Arriva la rottamazione quinques delle cartelle esattoriali, 10 anni di rate e sconti, ecco la sanatoria 2025

Con la rottamazione quinques delle cartelle esattoriali, ben 10 anni di rate e sempre con i soliti sconti, ecco la sanatoria 2025.
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4 settimane fa
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Rottamazione quinquies nel 2025, il decreto Fiscale può aiutare, addio alle cartelle fino al 2023, nonostante un emendamento già bocciato.
Foto © Pixabay

Tra gli emendamenti presentati alla legge di Bilancio c’è una novità che può essere molto importante. Tra le proposte, c’è quella che ha prodotto adesso la Lega di Matteo Salvini. Una proposta a prima firma di Alberto Gusmeroli che mira ad una nuova sanatoria delle cartelle esattoriali sulla falsariga delle precedenti ma migliore da ben due punti di vista per i contribuenti. Nonostante il nulla di fatto nella legge di Bilancio, perché nel testo originario della manovra non ci sono sanatorie, condoni o rottamazione, la possibilità di un nuovo intervento sulle cartelle esiste ancora.


La nuova proposta potrebbe portare il governo a fare un passo indietro. Se venisse approvato l’emendamento ecco che nascerebbe per davvero la nuova rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali.

Arriva la rottamazione quinques delle cartelle esattoriali, 10 anni di rate e sconti, ecco la sanatoria 2025

La nuova rottamazione delle cartelle esattoriali sarebbe la quinta versione. Dopo la versione quater della rottamazione delle cartelle ecco quindi arrivare la cosiddetta rottamazione quinquies. E con buona pace di chi da sempre critica provvedimenti di questo genere come le opposizioni che parlano di condoni e favori agli evasori fiscali. Detto questo la proposta di matrice leghista sarebbe una via di mezzo tra la rottamazione quater e la rateizzazione ordinaria per soggetti con comprovate e documentate difficoltà finanziarie. Infatti nella nuova rottamazione quinquies le rate aumentano e passano dall’essere trimestrali all’essere mensili. E da 16 rate si arriva a 120 rate, esattamente il numero massimo di rate che oggi l’Agenzia delle Entrate Riscossione concede ai richiedenti che dimostrano le loro difficoltà economiche e finanziarie.

Cosa cambia tra rottamazione quater e rottamazione quinquies

La rottamazione quater, quella le cui domande sono scadute il 30 giugno 2023, ha permesso ai soggetti indebitati di andare a rottamare le cartelle esattoriali diventate tali e quindi affidate all’agente della riscossione fino al 30 giugno 2022.

Con questa rottamazione gli interessati hanno potuto ridurre il loro debito totale azzerando sanzioni, interessi e aggi di riscossione. Per poi pagare il saldo o in unica soluzione entro ottobre 2023, oppure a rate trimestrali o quasi. Infatti con la rottamazione quater i contribuenti hanno potuto pagare a date prestabilite i loro debiti. Con due rate nel 2023 a ottobre e novembre. E con quattro rate all’anno in scadenza ogni fine febbraio, fine maggio, fine luglio e fine novembre.

Si risolverebbe così il problema delle vecchie sanatorie

Se c’è stato un motivo che probabilmente ha portato a risultati meno positivi di quelli che si credeva con la rottamazione quater, questo motivo è stato sicuramente la modalità di pagamento prevista. Con le rate che essendo trimestrali raggiungevano spesso importi abbastanza elevati a tal punto da non permettere ai contribuenti di onorare le scadenze. Una delle critiche che i contribuenti hanno rivolto alla rottamazione quater è la modalità di rientro a rate. Perché c’è il fatto che di fronte a debiti piuttosto elevati, anche le rate sono piuttosto elevate.
Sarà stato questo uno dei motivi che ha spinto adesso a proporre una nuova rottamazione delle cartelle. E sarebbe la quinta, con rate più corte ma per più anni e con nuovi debiti da rottamare.

Cartelle fino a fine 2023, e 120 rate mensili nella nuova rottamazione quinquies

Risolvere il problema che ha portato molti contribuenti a non poter pagare per via delle rate troppo esose porta ad un cambio di rotta per la sanatoria. Infatti la proposta prevede che i contribuenti che hanno debiti affidati all’agente della riscossione entro il 31 dicembre 2023, potranno saldare il tutto sempre al netto di sanzioni, interessi e aggi di riscossione non più in 5 anni ma in 10. Non più debiti spalmati dal 2023 al 2027 che diventerebbero con un copia e incolla del meccanismo, dal 2025 al 2029, ma fino al 2035.

Ben dieci anni con rate mensili che quindi, riducendo l’importo, diventano più facili da pagare. Almeno secondo quella che presumiamo sia la teoria dei proponenti. Quindi la nuova rottamazione prevede che con domande telematiche entro il 30 Aprile 2024 i contribuenti alle prese con queste cartelle possono presentare richiesta di definizione agevolata godendo quindi di questo nuovo vantaggio dal punto di vista dei pagamenti. Con cartelle più recenti naturalmente visto che come detto prima, quelle rottamabili passerebbero dall’essere fino al 30 giugno 2022 all’essere fino al 31 dicembre 2023.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

4 Comments

  1. Io pensavo anche alle prime due rate con maggiorazione del 20% ci fosse stato un rimedio per allegerirle .Perche possono essere molto costose anche per chi volesse dilazione ma con rate cosi alte non si inizia nemmeno il pagamento.

  2. Per questi signori che hanno bocciato la rottamazione quinquies,sono solo degli avvoltoi,va bene per chi guadagna 20 o 30.000 € al mese, poi privilegio di no pagare interessi per prestiti alle bianche,occupare case altrui e successivamente diventare senatrice del partito democratico,che di democratico è solo l’interesse dei compagni

  3. Per questi signori che hanno bocciato la rottamazione quinquies,sono solo degli avvoltoi,va bene per chi guadagna 20 o 30.000 € al mese, poi privilegio di non pagare interessi per prestiti alle bianche,occupare case altrui e successivamente diventare senatrice del partito democratico,che di democratico è solo l’interesse dei compagni.

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