Assegno di Inclusione, nuove regole sui requisiti, sugli importi e sui carichi di cura

Assegno di Inclusione 2025, cosa cambia tra nuove soglie ISEE, requisiti, importi e regole sui carichi di cura dei potenziali beneficiari.
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4 settimane fa
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Notevoli le differenze tra l’Assegno di Inclusione come lo hanno conosciuto i contribuenti nel 2024 e quello di oggi. Sono cambiate tante cose, dai requisiti agli importi e fino ai cosiddetti carichi di cura. Novità che forse sono state sottovalutate da tanti che magari pensano di essere esclusi dal beneficio e invece potrebbero rientrare. E se per i requisiti in effetti, oggi le soglie di ISEE e di reddito familiare sono salite, a tal punto da poter permettere a chi era escluso di rientrare adesso nel sussidio, non meno importanti per gli stessi motivi sono le modifiche alle regole sui carichi di cura.

Assegno di Inclusione, nuove regole sui requisiti, sugli importi e sui carichi di cura

L’Assegno di Inclusione è una misura destinata solo a chi si trova in una condizione considerata di fragilità. Parliamo sostanzialmente di soggetti vulnerabili dal punto di vista lavorativo, economico ma non solo. Nel dettaglio ci sono soggetti con meno di 18 anni, soggetti con più di 60 anni e invalidi almeno al 67%. Ma poi, ci sono soggetti affetti da patologie e dipendenze, che magari hanno una invalidità tra il 46% ed il 67% o che non sono riconosciuti invalidi. In questo caso, si rientra nell’Assegno di Inclusione solo se c’è la presa in carico dei servizi sociali del Comune di residenza o dei servizi sanitari regionali.

Infine ci sono soggetti che pur non avendo invalidità, o non avendo più di 60 anni, hanno a che fare con familiari disabili da assistere o con figli piccoli. In questo caso parliamo dei cosiddetti carichi di cura. Che permettono anche a chi ha un’età tra i 18 ed i 59 anni, che in genere sono soggetti occupabili al lavoro ed esclusi dall’Assegno di Inclusione, di rientrare comunque nel sussidio.

Come è cambiato l’Assegno di Inclusione tra requisiti, importi e carichi di cura

Tornando ai requisiti che sono stati modificati nel 2025, si registra una soglia ISEE più alta, con conseguentemente anche un incremento del reddito familiare da non superare.
La nuova soglia ISEE che fino al 2024 era pari a 9.360 euro, dallo scorso gennaio è salita a 10.140 euro. Invece il reddito familiare passa da un massimo di 6.000 euro ad un massimo di 6.500 euro.

Parametro questo da adeguare alla scala di equivalenza basata sul numero dei componenti la famiglia e sulle condizioni di questi componenti. Se la famiglia è composta esclusivamente da over 67 o da soggetti disabili gravi o non autosufficienti, il limite di reddito nel 2025 sale a 8.190 euro (nel 2024 era a 7.560 euro). Anche in questo caso da riparametrare alla scala di equivalenza.

Ecco le nuove soglie da non superare per l’accesso al sussidio

Alla luce di queste modifiche ai requisiti cambiano anche gli importi. Che da una base di 500 euro per il singolo beneficiario con zero reddito come integrazione, sale a 541,66 euro. Per la parte di ristoro per chi vive in affitto con contratto regolarmente registrato alle Entrate, l’importo massimo sale a 3.640 euro, cioè 303,33 euro al mese (nel 2024 era pari a 280 euro al mese per un massimo di 3.360 euro annui).

Cifre inferiori di ristoro affitto per famiglie con tutti i componenti over 67 o disabili gravi. In questo caso si passa da 150 euro al mese di ristoro a 162,50 euro, cioè da 1.800 euro all’anno a 1.950 euro. Per un sussidio che in ogni caso per il singolo che non ha altri redditi e vive in affitto, arriva a 845 euro al mese.

I carichi di cura automaticamente presi in considerazione dall’INPS

Con le elaborazioni del mese di gennaio 2025 dell’Assegno di Inclusione l’INPS con il messaggio numero 592 del 17 febbraio 2025 ha confermato l’avvio della nuova gestione dell’attribuzione del carico di cura. Che di fatto in automatico tengono conto di questo parametro. Tutto per far rientrare nei benefici dell’Assegno di Inclusione e nella relativa scala di equivalenza, anche questi soggetti. Un soggetto che ha carichi di cura viene considerato in automatico. E viene applicata sempre automaticamente la scala di equivalenza maggiorata di 0,40. E non è necessario che la presenza del componente con carichi di cura sia stata indicata in domanda.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

3 Comments

  1. Inps siete infami e bugiardi ci avete ridotto senza cibo e senza aiuti per spese bollette e affitti…tutte false illusioni e noi stiamo morendo . Grazie iinps 75%di invalidita civile che vanno solo la maggior parte per le medicine psichiatriche e non mi rimane nulla a parte pastina con brodo

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