Dal 2025 è entrato in vigore il nuovo CAI digitale, la versione elettronica del vecchio modulo CID per la constatazione amichevole in caso di incidente stradale. Una novità che prometteva di semplificare le procedure, rendendo tutto più rapido e digitale. Ma a pochi mesi dal lancio, emerge che il cambiamento è più di facciata che reale, e che molti automobilisti continuano ad affidarsi alla vecchia carta.
Incidente auto, cosa cambia con il CAI digitale
Il modulo CAI (Constatazione Amichevole di Incidente), comunemente chiamato “CID”, è il documento utilizzato da anni per segnalare un sinistro in modo consensuale tra due conducenti. Ora, con l’arrivo del CAI digitale, gli utenti possono compilare e inviare la constatazione direttamente dal proprio smartphone tramite app dedicate (come l’app “Incidenti RCA” del Consap o le app delle singole compagnie assicurative).
L’obiettivo è agevolare le procedure post-incidente, evitando errori, accelerando i rimborsi e riducendo il tempo di gestione da parte delle assicurazioni. In teoria, è sufficiente aprire l’app, inserire i dati del sinistro (targa, luogo, ora, dinamica, foto), firmare digitalmente e inviare. Il tutto viene trasmesso in tempo reale alla compagnia.
Ma nella pratica cambia poco
Nonostante l’innovazione, il CAI cartaceo non è stato abolito, e può ancora essere utilizzato in qualsiasi circostanza. Anzi, nella maggior parte dei casi è ancora quello a cui ricorrono gli automobilisti, anche per abitudine o per scarsa familiarità con le app. La novità digitale è facoltativa, non obbligatoria, e richiede comunque la cooperazione di entrambi i conducenti coinvolti, proprio come il modulo tradizionale.
Inoltre, l’uso del modulo digitale non è ancora omogeneo tra le varie compagnie assicurative: alcune accettano solo app proprietarie, altre si affidano al portale ufficiale Consap, generando confusione tra gli utenti.
Senza contare che in caso di assenza di connessione o di malfunzionamenti, l’opzione digitale diventa inutilizzabile.
A livello economico non ci sono cambiamenti diretti con l’introduzione del CAI digitale. Compilare il modulo in formato digitale non comporta costi aggiuntivi né riduzioni automatiche sul premio assicurativo. Questo in particolare è il succo che interessa maggiormente gli automobilisti, infatti per ora non si ha nessun impatto sui premi RC auto.
CAI e incidente auto, i limiti dell’innovazione
Ciò che più colpisce è che, nonostante l’arrivo del CAI digitale, la procedura resta sostanzialmente invariata: servono i dati anagrafici, le targhe, le firme, la descrizione dell’incidente, eventuali testimoni e i disegni della dinamica. Tutto come prima, solo su schermo invece che su carta. L’unica vera differenza risiede nella trasmissione immediata alle compagnie e nella possibilità, per alcuni utenti, di ricevere assistenza guidata nella compilazione. Ma la semplificazione promessa appare ancora lontana, soprattutto per chi non è pratico con smartphone o applicazioni complesse.
Infine, non tutte le forze dell’ordine sono aggiornate sull’uso del CAI digitale, e in caso di incidente grave o controverso si continua comunque a richiedere la compilazione del modulo cartaceo o l’intervento diretto della Polizia Stradale. Il CAI digitale è una buona idea sulla carta – o meglio, sullo schermo – ma nella realtà dei fatti non ha rivoluzionato il modo in cui vengono gestiti gli incidenti stradali.
La versione elettronica convive ancora con quella cartacea, e per molti utenti la tecnologia non è ancora abbastanza semplice o affidabile da sostituire il modulo tradizionale. Per ora, quindi, cambia poco, e il consiglio resta quello di tenere sempre un modulo CID cartaceo nel cruscotto. Non si sa mai.
I punti più importanti.
- Il nuovo CAI digitale permette di compilare il CID tramite app, ma non sostituisce il modulo cartaceo.
- Nella pratica, molti continuano a usare la versione tradizionale per abitudine o difficoltà tecniche.
- La procedura resta invariata e le compagnie non adottano ancora uno standard unico per l’uso digitale.