Si è concluso da poco il collocamento del 20-esimo BTp Italia, che questa volta aveva ad oggetto un titolo della durata di 7 anni con scadenza in data 4 giugno 2032. Prima di dare inizio alle ore 10.00 di questa mattina alla sessione dedicata agli investitori istituzionali, il Tesoro aveva confermato il tasso minimo garantito all’1,85% annuale. E aveva altresì comunicato il codice ISIN ordinario: IT0005648255. Questo farà riferimento agli acquisti degli istituzionali e a quelli che avverranno sul Mercato obbligazionario Telematico successivamente alle sottoscrizioni.
Dati dell’emissione
Al termine della giornata di ieri, gli investitori retail o “famiglie” avevano effettuato prenotazioni per 6,53 miliardi di euro.
I contratti stipulati sono stati 190.127 per un importo medio di circa 34.350 euro. Parliamo di numeri inferiori a quelli della scorsa edizione, che si tenne nel marzo del 2023 e che riguardò una scadenza a 5 anni. Allora, gli ordini retail ammontarono a 8,6 miliardi e le sottoscrizioni furono circa 337.000 per un importo medio intorno ai 26.300 euro. Sono state di meno le famiglie che hanno risposto alla chiamata del governo, ma lo hanno fatto per importi unitari maggiori.
Per quanto riguarda gli ordini degli istituzionali (banche, fondi, assicurazioni, ecc.), nel 2023 ammontarono a 1,3 miliardi. Oggi, sono stati 192 per un controvalore di quasi 2,26 miliardi. Totale: 8,79 miliardi. Si notano, dunque, minori prenotazioni retail, maggiori tra gli istituzionali e un più alto taglio medio per il collocamento del BTp Italia 2032. Come si spiegano questi numeri? L’emissione del 2023 avvenne in un contesto di alta inflazione. Pur in calo, era stata superiore al 9% nel mese precedente all’operazione. Invece, l’inflazione italiana è scesa all’1,7% a maggio.
Il dato è stato comunicato oggi, anche se già in aprile risultava sotto il 2%.
Collocamento BTp Italia, segnali su inflazione
Questo ci lascia supporre che i timori d’instabilità dei prezzi siano molto meno diffusi rispetto a due anni fa e ciò potrebbe avere depresso la domanda per il collocamento del BTp Italia 2032. L’importo degli ordini, tuttavia, rimane sostenuto. Evidentemente, coloro che per mestiere hanno a che fare con i mercati finanziari, stanno mostrandosi più prudenti delle famiglie. La loro partecipazione è stata maggiore del 2023. Se allora intravedevano già la discesa dell’inflazione, adesso temono una sua risalita nel medio-lungo periodo tra dazi e tensioni geopolitiche.