L’avanzata di Farage mette in crisi il bipartitismo UK e minaccia la sopravvivenza dei Tories

Nigel Farage trionfa alle elezioni amministrative nel Regno Unito e mette in crisi lo storico bipartitismo britannico. Tories sotto choc.
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2 mesi fa
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Farage domina le elezioni UK
Farage domina le elezioni UK © Licenza Creative Commons

Una brutta giornata per Kemi Badenoch, leader dei Tories da pochi mesi e che non approfitta del calo dei consensi per il governo. Alle elezioni suppletive di ieri nel collegio di Runcorn e Helsby, a trionfare è il Reform Party di Nigel Farage. Per appena sei voti conquista il seggio lasciato libero dal laburista Mike Amesbury, condannato per avere picchiato un elettore. Qui, nel Nord-Ovest dell’Inghilterra, il Labour aveva stravinto nel luglio scorso, ottenendo il 53% dei voti. Infranto il “red wall”, che aveva contribuito a riportare la sinistra al governo dopo 14 anni consecutivi all’opposizione.

Farage trionfa anche nei sondaggi nazionali

Sempre il Reform conquista il sindaco della Greater Lincolnshare, un’area da circa un milione di abitanti. I risultati degli scrutini saranno resi noti in serata, ma già si prospetta l’avanzata del partito di Farage con centinaia di seggi conquistati.

Al contrario, i Tories dovrebbero registrare grosse perdite e i laburisti andrebbero anch’essi male. Dalle parti del partito che fu di Margaret Thatcher spiegano che, in un certo senso, il crollo fosse stato messo in conto. Il confronto avviene con i risultati straordinariamente positivi del 2021, un ciclo politico archiviato.

Vero, così com’è indubbio che le elezioni amministrative tendano nel Regno Unito a punire il partito di governo. Ma per i sondaggi nazionali, se oggi si tornasse al voto a trionfare sarebbe proprio Farage. I Tories scenderebbero al terzo posto, dietro agli stessi laburisti. Questi hanno ottenuto più di 400 seggi su 650 solamente nel luglio scorso e con appena il 34% dei voti, mentre oggi si attesterebbero a poco più del 20%.

Il Reform, malgrado un ottimo 14,3%, si era fermato solamente a 4 seggi.

Bipartitismo in frantumi

Il bipartitismo UK è andato in frantumi. A sinistra capitalizzano liberaldemocratici e verdi, sebbene sia il Reform a scompaginare lo scenario politico. Farage fu il fondatore agli inizi degli anni Duemila dell’UKIP, il partito che si batté per uscire dall’Unione Europea. Sembrava un sogno destinato a rimanere impossibile, mentre nel 2016 divenne a sorpresa realtà con il referendum indetto e perso dal governo conservatore di David Cameron. Il rebranding avvenne successivamente per segnare l’inizio di una nuova fase. Non esistendo più il tema della Brexit, Farage ha puntato su altri temi cari al popolo conservatore: stretta sull’immigrazione, riduzione dello stato e più libertà economica.

Reform punta sul thatcherismo

Chi pensa che il Reform sia un partito populista, non sa di cosa parla. Esso cerca di interpretare il thatcherismo in maniera quanto più autentica possibile, distanziandosi dal centrismo dei Tories sempre più indistinguibili dal Labour su molte tematiche chiave. Dopo 14 anni di governo di destra, a Londra la spesa pubblica resta alta e il deficit anche insieme alla pressione fiscale. La Brexit avrebbe dovuto tradursi in minore burocrazia e chiusura delle frontiere all’immigrazione di massa, ma così non è avvenuto. Ora persino i laburisti del premier Keir Starmer cercano di riparare con una svolta dura, ma di fatto rincorrono le posizioni di Farage senza averne la credibilità.

I Tories hanno fatto sapere che, indipendentemente da come andranno queste elezioni, non faranno accordi con Farage. Un modo per non mostrarsi rassegnati alla sconfitta. Tuttavia, se nel 2019 riuscirono a conquistare la maggioranza assoluta dei seggi in Parlamento con Boris Johnson, fu grazie all’alleanza con il Reform. L’anno scorso, la mancata coalizione infliggeva loro una disfatta storica. E avanza lo spettro di inizio Novecento, quando il bipartitismo britannico cambiò connotati con i laburisti a prendere il posto dei liberali o “whigs” nella contrapposizione ai Tories.

Farage cancella i Tories?

Questa volta il rimpiazzo avverrebbe a destra con Farage a prendersi il posto dei Tories, i quali rischiano di diventare un partito residuale come lo sono da oltre un secolo i libdem. La loro leader di origini nigeriane è dura sull’immigrazione e viene considerata a capo dell’ala destra del partito. Basterà ad invertire la tendenza? Ad oggi non sembra che stia accadendo. Anzi, malgrado un avvio di legislatura estremamente negativo per Starmer, a guadagnare in termini di consenso sembra essere solo Farage. Anche i sudditi di Sua Maestà si sono stancati di governi incolore, che vinca la destra o la sinistra. Il centrismo esasperato non funziona neppure nella patria del bipartitismo.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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