OPS di Unicredit su Banco BPM, da oggi l’avvio con il rischio che salti

L'Offerta Pubblica di Scambio (OPS) di Unicredit sul 100% di Banco BPM prende avvio da oggi, ma potrebbe decadere da un momento all'altro.
6 giorni fa
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OPS di Unicredit su Banco BPM, avvio da oggi
OPS di Unicredit su Banco BPM, avvio da oggi © Licenza Creative Commons

Ha avvio oggi l’Offerta Pubblica di Scambio (OPS) di Unicredit sul 100% delle azioni Banco BPM. L’operazione si concluderà il 23 giugno, salvo possibile estensione fino al 30 giugno. La data di regolamento è stata fissata per l’1 luglio. Serviranno diverse settimane per capirne l’andamento e tutto resta possibile fino all’ultimo giorno. Infatti, tra le condizioni poste vi è quella per cui Piazza Gae Aulenti si riserva la facoltà di proporre un rilancio sul prezzo fino al 21 giugno. Invece, potrà revocare l’offerta fino al prossimo 30 giugno.

OPS Unicredit a sconto

L’OPS di Unicredit prevede l’emissione di 0,175 azioni proprie per ogni 1 azione Banco BPM portata in adesione.

Ai prezzi di borsa in chiusura di venerdì scorso (50,87 e 9,74 euro), l’offerta prezza a sconto dell’8,6%. Significa che gli attuali azionisti di Banco BPM troverebbero più conveniente rivendere il titolo a terzi, anziché scambiarlo con azioni Unicredit secondo il suddetto rapporto. Non a caso, tra le motivazioni che spinsero il consiglio di amministrazione di Piazza Meda a bocciare senza appello l’operazione, vi è anche la presunta non congruità del prezzo. Tenendo conto anche dello stacco delle cedole, il cambio avverrà a 0,166 e presuppone per il momento uno sconto superiore al 13%.

Orcel scettico su Anima

In effetti, siamo abituati ad offerte che propongono un premio sostanzioso rispetto ai valori vigenti di mercato. Nel caso dell’OPS di Unicredit, invece, essa fu all’inizio di appena lo 0,50%. Andrea Orcel giustificò tale parsimonia, sostenendo che il premio fosse congruo rispetto al valore di mercato di Banco BPM prima che questa a sua volta lanciasse un’Offerta Pubblica di Acquisto (OPA) su Anima. A tale proposito, questa è stata innalzata dagli iniziali 6,20 a 7 euro per azione e si è da poco conclusa con successo. Proprio in virtù di tale sovrapprezzo, in teoria Unicredit si riserva la facoltà di non procedere alla finalizzazione dell’OPS.

Altre ragioni di revoca

E sempre restando in tema Anima, nelle scorse settimane la sorpresa di Bruxelles, che non ha riconosciuto nel caso specifico l’applicazione del “Danish Compromise” o “sconto danese” in favore di Banco BPM. Ciò comporterà per l’istituto un maggiore assorbimento di capitale. Anche questa situazione consente a Unicredit di revocare l’OPS entro il 30 giugno. Chiaramente, la condizione essenziale è che i due terzi del capitale aderiranno. Una soglia che potrebbe essere abbassata al 50% più un’azione dalla stessa Unicredit.

Infine, il “golden power”. Il governo Meloni non ha attivato lo strumento che gli consentirebbe di bloccare l’OPS di Unicredit, ma l’ha costellata di condizioni considerate inaccettabili da Orcel. Tra queste, l’impegno a mantenere invariato il rapporto tra impieghi e depositi (di Banco BPM?) e il peso dei titoli di stato in pancia ad Anima, nonché a continuare a sostenere il project financing a favore delle infrastrutture nazionali. Per Piazza Gae Aulenti ci sarebbe il rischio di compromettere “la sana e prudente gestione” del gruppo bancario nato dall’integrazione.

OPS Unicredit a rischio fino all’ultimo giorno

Dopo che Unicredit ha votato all’assemblea di Generali in favore della lista di Caltagirone, uscita sconfitta e preferita dal governo, in molti s’immaginano che questi non calcherà la mano riguardo all’OPS. Possibile un ammorbidimento delle condizioni poste, anche se paradossalmente lo stesso Orcel potrebbe finire per anticipare le mosse dell’esecutivo annunciando la revoca dell’offerta. E il mercato nel frattempo attende che la matassa delle svariate operazioni bancarie in corso si districhi per capirci qualcosa di più. L’annuncio di questa mattina dell’OPS di Mediobanca sul 100% di Banca Generali aggiunge un ulteriore fattore di incertezza al quadro generale.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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