Il controllo incrociato bancomat e scontrini aumenta la tentazione al contante

Il governo vuole introdurre controlli incrociati tra scontrini e pagamenti elettronici per combattere l’evasione fiscale
1 mese fa
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controllo incrociato bancomat e scontrini
Foto © Pixabay

Il governo italiano, guidato dall’attuale premier Giorgia Meloni, è intenzionato a introdurre una strategia innovativa per combattere l’evasione fiscale e garantire maggiore trasparenza nei pagamenti. L’iniziativa mira a collegare gli scontrini emessi dagli esercenti con i pagamenti effettuati tramite carte di credito e bancomat, sfruttando i dati provenienti dai sistemi di pagamento elettronico (POS) per un controllo incrociato delle transazioni.

Questa mossa rappresenterebbe un’evoluzione importante rispetto ai precedenti tentativi di monitoraggio fiscale avanzati dai governi di Giuseppe Conte e Mario Draghi, che non sono riusciti a portare a termine progetti analoghi.

L’obiettivo dell’esecutivo attuale è creare una rete di verifica automatizzata tra scontrini e pagamenti, facilitando l’individuazione di eventuali discrepanze tra gli importi dichiarati e quelli effettivamente incassati.

Come funzionerà il sistema di controllo incrociato

La novità principale del piano proposto risiede nell’incrocio sistematico delle informazioni ottenute dagli scontrini con quelle generate dai pagamenti effettuati tramite POS. In pratica, ogni volta che un cliente effettuerà un acquisto in un negozio fisico o online, il pagamento tramite carta o bancomat sarà tracciato e confrontato con l’emissione dello scontrino fiscale.

Questo meccanismo consentirà all’Agenzia delle Entrate di verificare in tempo reale se a fronte di un pagamento elettronico è stato rilasciato un documento fiscale, riducendo così la possibilità per gli esercenti di omettere la registrazione della vendita. In questo modo, sarà possibile limitare comportamenti illeciti come l’emissione di scontrini irregolari o la mancata fatturazione di alcune transazioni.

L’impatto del collegamento tra POS e scontrini sul commercio al dettaglio

Il commercio al dettaglio, noto per essere una delle aree più vulnerabili all’evasione fiscale, potrebbe essere uno dei settori maggiormente coinvolti da questa iniziativa. E’ qui che si tende a pagare più spesso con la carta elettronica. Fino ad oggi, l’assenza di un collegamento diretto tra scontrini e pagamenti elettronici ha permesso a molti esercenti di dichiarare parzialmente i loro introiti, generando perdite significative per l’erario.

La strategia dei controlli incrociati tra bancomat e scontrini, invece, permetterebbe di mettere a disposizione del Fisco un sistema più efficace per tracciare tutte le transazioni. Questo consentirebbe non solo di recuperare gettito fiscale, ma anche di favorire una maggiore equità tra i contribuenti. Riducendo così il vantaggio competitivo degli esercenti che non rispettano le regole.

Inoltre, l’utilizzo di tecnologie avanzate per il controllo incrociato potrà agevolare l’identificazione di schemi di riciclaggio di denaro, rendendo più trasparente e tracciabile ogni flusso finanziario. Questo rappresenta un ulteriore passo avanti nella lotta contro la criminalità finanziaria. E le pratiche di elusione fiscale.

Il piano strutturale di bilancio e le prospettive future

La proposta di collegare i pagamenti tramite POS con gli scontrini emessi è stata inserita all’interno del Piano Strutturale di Bilancio (PSB), recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri. Questo documento, che rappresenta la base della politica fiscale del governo, illustra come il Fisco intenda rafforzare la propria capacità di monitoraggio e controllo. Mirando a ridurre sensibilmente il livello di evasione fiscale nei prossimi anni.

L’adozione di questo sistema non sarà immediata. Ma richiederà una fase di transizione in cui saranno necessari aggiornamenti tecnologici e l’adeguamento dei software gestionali degli esercenti. Tuttavia, una volta implementato, il sistema promette di essere un’arma efficace per garantire un maggior rispetto delle normative fiscali. E per incrementare il gettito complessivo.

Controllo incrociato bancomat e scontrini: è davvero la soluzione all’evasione fiscale?

L’introduzione dei controlli incrociati tra bancomat e scontrini offre numerosi vantaggi, tra cui:

  • Riduzione dell’evasione fiscale: grazie alla possibilità di verificare se un pagamento elettronico corrisponde a uno scontrino emesso, il Fisco potrà individuare con più facilità chi cerca di eludere il pagamento delle tasse.
  • Maggiore trasparenza: tutti i pagamenti e le relative registrazioni fiscali saranno tracciabili, rendendo più difficile la manipolazione delle dichiarazioni fiscali.
  • Facilità di controllo: l’automazione dei processi di verifica ridurrà il carico burocratico sia per gli esercenti che per l’amministrazione fiscale, permettendo controlli più rapidi ed efficienti.

Tuttavia, non mancano le sfide.

Bisognerà combattere contro la tentazione degli esercenti di indurre la clientela a pagare in contanti. Potrebbe, infatti, per il governo trasformarsi in un arma a doppio taglio. E se il negoziante iniziasse a offrire maggiori sconti a chi paga in contati invece che con carta? La domanda è lecita.

Riassumendo…

  • Il governo intende collegare scontrini e pagamenti elettronici per contrastare l’evasione fiscale.
  • Il sistema verificherà che ogni pagamento tramite POS corrisponda a uno scontrino emesso.
  • Il commercio al dettaglio sarà il settore più coinvolto dai nuovi controlli incrociati.
  • La digitalizzazione degli scontrini permetterà trasmissione automatica all’Agenzia delle Entrate.
  • Il piano è parte del Piano Strutturale di Bilancio approvato dal Consiglio dei Ministri.
  • Vantaggi: riduzione evasione, trasparenza, e processi di controllo più efficienti per il Fisco.
  • Rischi: gli esercenti potrebbero indurre la clientela a pagare in contanti.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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