In determinati casi si ha diritto a 100 euro di rimborso 730. Come canta Anastasio con il brano Correre: “Correre, correre, circolare, qui non si può stare già da troppi anni. Vorrei parlare con il titolare, voglio spiegazioni, voglio lamentarmi, voglio i miei vent’anni. Voglio delle scuse ed il rimborso danni, poi la voglio smettere”.
Tante sono le cose che ognuno di noi può desiderare. Non sempre, però, è possibile ottenere quanto sperato. Questo perché possono essere tanti gli elementi da dover prendere in considerazione prima di poter accedere a qualcosa.
Basti pensare ai vari requisiti richiesti per accedere alle agevolazioni messe in campo dallo Stato, come ad esempio il cosiddetto bonus tredicesima.
Proprio su tale argomento è giunto in redazione il quesito di un nostro lettore che ci chiede:
“Buongiorno, mi chiamo Marco e sono papà di un bimbo di 10 anni. L’anno scorso non ho fatto richiesta per il bonus da 100 euro perché pensavo di superare la soglia reddituale prestabilita e temevo pertanto di dover restituire in seguito quanto ottenuto. Parlando con altri miei colleghi, però, ho scoperto di averne in realtà diritto e vi scrivo pertanto per chiedervi se è davvero così e come fare per non perdere tale contributo. Grazie in anticipo per la vostra risposta”.
Come ottenere 100 euro di rimborso 730
Introdotto con l’articolo 2-bis del Decreto-Legge numero 113 del 2024, il bonus di 100 euro è stato erogato a dicembre 2024 assieme alla tredicesima mensilità. Ad averne diritto sono coloro, con almeno un figlio fiscalmente a carico, che nel 2024 hanno registrato un reddito complessivo annuo pari a massimo 28 mila euro. Ma non solo, l’imposta lorda sui redditi da lavoro dipendente deve essere superiore alle detrazioni spettanti, esclusi pensioni e assegni equiparati.
I soggetti interessati e aventi diritto hanno dovuto presentare apposita domanda al proprio datore di lavoro. Coloro che non hanno avanzato tale richiesta, però, non devono preoccuparsi. L’indennità in questione, infatti, potrà essere recuperata in sede di dichiarazione dei redditi. Anche i lavoratori domestici, quali colf e badanti, hanno diritto a tale bonus.
In quest’ultimo caso l’indennità viene riconosciuta solamente attraverso la dichiarazione dei redditi, poiché i loro datori di lavoro non fungono da sostituti d’imposta. A tal proposito, come spiegato sul sito dell’Agenzia delle Entrate:
“Il contribuente che, pur essendo in possesso dei requisiti previsti dalla legge, non abbia richiesto il Bonus al proprio datore di lavoro, può beneficiare del Bonus nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello REDDITI PF). Il Bonus può essere fruito nella dichiarazione anche da parte dei lavoratori dipendenti che non hanno un sostituto d’imposta (ad esempio dai collaboratori familiari). Per la compilazione della dichiarazione dei redditi (rigo C14 del modello 730/2025 o rigo RC14 del modello REDDITI 2025 PF) i contribuenti possono utilizzare le informazioni contenute nei punti 721 e 726 della CU oppure, se tali punti non sono compilati, le informazioni contenute nelle annotazioni della CU, nonché le altre informazioni relative al rapporto di lavoro”.
I soggetti che, pur avendo diritto, non hanno ottenuto il bonus di 100 euro possono quindi recuperarlo attraverso la dichiarazione dei redditi.
In caso di dubbi si consiglia di consultare il sito dell’Agenzia delle Entrate o rivolgersi a un Caf o patronato per avere ulteriori delucidazioni in merito.