E anche questa settimana ci ha subito presentato l’ennesima novità relativa al panorama bancario italiano. Mediobanca ha deciso di passare al contrattacco con la comunicazione di un’Offerta Pubblica di Acquisto sul 100% di Banca Generali, asset controllato al 50% da Assicurazioni Generali. L’operazione avverrà vendendo le azioni della compagnia (Piazzetta Cuccia ne detiene il 13,1%) per un controvalore pari alle adesioni e secondo un cambio di 1,7 a 1. Ma non è detto che il CEO Alberto Nagel lo possa fare, essendo sotto “passivity rule”.
Passivity rule, cos’è e come funziona
Se siete avvezzi alle letture delle cronache finanziarie, in questi mesi avrete probabilmente riscontrato più volte questa espressione apparentemente oscura.
Letteralmente, parliamo della “regola della passività” e deriva dalla Direttiva 2004/25/CE, recepita con Decreto legislativo n.146 del 2009, che a sua volta ha modificato il Testo Unico della Finanza. In cosa consiste? Essa mira a salvaguardare la contendibilità delle società quotate in borsa e oggetto di tentativi di scalata.
Le scalate o “take over” sono viste generalmente in maniera negativa dai manager delle società che le subiscono, non fosse altro che per il timore di perdere il posto. Infatti, lo “scalatore” tende a rimpiazzare i vertici con uomini di propria fiducia. Per questa ragione, le società scalate possono avere la tentazione di reagire per rendere più difficile l’operazione o finanche per impedirla. Tuttavia, in questo modo non fanno il bene della società in sé e degli azionisti di minoranza. Questi potrebbero ritrovarsi a dover rinunciare ai benefici di una scalata “ostile”, visto che gli scalatori offrono un premio sui prezzi di borsa per attirare le adesioni.
Per evitare questa situazione, la disciplina comunitaria prevede la passivity rule. Essa dispone che la società oggetto di scalata debba astenersi dall’adottare iniziative difensive. Ora, la questione si sta ponendo proprio in queste ore con riferimento all’OPS di Mediobanca. Piazzetta Cuccia è da mesi oggetto di un tentativo di scalata da parte di Monte Paschi di Siena tramite un’altra OPS. Il fatto che voglia integrarsi con Banca Generali liberandosi fino al 100% del suo asset più prezioso, cioè la quota di controllo in Generali, non si configura come una violazione del divieto?
Assemblea Mediobanca ordinaria o straordinaria?
Nagel ha definito l’operazione annunciata di tipo “offensivo” e non difensivo. Non saranno le parole, però, a rimettere a posto la vicenda. Tant’è che il manager ha dovuto riconoscere che servirà il voto dell’assemblea dei soci in data 16 giugno per ottenere l’autorizzazione. E ciò è indispensabile proprio per effetto della passivity rule. Infatti, l’art.104 del TUF stabilisce che il divieto si possa superare con il voto dei soci, convocati in assemblea ordinaria o straordinaria.
Non si capisce ancora se la convocazione sarà nell’una o nell’altra modalità. La differenza è sostanziale: in assemblea ordinaria le decisioni si approvano con la maggioranza del 50% più 1 azione, mentre in assemblea straordinaria servono i due terzi del capitale azionario.
In questo secondo caso, basterebbe una minoranza di blocco in possesso di un terzo del capitale per impedire l’OPS su Banca Generali. E Francesco Gaetano Caltagirone e Delfin, rispettivamente al 7,39% e 19,81%, detengono già da soli il 27,2% del capitale. A loro basterebbe rastrellare un 3% a testa per arrivare a bloccare l’OPS.
Reazione di Caltagirone e Delfin
E’ evidente che voteranno contro, essendo anche i soci di Monte Paschi intenti a scalare Mediobanca e a prendersi così anche Generali dopo aver soccombuto all’assemblea di giovedì scorso di quest’ultima. Tuttavia, non è detto che l’assemblea sarà convocata seduta straordinaria. Ciò sarebbe per i casi di aumento di capitale e modifiche allo statuto. Il rischio per il mercato ora è l’incertezza di natura legale, perché non possiamo escludere che finisca a carte bollate. Gli azionisti di minoranza potrebbero eccepire che si tratti di una decisione da prendere a maggioranza dei due terzi, mentre è assai probabile che Nagel abbia lanciato l’OPS con la convinzione che serva la maggioranza semplice.
I tempi per l’operazione non saranno veloci. Dopo l’eventuale ok dell’assemblea servirà attendere il parere della Banca d’Italia e chissà se l’IVASS abbia qualcosa da ridire sul fatto che l’OPS finirebbe per assegnare a Generali una quota spropositata di azioni proprie. Ieri, il titolo Mediobanca è salito poco in reazione all’annuncio, mentre è balzato naturalmente quello di Banca Generali, essendo l’OPS a premio di oltre l’11% sul prezzo di chiusura di venerdì scorso.
Passivity rule, azioni Mediobanca nel mirino
E’ probabile, però, che nelle prossime settimane il primo salga per effetto proprio dei preparativi in vista dell’assemblea. Caltagirone e Delfin acquisterebbero azioni per sfruttare la passivity rule e prevalere in assemblea. Così facendo, però, ridurrebbero le probabilità di successo anche dell’OPS di Monte Paschi su Mediobanca, dato che aumenterebbe lo sconto sui prezzi della seconda. Infatti, gli altri azionisti troverebbero non conveniente aderire all’offerta senese, che pagherebbe meno del mercato. A meno che l’AD Luigi Lovaglio non reagisse con un rilancio, nel quale caso diverrebbe più dispendioso per il suo istituto procedere all’operazione e ai due soci opporsi alle azioni difensive di Piazzetta Cuccia, pur guadagnando questi ultimi dall’eventuale nuovo concambio MPS/Mediobanca.
Una matassa sempre più intricata.
giuseppe.timpone@investireoggi.it