Edi Rama è ancora una volta il vincitore delle elezioni in Albania e ottiene così il quarto mandato. Il suo Partito Socialista ha conquistato più del 52% dei voti contro il 34% del Partito Democratico, la formazione di centro-destra guidata dall’ex premier e già presidente Sali Berisha. E otterrà certamente la maggioranza assoluta dei 140 seggi in Parlamento. Dai calcoli attuali ne disporrebbe di 84. In carica dal settembre 2013, il premier uscente rimarrà così alla guida del governo per i prossimi 4 anni.
Elezioni Albania, opposizioni accusano
Le opposizioni accusano Rama di avere vinto le elezioni in Albania anche grazie a brogli e compravendite di voti.
Non è la prima volta che accade. L’affluenza è stata bassa, intorno al 42% e in calo del 4% rispetto alla tornata precedente. Per la prima volta potevano votare gli albanesi della diaspora, ragione per cui su 2,8 milioni di residenti gli elettori ufficialmente erano 3,7 milioni. All’estero hanno votato in 191.000, il 5% degli aventi diritto. La loro preferenza risulta essere andata al centro-destra.
Edi Rama socialista particolare
Edi Rama è un socialista “sui generis”. Da posizioni di sinistra ha stretto un rapporto di amicizia personale molto forte con la premier italiana Giorgia Meloni. Ha anche partecipato ad Atreju 2023, la kermesse politica di Fratelli d’Italia, sostenendo la necessità per gli schieramenti politici avversari di parlarsi tra loro. Da giovane, spiegò per l’occasione, nel suo Paese i fan di Lucio Battisti non si parlavano con quelli di Adriano Celentano. A lui piacevano entrambi. Una battuta per stigmatizzare la richiesta arrivata da settori del PSE di cacciarlo dal gruppo, reo di interloquire con il governo di Roma.
Le ultime elezioni in Albania sono state vinte da Rama sui risultati economici dei suoi governi e, soprattutto, con la promessa che Tirana farà parte dell’Unione Europea “entro il 2030”. Il processo è iniziato da tempo. Bruxelles sollecita l’adozione di alcune riforme, specie in tema di contrasto alla corruzione e di trasparenza dei dati statistici, oltre che sui temi della giustizia. Da quando Rama è al potere, l’Albania è salita dalla posizione 116 all’80-esima nella classifica sulla corruzione. Grossi passi in avanti, anche se ancora sufficienti a garantire l’ingresso in UE. Tuttavia, le distanze con uno stato comunitario notoriamente molto corrotto come la Bulgaria si sono quasi azzerate. Sofia nel 2024 figurava in posizione 76.
Dati economici
Il Pil è cresciuto di circa il 42% in termini reali tra il 2014 e il 2024, pari a un ritmo medio annuo del 3,2%. E il cambio contro l’euro si è rafforzato nel frattempo del 40%. Giù il debito pubblico dal 65% al 55% del Pil, così come buoni risultati sono arrivati anche sul fronte dell’occupazione con la creazione di mezzo milione di posti di lavoro. Resta pesantemente negativa la bilancia commerciale, con uno squilibrio sempre attorno al 20% del Pil. Tuttavia, c’è una voce che è letteralmente esplosa sotto Rama: il turismo. L’anno scorso, 11,7 milioni di stranieri hanno messo piede in Albania nel 2024 contro i 3,4 milioni del 2013.
Il comparto pesa per un quarto dell’economia e un quinto dei posti di lavoro, circa 269.000.
Rama ha promesso che il numero dei turisti triplicherà a 30 milioni entro il 2030 e che il Pil salirà da 25 a 35 miliardi di euro. Era a 10 miliardi quando arrivò al governo per la prima volta. Sebbene il premier benefici di un trend globale positivo in termini di flussi, ha favorito il turismo investendo nelle infrastrutture. Tra l’altro, il Giro d’Italia è partito venerdì scorso proprio da Durazzo, ennesima conferma dello stretto legame con l’Italia. E così, se il suo rivale Berisha ha promesso di alzare il salario minimo mensile a 500 euro, egli ha rilanciato a 650 euro entro il termine del quarto mandato.
Risultati elezioni Albania rafforzano rapporto Meloni-Rama
L’esito delle elezioni in Albania riguarda da vicino l’Italia. Roma è sponsor di Tirana riguardo all’ingresso in UE. E la premier Meloni ha stretto un’intesa di ferro con il suo omologo per contrastare l’immigrazione clandestina con l’apertura dei centri per il rimpatrio nel Paese balcanico. Tuttavia, questa intesa non sarebbe stata messa in discussione dall’eventuale vittoria di Berisha. I rapporti diplomatici tra i due stati si mostrano saldi, indipendentemente dai colori politici dei governi in carica. Tuttavia, il successo di Rama può essere considerato positivamente da Palazzo Chigi, perché benedice e rafforza l’amicizia tra i due leader.