Come dice il detto, i guai non vengono mai da soli, e con essi anche le preoccupazioni. Non solo i dazi, ma anche i Bitcoin spaventano la stabilità finanziaria italiana. Nel suo Rapporto semestrale sulla stabilità finanziaria, pubblicato il 30 aprile 2025, la Banca d’Italia evidenzia una crescente incertezza sui mercati globali. L’annuncio di nuovi dazi da parte dell’amministrazione statunitense ha innescato forti tensioni, con ribassi su azioni e obbligazioni e un aumento della volatilità, riducendo le prospettive di crescita mondiale e innalzando i rischi sistemici.
Bitcoin e dazi spaventano l’economia nostrana
La Banca d’Italia ha pubblicato il nuovo Rapporto sulla stabilità finanziaria il 30 aprile 2025, facendo emergere diversi segnali di preoccupazione per l’equilibrio economico globale e nazionale.
Al centro del documento non ci sono solo i consueti fattori macroeconomici, ma anche due elementi nuovi e determinanti: da un lato le criptovalute, in particolare Bitcoin, dall’altro le tensioni commerciali scatenate dagli annunci dell’amministrazione Trump sui dazi. Due minacce diverse, ma entrambe in grado di alimentare l’instabilità sistemica. Il rapporto semestrale pone con forza l’attenzione sul ruolo sempre più rilevante delle criptovalute. In particolare, Bankitalia evidenzia come Bitcoin stia acquisendo un peso crescente nel sistema finanziario, senza tuttavia essere soggetto a controlli e regole equivalenti a quelli degli strumenti tradizionali.
La principale criticità indicata è la volatilità. Le fluttuazioni improvvise e spesso irrazionali del valore di Bitcoin — che in alcuni casi ha perso o guadagnato più del 30% in poche ore — sono fonte di rischio, non solo per gli investitori privati ma per l’intero equilibrio finanziario.
La crescente presenza di fondi speculativi, società fintech e persino banche tradizionali nel mercato delle cripto alimenta ulteriori interconnessioni pericolose.
Secondo la Banca d’Italia, l’espansione di questi strumenti non regolamentati potrebbe amplificare la portata di shock esterni, trasferendo la volatilità dei mercati cripto al sistema finanziario tradizionale. Di qui la raccomandazione a rafforzare l’azione di vigilanza e ad accelerare l’introduzione di una cornice normativa europea pienamente operativa entro il 2026.
Non solo Bitcoin, l’effetto dazi: le tensioni commerciali fanno tremare i mercati
Accanto al tema delle criptovalute, Bankitalia inserisce tra i principali fattori di rischio i nuovi dazi annunciati dagli Stati Uniti. Il presidente Donald Trump, nel suo secondo mandato, ha dato il via a una nuova stagione di protezionismo con dichiarazioni mirate contro le importazioni di beni industriali, in particolare nel settore automobilistico e tecnologico.
L’impatto sui mercati non si è fatto attendere. Il documento segnala un peggioramento immediato della fiducia degli investitori, una maggiore volatilità su obbligazioni e azioni, e un rialzo significativo dello spread nei Paesi percepiti come vulnerabili. In questo scenario, l’Italia — pur avendo migliorato la propria posizione finanziaria — non è immune agli shock esterni.
Secondo le simulazioni riportate nel report, una guerra commerciale su larga scala potrebbe ridurre fino a un punto percentuale la crescita economica globale nei prossimi due anni.
Per l’Italia, le ripercussioni sarebbero visibili soprattutto nelle esportazioni e nella produzione industriale.
Fondamentali italiani solidi, ma lo scenario è incerto
Nonostante queste minacce, la Banca d’Italia riconosce che i fondamentali del nostro Paese sono oggi più robusti rispetto al passato. Il mercato del lavoro mostra segnali di vitalità, con un tasso di occupazione in crescita e una riduzione della disoccupazione giovanile. L’inflazione resta sotto controllo, anche grazie al calo delle materie prime, e la posizione finanziaria netta sull’estero si mantiene positiva.
Questi indicatori hanno contribuito a un recente miglioramento del rating sovrano italiano da parte di alcune agenzie internazionali. Tuttavia, proprio questo equilibrio relativamente positivo potrebbe essere compromesso da fattori esterni. Bankitalia sottolinea come la solidità interna non basti, se accompagnata da instabilità globale, incertezza politica e distorsioni commerciali. È per questo che invita il governo a mantenere una linea prudente di bilancio, a sostenere l’innovazione produttiva e a rafforzare la resilienza del sistema bancario nazionale.
Un invito alla regolamentazione e alla cooperazione internazionale
Nel suo messaggio conclusivo, la Banca d’Italia lancia un appello duplice: da un lato ai decisori politici nazionali, dall’altro agli organismi internazionali. In particolare, si chiede una risposta coordinata alle sfide poste dalle criptovalute, con regole condivise e strumenti di vigilanza efficaci.
Nel contesto europeo, è attesa l’implementazione del regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets), già approvato ma non ancora pienamente operativo. Bankitalia sollecita una rapida attuazione e un’estensione dei poteri di controllo, per evitare che le cripto-attività diventino un veicolo di instabilità sistemica.
Per quanto riguarda i dazi e le tensioni commerciali, il report invita l’Unione Europea a mantenere una linea di dialogo costruttivo con gli Stati Uniti, senza rinunciare alla difesa degli interessi strategici europei. In un mondo interconnesso, sottolinea Bankitalia, non esistono economie davvero isolate: ogni crisi sistemica colpisce anche chi apparentemente è al riparo.
In sintesi.
- La Banca d’Italia segnala Bitcoin e i nuovi dazi USA come rischi per la stabilità finanziaria.
- Le criptovalute vengono definite volatili e prive di regolamentazione adeguata.
- L’Italia mostra fondamentali solidi, ma resta esposta agli shock internazionali.
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