La Legge di Bilancio 2025 (L. n. 207/2024), ha introdotto un nuovo incentivo destinato agli iscritti alla gestione INPS degli artigiani e commercianti. Il provvedimento prevede un’opportunità contributiva agevolata per i soggetti che avviano per la prima volta un’attività in proprio in tali settori nel corso del 2025. Tuttavia, a fronte dell’annuncio legislativo, permangono incertezze operative che rischiano di comprometterne l’effettiva applicazione.
Il beneficio: riduzione contributi artigiani e commercianti
La norma stabilisce la possibilità per i nuovi iscritti alla gestione previdenziale INPS degli artigiani e commercianti di accedere, su richiesta, a una riduzione (50%) dei contributi previdenziali per una durata complessiva di 36 mesi.
L’agevolazione si applica non solo ai versamenti calcolati sul reddito minimale imponibile, ma anche a quelli dovuti sulla parte di reddito eccedente la soglia minima.
La disposizione ha un carattere facoltativo: l’accesso al beneficio è subordinato alla presentazione di un’apposita domanda da parte dell’interessato. Tale istanza dovrà essere trasmessa esclusivamente per via telematica attraverso i canali ufficiali dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.
Effetti sul montante contributivo
L’adesione al regime agevolato non è priva di conseguenze sul piano previdenziale. Infatti, i periodi coperti da contribuzione ridotta non saranno conteggiati interamente ai fini pensionistici.
Il numero di mesi utili sarà proporzionato rispetto all’ammontare effettivamente versato. Si tratta di un effetto collaterale importante, che impone un’attenta valutazione da parte di chi considera l’opzione, soprattutto in un’ottica di lungo periodo e in funzione del futuro assegno pensionistico.
Il nodo con la riduzione contributi de forfettari
Va segnalata una potenziale sovrapposizione normativa con un’altra agevolazione già vigente: la riduzione del 35% dei contributi per i titolari di partita IVA in regime forfettario.
Questa misura è già operativa da anni ed è rivolta a una platea ampia di contribuenti. La nuova agevolazione introdotta con la manovra 2025 potrebbe generare incertezze applicative per coloro che rientrano in entrambi i perimetri, sollevando interrogativi sulla possibilità di cumulo o sull’eventuale necessità di opzione tra i due regimi.
Mancano le istruzioni operative
Nonostante l’entrata in vigore formale della norma, a oggi il beneficio non è concretamente fruibile. La circolare INPS n. 38 del 7 febbraio 2025, che ha fornito le istruzioni generali sui contributi artigiani e commercianti per l’anno 2025, si limita a riconoscere la previsione della legge di bilancio, rinviando però a un successivo documento l’indicazione dei dettagli operativi.
In particolare, l’INPS annunciava che renderà disponibile, con un’ulteriore circolare, una piattaforma telematica specifica per l’invio delle domande. Tuttavia, tale sistema non è ancora stato attivato, e i termini per la presentazione dell’istanza non sono stati ufficializzati. L’assenza di questi strumenti impedisce, di fatto, l’accesso al beneficio, lasciando gli aspiranti beneficiari in una situazione di incertezza normativa e procedurale.
Sconto contributi artigiani e commercianti: la denuncia degli esperti contabili
L’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili ha evidenziato pubblicamente questa lacuna attraverso un comunicato stampa. L’organismo ha sottolineato la gravità della situazione, paventando il rischio che l’agevolazione si riveli inapplicabile per molti contribuenti, specie in vista dell’imminente scadenza del 16 maggio 2025, data entro la quale è previsto il pagamento della prima rata di contribuzione fissa.
Il mancato allineamento tra normativa e operatività costituisce un ostacolo rilevante non solo per i contribuenti, ma anche per i professionisti che li assistono nella gestione degli adempimenti fiscali e previdenziali.
Impatto sul tessuto imprenditoriale
L’agevolazione, se attuata correttamente, potrebbe rappresentare un importante strumento di incentivo all’autoimprenditorialità, soprattutto tra i giovani e nei territori svantaggiati. Ridurre l’onere contributivo nei primi anni di attività consentirebbe infatti di rafforzare la sostenibilità economica delle nuove iniziative imprenditoriali.
Tuttavia, l’incertezza attuale rischia di scoraggiare proprio quella platea di potenziali nuovi contribuenti che la misura intende favorire. Un ritardo nella pubblicazione delle istruzioni applicative, accompagnato dalla mancanza di trasparenza sui tempi e le modalità operative, vanifica l’efficacia della disposizione e mina la credibilità dell’intervento normativo.
Riduzione contributi artigiani e commercianti: osservazioni conclusive
La nuova misura contenuta nella Legge di Bilancio 2025 rappresenta, almeno nelle intenzioni del legislatore, un segnale di apertura nei confronti delle categorie produttive degli artigiani e commercianti. Tuttavia, l’assenza di elementi chiave per la sua attuazione — in primis la piattaforma telematica per la richiesta dell’agevolazione — ne preclude al momento qualsiasi applicazione concreta.
Alla luce delle scadenze imminenti, è auspicabile un intervento tempestivo da parte dell’INPS, che consenta di rendere operativa la riduzione contributiva entro tempi compatibili con il calendario fiscale e contributivo. Solo attraverso un’azione coordinata sarà possibile garantire l’effettiva accessibilità del beneficio e valorizzare il ruolo dei contributi artigiani e commercianti come leva per la crescita dell’economia reale.
Riassumendo
- Introdotta agevolazione triennale per nuovi iscritti INPS artigiani e commercianti dal 2025.
- Applicabile su contributi minimi ed eccedenti, previa richiesta telematica.
- I mesi contributivi saranno ridotti proporzionalmente al versato.
- Possibile conflitto con la riduzione del 35% per il regime forfettario.
- INPS non ha ancora attivato la piattaforma per fare domanda.
- Rischio disapplicazione se non arrivano istruzioni entro maggio 2025.