A chi si chiede per la rottamazione IMU? Come canta Fausto Leali con il brano A chi: “A chi io parlerò, se non a te? A chi racconterò tutti i sogni miei? Lo sai, m’hai fatto male lasciandomi solo così, ma non importa, io ti aspetterò”. Parole che molti contribuenti potrebbero parafrasare e dedicare al Fisco e alle amministrazioni locali. Questo perché sono tante le misure a cui si ha diritto e per cui spesso ci si ritrova a dover fare i conti con diversi dubbi.
Non solo per quanto riguarda i termini richiesti, ma anche in merito all’ente di competenza. Lo sa bene un nostro lettore che a tal proposito ci chiede: “Buongiorno mi chiamo Francesco. Purtroppo qualche anno fa ho riscontrato delle difficoltà economiche e non ho potuto pagare l’Imposta Municipale Propria.
Ho letto, però, che posso ancora mettermi in regola grazie alla rottamazione, tuttavia non ho ben capito se debba rivolgermi all’Agenzia delle Entrate oppure al Comune. Vi scrivo quindi per chiedervi delucidazioni in merito. Grazie in anticipo per la risposta”.
Rottamazione IMU: si chiede alle Entrate o al Comune?
Nelle ultime settimane si sente spesso parlare della Rottamazione quinquies. Quest’ultima, delineata con il Disegno di Legge AS. 1375, è attualmente in fase di discussione e propone un allargamento delle possibilità di definizione agevolata per i debitori fiscali, introducendo nuovi ed interessanti benefici. Rispetto alla precedenti sanatorie, ad esempio, si assisterebbe ad un ampliamento dell’arco temporale di riferimento. In particolare verrebbero inclusi i debiti accumulati nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023.
Entrando nei dettagli, grazie alla Rottamazione quinquies i contribuenti potranno estinguere i propri debiti versando esclusivamente il capitale dovuto, il rimborso delle spese per le procedure esecutive e le spese di notifica della cartella di pagamento. Annullati invece le sanzioni, gli interessi di mora e quelli per la ritardata iscrizione a ruolo. Nel caso in cui un soggetto moroso opti per la rateizzazione del debito, inoltre, si vedrebbe applicare degli interessi di dilazione pari al 2% del capitale.
Se tutto questo non bastasse, la rottamazione-quinquies si applica anche alle ingiunzioni fiscali degli enti territoriali. A tal proposito è bene ricordare che molti enti locali decidono di avvalersi di società terze o di agenti della riscossione diversi dall’Agenzia delle Entrate per recuperare i propri crediti. Affinché un contribuente possa rottamare le ingiunzioni fiscali e gli accertamenti esecutivi inerenti ad esempio IMU, TARI o multe dei vigili, però, è necessario che l’Ente locale aderisca alla procedura di pace fiscale attraverso un’apposita delibera. Per i debiti riscossi attraverso cartelle o accertamento esecutivo affidato all’Agenzia delle Entrate – Riscossione, invece, non vi è bisogno della delibera da parte dell’Ente locale.
Domanda di riammissione Rottamazione Quater
La Rottamazione quinquies comunque, è bene sottolineare, è ancora in fase di approvazione. Si deve quindi attendere il testo ufficiale per conoscere relative modalità e tempistiche. Nel frattempo, però, coloro che sono decaduti dalla precedente sanatoria, possono presentare domanda di riammissione alla rottamazione-quater. A tal proposito, come si evince dall’articolo 3-bis del decreto legge numero 202 del 27 dicembre 2024:
“(Limitatamente ai debiti compresi nelle dichiarazioni precedentemente effettuate ai sensi dell’articolo 1, comma 235, della legge 29 dicembre 2022, n. 197, i debitori che alla data del 31 dicembre 2024 sono incorsi nell’inefficacia della relativa definizione a seguito del mancato, insufficiente o tardivo versamento, alle relative scadenze, delle somme da corrispondere per effetto dell’adesione alla predetta procedura di definizione agevolata, possono essere riammessi alla medesima rendendo, entro il 30 aprile 2025“.
Tale domanda deve essere presentata in modalità telematica, attraverso l’apposito servizio disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione.
In caso di accoglimento della domanda, il soggetto interessato potrà decidere se saldare il debito in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2025 oppure dilazionare in dieci rate. Sia la rottamazione quater che la rottamazione quinquies, ricordiamo, possono essere applicate a Comuni, Province e Regioni per tributi locali quali IMU, TARI e multe. Il tutto previa delibera dell’ente locale. Si invita pertanto a contattare gli uffici territoriali di competenza per ottenere maggiori informazioni in merito.