Pensione anticipata in crisi? L’ultimo report INPS fa riflettere

Il nuovo report INPS evidenzia un netto rallentamento delle pensioni anticipate, segnale delle recenti restrizioni normative in vigore.
1 settimana fa
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L’ultima rilevazione dell’INPS sui flussi pensione mette in luce un andamento significativo per chi osserva da vicino l’evoluzione della previdenza in Italia. Il monitoraggio, aggiornato al 2 aprile 2025, include tutte le prestazioni pensionistiche con decorrenza nel corso del 2024 e nei primi tre mesi del 2025. A colpire maggiormente è la contrazione delle richieste di pensione anticipata, una dinamica ormai consolidata e strettamente legata ai criteri più rigidi introdotti negli ultimi anni.

Panoramica generale delle pensioni liquidate

Nel 2024 sono stati erogati complessivamente 877.186 trattamenti previdenziali, con un assegno medio mensile pari a 1.229 euro. Il dato relativo al primo trimestre del 2025 registra 194.582 nuove pensioni, con un leggero incremento dell’importo medio mensile, che si attesta a 1.237 euro.

Il report suddivide le prestazioni in sei principali categorie: vecchiaia, anticipata, invalidità, ai superstiti, assegni sociali e fondi speciali. Tra queste, la pensione anticipata continua a rappresentare un nodo cruciale nel dibattito previdenziale, soprattutto alla luce delle strette normative applicate negli ultimi anni.

I numeri della pensione anticipata

La pensione anticipata è stata richiesta da 223.216 lavoratori nel 2024, mentre nel primo trimestre del 2025 si sono contate 54.094 nuove uscite. Nonostante rappresenti ancora una porzione importante del totale, questa tipologia pensionistica sta registrando un progressivo calo.

La previsione di paletti normativi rigidi – come quelli previsti per l’accesso a Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale – ha avuto un impatto immediato, frenando la possibilità di abbandonare anticipatamente il mondo del lavoro. Tali paletti, confermati anche dalla Legge di Bilancio 2025, sono pensati per contenere la spesa pubblica, ma rischiano di allontanare ulteriormente il traguardo previdenziale per molte categorie di lavoratori.

Contrazione pensione anticipata più marcata nel settore privato

Analizzando i dati più nel dettaglio, emerge come la contrazione delle pensioni anticipate sia più marcata tra i lavoratori privati.

Nei primi tre mesi del 2025, le uscite anticipate tra i dipendenti privati sono state 26.683, segnando una flessione del 19,43% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Anche nel settore pubblico si è registrata una riduzione significativa: soltanto 8.014 dipendenti pubblici hanno potuto accedere a un trattamento anticipato, con un calo ancora più evidente, pari al 33,85%.

Le altre tipologie pensionistiche

Seppure l’attenzione sia puntata sulla pensione anticipata, il report INPS offre anche una panoramica sulle altre forme previdenziali. Nel 2024, le pensioni di vecchiaia hanno raggiunto quota 266.620, mentre nel primo trimestre del 2025 sono state liquidate 56.271 prestazioni di questo tipo.

Le pensioni di invalidità si attestano a 57.905 nel 2024 e 9.444 nel periodo gennaio-marzo 2025. Per quanto riguarda le pensioni ai superstiti, i numeri riportano 232.669 nel 2024 e 49.272 nei primi tre mesi dell’anno successivo. Infine, gli assegni sociali hanno interessato 96.776 persone nel 2024 e 25.501 nel trimestre appena concluso.

Distribuzione per categoria gestionale

Il dettaglio delle gestioni previdenziali mostra una fotografia piuttosto articolata. La gestione FPLD (Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti) rappresenta la voce più rilevante, con 349.554 pensioni liquidate nel 2024 e 83.260 nel primo trimestre 2025.

A seguire, i dipendenti pubblici con 127.399 uscite nel 2024 e 16.791 nel 2025. Gli artigiani e i commercianti presentano numeri più contenuti, rispettivamente con 86.123 e 74.992 pensioni nel 2024, e 20.732 e 17.740 nei primi mesi del 2025.

I parasubordinati (lavoratori con contratti atipici) hanno totalizzato 47.912 prestazioni nel 2024 e 10.775 nel primo trimestre del 2025. Infine, i coltivatori diretti, coloni e mezzadri hanno registrato 33.103 trattamenti nel 2024 e 8.098 tra gennaio e marzo 2025.

Cresce il divario tra uomini e donne

Un ulteriore elemento di riflessione riguarda le differenze di genere negli importi pensionistici. Se l’importo medio generale è cresciuto leggermente nel 2025, passando da 1.229 a 1.237 euro mensili, la distanza tra assegni maschili e femminili si è ulteriormente ampliata.

Gli uomini percepiscono una pensione media di 1.486 euro, mentre per le donne il valore si ferma a 1.011 euro. Il divario tra i due generi, già marcato nel 2024 (29,1%), è salito al 31,97% nel primo trimestre del 2025. Questa disparità sottolinea ancora una volta le difficoltà strutturali che caratterizzano il sistema previdenziale italiano in chiave di equità di genere.

Va però precisato che questi dati si riferiscono ai singoli assegni e non tengono conto del reddito pensionistico complessivo, che può includere più prestazioni per lo stesso soggetto.

Riassumendo

  • Le pensioni anticipate diminuiscono a causa di criteri più rigidi introdotti recentemente.
  • Nel 2024 erogate oltre 877mila pensioni, media mensile di 1.229 euro.
  • Calo marcato delle uscite anticipate nel settore privato e tra i dipendenti pubblici.
  • Divario pensionistico crescente tra uomini e donne, con differenza media del 31,97%.
  • Confermata per il 2025 la stretta su Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale.
  • I dati INPS segnalano sfide di sostenibilità ed equità nel sistema previdenziale italiano.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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