Assegno sociale, si perdono 3 mesi anche sulla pensione senza contributi?

Il rischio che dal 2027 aumentino i requisiti per le pensioni rischia di impattare anche sull'età dell'Assegno Sociale.
3 settimane fa
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assegno sociale pensione
Foto © Pixabay

L’età pensionabile rischia di aumentare a partire dal 2027. Al momento si tratta solo di un’ipotesi, che tuttavia il governo sta valutando di scongiurare, come dimostra anche la recente approvazione, da parte della maggioranza, del Documento di Economia e Finanza. All’interno del DEF, infatti, è presente una postilla che sottolinea la necessità di intervenire per disinnescare il rischio di un aumento dei requisiti, soprattutto per chi, per motivi anagrafici, è praticamente fuori dal mercato del lavoro.

Il possibile aumento di 3 mesi dell’età minima per il pensionamento apre a riflessioni più ampie, che coinvolgono anche categorie tradizionalmente escluse dalla pensione, come le casalinghe, che trovano nell’Assegno Sociale l’unica forma di tutela.

Anche su questa misura assistenziale dell’INPS, infatti, si profila il rischio di un inasprimento di 3 mesi.

“Buongiorno, mi chiamo Stefania, casalinga e madre. Ho pochi anni di contributi, versati per lo più in giovane età. Oggi ho 65 anni e mi chiedevo se, al compimento dei 67 anni, potrò ricevere l’Assegno Sociale. Me lo chiedo perché sento parlare dell’aumento dell’età pensionabile e non vorrei che, alla fine, venisse ritoccata anche l’età per accedere all’Assegno Sociale.”

Assegno sociale, si perdono 3 mesi anche sulla pensione senza contributi?

Il dubbio espresso dalla nostra lettrice non è lontano dalla realtà. Sebbene il riferimento all’età pensionabile riguardi soprattutto la pensione di vecchiaia, se nel 2027 si concretizzerà il temuto aumento di 3 mesi, l’effetto coinvolgerà l’intero sistema pensionistico.

Un esempio utile viene dal 2019, anno dell’ultimo adeguamento dei requisiti in base all’aspettativa di vita. Ogni due anni, infatti, i requisiti pensionistici dovrebbero essere aggiornati.

Usiamo il condizionale perché questo dipende da un parametro particolarmente variabile: la speranza di vita della popolazione.

Se la vita media aumenta, anche i requisiti pensionistici aumentano. Nel 2019, ad esempio, si verificò un incremento di 5 mesi, che portò i requisiti per la pensione anticipata a 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. L’età per la pensione di vecchiaia, che fino al 2018 era fissata a 66 anni e 7 mesi con 20 anni di contributi, passò dal 1° gennaio 2019 a 67 anni.

Negli anni seguenti, l’aspettativa di vita ha subito fluttuazioni. Durante la pandemia, ad esempio, la vita media degli italiani è diminuita di 4 mesi. Oggi però la tendenza è in crescita: la speranza di vita a 65 anni è aumentata di 7 mesi.

Compensati i 4 mesi di calo che avevano congelato i requisiti pensionistici, resta un saldo positivo di 3 mesi. Questo potrebbe tradursi, a partire dal 2027, in un innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni e 3 mesi, salvo interventi governativi per bloccare la misura con un decreto specifico.

Ma non si tratta solo della pensione di vecchiaia: anche l’Assegno Sociale sarebbe coinvolto.

Ecco cosa rischia di accadere dal 2027 a casalinghe e a chi è senza una pensione propria

L’Assegno Sociale è una prestazione assistenziale erogata, su richiesta, alle persone che abbiano compiuto 67 anni e si trovino in particolari condizioni.

Parliamo di chi non ha versato sufficienti contributi per accedere alla pensione. Spesso si tratta di soggetti mai iscritti alla previdenza obbligatoria, come alcune casalinghe, oppure di persone che non hanno raggiunto i 20 anni di contributi, oggi richiesti per la pensione di vecchiaia.

Per accedere all’Assegno Sociale è inoltre necessario rientrare in determinate soglie reddituali, collegate all’importo dell’assegno stesso. La misura, infatti, integra il reddito del richiedente fino all’importo massimo previsto, che nel 2025 è pari a 538,69 euro al mese.

Un singolo senza alcun reddito ha diritto all’intero importo della prestazione. Ogni euro di reddito personale riduce l’importo dell’assegno, fino ad azzerarlo completamente per chi percepisce redditi pari o superiori a 538,69 euro. In caso di coniugi, le soglie vengono raddoppiate.

Ad oggi, per avere diritto all’Assegno Sociale, è necessario aver compiuto 67 anni. Ma se dal 2027 entrerà in vigore l’aumento dei requisiti, anche questa misura sarà fruibile solo a partire da 67 anni e 3 mesi. Con tutte le conseguenze sociali ed economiche del caso.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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