Ultima chiamata superbonus: come approfittarne prima del taglio

Con l'approssimarsi del 2025, i bonus edilizi, tra cui il superbonus, subiranno importanti riduzioni che influenzeranno costi e benefici
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3 settimane fa
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superbonus
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L’avvicinarsi del termine del 31 dicembre 2024 segna una fase cruciale per i bonus edilizi, poiché si intravede una significativa riduzione delle agevolazioni attualmente disponibili. Tra queste, il superbonus e il bonus ristrutturazione continuano a essere accessibili, ma con importanti cambiamenti in vista per l’anno successivo.

Il superbonus, uno degli incentivi più apprezzati, si avvicina a una riduzione della sua aliquota agevolativa. Attualmente, coloro che intendono usufruirne possono beneficiare di una detrazione pari al 70%, applicabile a una serie di soggetti specifici, tra cui condomini, persone fisiche proprietarie di edifici composti da un massimo di quattro unità abitative, così come le Onlus, le associazioni di volontariato e quelle di promozione sociale.

Superbonus: ultimo anno al 70% (con eccezioni)

Nato come superbonus 110%, a partire dal 1° gennaio 2025, il beneficio fiscale sarà ancora più basso. L’aliquota, per detti soggetti, passerà al 65%. È quindi evidente l’urgenza di avviare o completare i lavori entro la fine del 2024 per usufruire delle condizioni più vantaggiose.

Nonostante la riduzione dell’aliquota, esistono alcune eccezioni. Infatti, il superbonus resterà al 110% per tutto il 2025 esclusivamente per interventi che interessano le zone colpite da eventi sismici. Un’altra eccezione è rappresentata dagli enti che operano nel settore dei servizi socio-sanitari e assistenziali, purché i membri del Consiglio di Amministrazione non percepiscano alcun compenso o indennità per il loro incarico. Gli interventi, inoltre, devono riguardare immobili appartenenti alle categorie catastali B/1, B/2 e D/4, e devono essere di proprietà, nuda proprietà, usufrutto o comodato d’uso gratuito.

Il futuro del bonus ristrutturazione

Parallelamente al superbonus, anche il bonus ristrutturazione subirà delle modifiche a partire dal 2025. Questo incentivo, regolamentato dall’articolo 16-bis del TUIR, consente attualmente una detrazione del 50% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024, con un tetto massimo di 96.000 euro per unità immobiliare.

Questa aliquota agevolata ha rappresentato per molti un’opportunità unica per riqualificare immobili e migliorarne l’efficienza energetica o strutturale.

Con il nuovo anno, salvo interventi normativi che potrebbero prorogare l’aliquota potenziata, il bonus ristrutturazione tornerà alla sua misura ordinaria del 36%. Anche il limite di spesa detraibile sarà dimezzato, scendendo a 48.000 euro per unità immobiliare. Questo cambiamento rappresenterà, se confermato, un notevole passo indietro rispetto alle agevolazioni offerte negli ultimi anni, rendendo ancora più importante per chi è intenzionato a sfruttare il bonus agire prima della scadenza del 2024.

Impatti delle modifiche sul settore edilizio

Le modifiche al superbonus e al bonus ristrutturazione avranno, se confermate, un impatto significativo non solo sui privati cittadini ma anche sull’intero settore edilizio. Da un lato, la riduzione delle aliquote agevolative potrebbe rallentare il ritmo dei nuovi cantieri, portando a un calo degli investimenti in ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche. Dall’altro, chi ha già avviato i lavori dovrà fare attenzione a rispettare le scadenze delle spese per evitare di perdere le aliquote più favorevoli.

Per i condomini e i proprietari di immobili, la riduzione delle percentuali di detrazione potrebbe comportare un aumento dei costi netti da sostenere per interventi di riqualificazione. Questo potrebbe tradursi in un minor interesse verso tali interventi, con il rischio di un rallentamento della crescita delle riqualificazioni energetiche, che hanno rappresentato negli ultimi anni uno dei motori principali della ripresa del settore edilizio in Italia.

Superbonus e bonus casa: possibili scenari futuri

La possibilità di una proroga delle aliquote potenziate non è completamente esclusa, sebbene non ci siano al momento indicazioni chiare in tal senso. Anzi, molti sono i bonus casa in scadenza a fine anno 2024. L’era del superbonus, ad ogni modo, sembra dover definitivamente tramontare.

Il governo è chiamato, dunque, a valutare l’estensione delle agevolazioni in considerazione dell’importanza di questi strumenti per il rilancio dell’economia e per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale.

Tuttavia, resta da vedere se ci saranno le risorse necessarie per mantenere attive queste forme di incentivo nel lungo periodo.

Riassumendo

  • Il superbonus subirà una riduzione dell’aliquota dal 70% al 65% nel 2025.
  • Il superbonus resterà al 110% per le zone sismiche e servizi socio-sanitari.
  • Il bonus ristrutturazione tornerà al 36% con un limite di spesa di 48.000 euro.
  • Le modifiche ridurranno l’interesse per interventi di riqualificazione edilizia.
  • Possibili proroghe delle agevolazioni non sono escluse, ma restano incerte.
  • Agire entro il 2024 potrebbe essere cruciale per beneficiare delle aliquote agevolate più alte.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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