilienza. Questi investimenti includono l’installazione di nuove linee elettriche, l’adozione di tecnologie smart grid e l’espansione dei sistemi di accumulo energetico. In conclusione, sebbene la rete italiana sia più sicura di altre, il blackout spagnolo insegna che nessuno può sentirsi completamente al riparo. Prevenzione, innovazione e tempestività rimangono le armi principali per garantire la continuità del servizio e tutelare i cittadini.

In sintesi.

  • Il blackout in Spagna e Portogallo ha evidenziato le vulnerabilità delle reti elettriche europee, con rischi anche per l’Italia.
  • La rete italiana è solida ma alcune zone, come la Sardegna, restano più esposte a causa della minore interconnessione e dell’alto uso di rinnovabili.
  • Investimenti in accumulo, smart grid e modernizzazione della rete puntano a prevenire blackout su larga scala e garantire stabilità.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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