Ape sociale 2024 e 2025, scadenza domanda in arrivo il 30 novembre, ma non per tutti

Come fare con l'Ape sociale 2024 e 2025, per chi è la scadenza della domanda in arrivo il 30 novembre e tutti i chiarimenti.
4 settimane fa
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Pensioni 2025: ecco chi va in pensione l’anno prossimo senza alcun dubbio 
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L’Ape sociale è una misura che è stata confermata anche nel 2025 da parte del governo Meloni. Ormai i dubbi sono pochi riguardo alla proroga della misura anche per l’anno venturo. Infatti anche se la legge di Bilancio non è stata ancora approvata definitivamente, il fatto che nel decreto fiscale ci siano stanziamenti fino al 2027 per la stessa misura porta a considerare per scontata la sua proroga anche per il 2025. Nel frattempo però sta arrivando imminente una nuova scadenza per l’Ape sociale che è quella del 30 novembre 2024.

Una scadenza però che rischia di generare dubbi e perplessità nei confronti dei lavoratori che aspirano ad entrare in pensione con questa misura l’anno prossimo. Vediamo nello specifico di cosa si tratta e quali sono le novità per questa importante misura di pensionamento anticipato.

Ape sociale, di cosa si tratta? Ecco in sintesi come funziona le misura

L’Ape sociale è una misura che permette di uscire dal lavoro a 63 anni e 5 mesi di età a determinate categorie di lavoratori. Parliamo di invalidi che hanno ottenuto la certificazione di disabilità da parte delle commissioni mediche delle Asl in misura non inferiore al 74%. Ma si parla anche di caregivers che vivono da almeno sei mesi insieme ad un loro familiare disabile sotto legge 104 a cui prestano assistenza. E poi, gli addetti alle mansioni gravose che svolgono tali attività da sette degli ultimi dieci anni o da sei degli ultimi sette anni. Infine i disoccupati che hanno terminato di percepire la Naspi. L’Ape sociale prevede oltre ai 63 anni e 5 mesi di età già citati anche una dote di contribuzione versata piuttosto rilevante. Infatti servono almeno 30 anni di contributi versati per invalidi, disoccupati e caregivers. Invece servono 36 anni per gli addetti ai lavori gravosi.

Ape sociale 2024 e 2025, scadenza domanda in arrivo il 30 novembre, ma non per tutti

Chi va in pensione con l’Ape sociale non può percepire un assegno più alto di 1.500 euro al mese.

La misura infatti è un’indennità di accompagnamento alla pensione vera e propria. Tant’è vero che ha 67 anni decade e gli interessati devono presentare la domanda di pensione di vecchiaia. La misura inoltre non è reversibile, non si adegua al tasso di inflazione, non prevede assegni familiari e tredicesima e nemmeno le maggiorazioni sociali. Le regole per questa misura non cambieranno nel 2025 e quindi saranno le stesse.

Dal momento che è una misura che prevede diversi requisiti, alcuni generali ed altri specifici per determinate categorie come abbiamo detto in precedenza, prima di presentare la domanda di Ape sociale gli interessati devono provvedere a presentare la domanda di certificazione del diritto all’INPS. Si chiama domanda di certificazione proprio perché è l’istanza con cui un lavoratore chiede all’istituto previdenziale di certificare il diritto ad uscire dal lavoro con questa misura.

Ape sociale, cosa sono le finestre delle istanze di certificazione?

In genere sono tre le finestre di decorrenza per presentare questa istanza. Proprio alla luce di queste finestre che oggi è in scadenza l’ultima dell’anno 2024. Chi completa i requisiti entro la fine del 2024 deve presentare domanda all’INPS per la certificazione del diritto. per poi, a risposta ricevuta, passare a presentare la vera domanda di pensione per l’Ape sociale. Chi completa i requisiti previsti nel 2025 invece non devono presentare la domanda di certificazione del diritto adesso. La scadenza, contrariamente a ciò che si pensa, non li riguarda al momento. Questo adempimento sarà possibile non appena la legge di Bilancio sarà approvata e l’Ape sociale per il 2025 sarà attiva.

Allo stato attuale delle cose il sistema telematico dell’INPS non ha ancora avviato l’aggiornamento della piattaforma in modo tale da consentire anche a chi completa i requisiti nel 2025 di presentare la domanda di certificazione.

Una cosa inevitabile questa perché effettivamente se non è ancora definitivo il provvedimento da parte del governo non può essere possibile presentare una domanda. Tanto è vero che la procedura di riferimento per la certificazione del diritto da parte di chi è interessato per il 2025, si blocca nel momento in cui il sistema nota che il richiedente non completa entro la fine dell’anno il principale requisito della misura, ovvero non compie entro la fine del 2024 i suoi 63 anni e 5 mesi di età.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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