A breve sarà possibile inviare la dichiarazione dei redditi con il modello 730/2025. Attualmente, alcuni contribuenti hanno già a disposizione, nel proprio cassetto fiscale accessibile dall’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate, la dichiarazione precompilata. Tuttavia, al momento essa è solo consultabile.
A partire dal 15 maggio, sarà possibile iniziare a modificarla e trasmetterla. Come ogni anno, l’interesse principale dei contribuenti è sapere quali spese si possono scaricare dal reddito. Questo perché detrazioni e deduzioni, come quelle per le badanti, permettono, da un lato, di pagare meno IRPEF per chi deve ancora versare e, dall’altro, di recuperare somme già versate.
In questo approfondimento ci concentriamo su ciò che si può scaricare per le spese di assistenza a un anziano, perché sì: la badante ti fa recuperare soldi. Le agevolazioni fiscali, sotto forma di deduzioni e detrazioni, rappresentano un importante aiuto per i datori di lavoro — che, in questi casi, sono spesso gli stessi anziani o i loro familiari.
La badante ti fa recuperare soldi: ecco deduzioni e detrazioni che aiutano i datori di lavoro
Cosa si può scaricare con il modello 730/2025? L’elenco completo delle spese detraibili e deducibili è indicato nel TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi), e tra queste rientrano anche le spese di assistenza.
Attraverso il modello 730/2025 è infatti possibile dedurre o detrarre anche quanto speso per una badante. Ad esempio, si possono scaricare i costi sostenuti per il versamento dei contributi previdenziali all’INPS relativi alla propria badante o colf.
In questo caso si parla di deduzione, non di detrazione. Infatti, l’importo deducibile abbatte direttamente la base imponibile su cui si calcola l’imposta da versare.
In altre parole, riduce il reddito complessivo sul quale vengono applicate le aliquote IRPEF.
Per fare un esempio: chi ha un reddito complessivo di 20.000 euro e ha versato 1.500 euro di contributi per la badante, pagherà il 23% di IRPEF (aliquota del primo scaglione fino a 28.000 euro) su 18.500 euro, e non sull’intero reddito.
Badanti: detrazioni e deduzioni. Ecco come capire le differenze
Le detrazioni funzionano in modo diverso rispetto alle deduzioni. In questo caso, si interviene direttamente sull’imposta da versare, sottraendo una percentuale della spesa effettivamente sostenuta. Riprendendo l’esempio precedente: la detrazione verrebbe applicata sul 23% di 20.000 euro, abbassando l’IRPEF finale.
Tornando al focus di oggi — le spese di assistenza — la possibilità di dedurre o detrarre dipende dalla tipologia di contribuente:
- Se il soggetto è non autosufficiente, si applica la detrazione;
- Se è un invalido con diversa condizione, si applica la deduzione.
È importante chiarire che si parla delle spese per la badante, e non della retta di una casa di riposo. Infatti, quest’ultima non è detraibile. Solo la quota relativa alle spese mediche di chi è ricoverato in una RSA è detraibile al 19%, mentre la retta non rientra nell’agevolazione.
Le spese per la badante non devono essere confuse con altre agevolazioni riferite, ad esempio, all’assistenza infermieristica o riabilitativa, o al personale addetto all’assistenza di base diretta alla persona.
Con il modello 730/2025 si scaricano anche le spese per assistenza a non autosufficienti
Nello specifico, nel modello 730/2025 si potranno scaricare anche le spese per gli addetti all’assistenza personale di persone non autosufficienti, fino a un importo massimo di 2.100 euro. Tuttavia, questo beneficio è limitato ai contribuenti che hanno un reddito complessivo non superiore a 40.000 euro.