Analizziamo oggi una nuova emissione di obbligazioni da parte di Goldman Sachs, una delle più importanti banche d’affari nel mondo. Sono state due le tranche collocate sul mercato lo scorso 25 settembre ed entrambe hanno scadenza in data 25 settembre 2034, sono denominate in euro e risultano “callable” dopo il primo anno e fino al nono. Entrambe sono già negoziate sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana, segmento EuroMOT. Ma presentano un’apparente curiosa differenza. Una offre una cedola annuale fissa lorda del 4% (2,96% netto) e l’altra del 5% (3,70% netto).
Condizioni prima tranche
Essendo tutte le altre condizioni uguali, vi chiederete per quale ragione una tranche offra più dell’altra. In questo articolo vi spieghiamo la differenza tra le due obbligazioni Goldman Sachs appena sbarcate sul mercato. Iniziamo con la prima (ISIN: XS2829713309). Il bond stacca ogni anno il 4% del capitale nominale sottoscritto, partendo da un lotto minimo di appena 100 euro. Ciò implica che l’investimento è stato rivolto al pubblico dei risparmiatori o retail. Questo titolo scambia sul mercato secondario già sopra la pari. Venerdì scorso, si acquistava a circa 100,75, per cui offriva un rendimento lordo alla scadenza inferiore al 4% garantito in fase di emissione, quando venne venduto alla pari.
Condizioni seconda tranche
La seconda delle due nuove obbligazioni Goldman Sachs riconosce all’investitore una cedola lorda annuale del 5% (ISIN: XS2829713218). Il lotto minimo è sempre di 100 euro. Sul mercato scambia nettamente sopra la pari, a circa 101,50 al termine della seduta di venerdì 27. A differenza della prima, però, la sua corresponsione avverrà in un’unica soluzione o alla scadenza o alla previa data di rimborso anticipato. In pratica, funziona così. L’emittente si riserva per entrambe le tranche di restituire il capitale alla pari (100) dopo il primo anno e fino al nono. Se effettuasse il rimborso anticipato, pagherebbe in ogni caso anche la cedola maturata e non ancora pagata all’investitore.
Cosa accade con la cedola della seconda tranche
Ad esempio, se le obbligazioni Goldman Sachs al 5% venissero rimborsate dopo tre anni dall’emissione, l’investitore riceverebbe il capitale per intero e il 15% (5% x 3) di esso a titolo di interessi lordi. In assenza di rimborso anticipato, l’investitore riceverebbe alla scadenza il capitale più gli interessi pari al 50% del suo valore nominale (5% x 10). Ecco la ragione per la quale questo bond paga una cedola più alta rispetto al primo. Per riscuoterla dovrete attendere di più. Solamente nel caso di rimborso anticipato già dopo un anno non vi sarebbe alcuna differenza tra i due titoli dal punto di vista della corresponsione degli interessi.
Nel caso in cui le obbligazioni Goldman Sachs venissero rimborsate solo alla scadenza, il rendimento effettivo per l’investitore sarà stato di circa il 4,14% lordo all’anno. Questo perché il 50% tra 10 anni risulta inferiore al 5% riscosso annualmente per un decennio. Se il rimborso anticipato avvenisse dopo un solo anno, la seconda obbligazione risulterebbe più proficua della prima, riconoscendo effettivamente l’1% in più al possessore.
Obbligazioni Goldman Sachs e possibile rimborso anticipato
Il rischio di credito è da considerarsi molto basso. Le agenzie di rating classificano l’emittente con giudizi relativamente elevati: BBB+/A/A2 per S&P/Fitch/Moody’s. La stessa banca d’affari ammette che il rimborso anticipato potrà avvenire in un contesto di discesa dei tassi, in quanto avrebbe convenienza a rifinanziarsi sui mercati per estinguere il vecchio e più oneroso debito attingendo a capitali meno onerosi. In quel caso, i titolari delle due obbligazioni Goldman Sachs avrebbero difficoltà a reimpiegare il capitale in asset altrettanto fruttiferi, a parità di rischio.