Reddito da lavoro dipendente. Come cambia la busta paga 2025 (circolare Agenzia delle entrate)?

Busta paga 2025: stessi scaglioni IRPEF (23-35-43 %), bonus cash fino al 7,1 % e detrazione aggiuntiva sino a 1.000 €.
1 mese fa
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bonus busta paga
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L’Agenzia delle entrate ha pubblicato la circolare n°4/2025 con la quale ha analizzato le novità apportate alla tassazione del reddito da lavoro dipendente in busta paga. Novità riconducibili sia al
decreto delegato n. 192/2024 di riforma del sistema IRPEF e IRES sia alla L. n°207/2024, Legge di bilancio  2025.

Le novità sono diverse e sono state oggetto di chiarimenti molto importanti.

Si tratta di interventi normativi che impattano sulla tassazione effettiva subita dal dipendente in busta paga. Dunque entrano in gioco variabili quali aliquote Irpef, no tax area, fringe benefit, detrazioni per carichi di famiglia, ecc.

Elementi che messi tutti insieme determinano la tassazione nella busta paga 2025 e anni a seguire.

Vediamo quali sono stati i chiarimenti più importanti, precisando che per quanto riguarda fringe benefit e detrazioni per familiari a carico sarà pubblicato un approfondimento ad hoc.

La conferma delle aliquote Irpef a tre scaglioni

La prima novità riguarda la conferma a regime delle aliquote Irpef a tre scaglioni.

Nel periodo d’imposta 2025 e negli anni successivi continueranno a valere le aliquote Irpef introdotte con la riforma 2024:

  • 23 % per i redditi fino a 28.000 €
  • 35 % per i redditi da 28.000 € a 50.000 €
  • 43 % per i redditi oltre 50.000 €

In pratica è scomparso il vecchio scaglione del 25 % (15.001–28.000 €), i cui contribuenti confluiscono ora nel primo scaglione.

Già dallo scorso anno la no-tax area per i lavoratori dipendenti è salita a 8.500 €, uniformandosi a quella dei pensionati.

Questa nuova no tax area è stretta conseguenza dell’aumento delle detrazioni per tipologia di reddito.

Infatti per i redditi da lavoro dipendente  la detrazione cresce di 75 €, arrivando a 1.955 € annui (dunque 8500 nuova no tax area*23% che è il primo scaglione reddituale).

I redditi fino a 8.500 non pagano imposte perchè assorbite tutte dalla detrazione di euro 1955.

Oltre questa soglia la detrazione cala gradualmente secondo le formule previste, fino a ridursi (o annullarsi) per i redditi più alti.

Il reddito complessivo ai fini del calcolo della detrazione per tipologia di reddito, come specificato dalla circolare n°4/2024 sulla tassazione del reddito da lavoro dipendente, qui in commento, deve essere così calcolato:

ai sensi del comma 6-bis del predetto articolo 13 del TUIR, per la determinazione dell’ammontare delle detrazioni ivi disciplinate, il reddito complessivo è assunto al netto del reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e di quello delle relative pertinenze di cui all’articolo 10, comma 3-bis, del medesimo TUIR.

Bisogna prendere in considerazione il c.d reddito di riferimento per le agevolazioni.

In sintesi: medesime aliquote, scaglioni semplificati, soglia di esenzione più ampia e un piccolo bonus in detrazione per i redditi più bassi.

Reddito da lavoro dipendente. Come cambia la busta paga 2025?

Da quest’anno in busta paga c’è il bonus cash e non più lo sconto sui contributi INPS.

In particolare, in base alle previsioni di cui ai commi 3-8 dell’art.1 della Legge di bilancio 2025, i lavoratori dipendenti con un reddito complessivo fino a 20.000 euro ricevono in busta paga una somma aggiuntiva, che non concorrerà alla formazione del reddito IRPEF.

Tale bonus in busta paga 2025 è calcolato in percentuale sul reddito da lavoro dipendente:

  • 7,1% per redditi fino a 8.500 euro;
  • 5,3% per redditi tra 8.500 e 15.000 euro;
  • 4,8% per redditi tra 15.000 e 20.000 euro.

La percentuale sopra indicata deve essere applicata sull’intero reddito di lavoro dipendente e non sui singoli scaglioni di reddito.

Ai soli fini dell’individuazione della percentuale applicabile, il reddito di lavoro dipendente è, rapportato all’intero anno.

In altri termini, nella circolare viene spiegato che nel caso in cui un contribuente abbia lavorato per una parte dell’anno, per determinare la somma spettante, occorre:

  • calcolare il reddito di lavoro dipendente che lo stesso avrebbe percepito se avesse lavorato per l’intero anno (reddito annuale teorico);
  • determinare la corrispondente percentuale con riferimento al reddito annuale teorico;
  • applicare detta percentuale al reddito di lavoro dipendente effettivamente percepito nell’anno.

Per i redditi complessivi tra 20.000 e 40.000 euro invece, il comma 5 stabilisce una detrazione aggiuntiva variabile, che si applica anche questa direttamente in busta paga: 1.000 euro per redditi fino a 32.000 euro, decrescente oltre tale limite fino ad azzerarsi a 40.000 euro. La detrazione deve essere rapportata al periodo effettivo di lavoro.

La somma cash e la detrazione sono riconosciute automaticamente dal datore di lavoro. Dunque senza bisogno di richiesta da parte del dipendente. Tuttavia, in sede di conguaglio, se il lavoratore risulta non avere diritto ai benefici, l’importo è recuperato dal sostituto d’imposta in dieci rate mensili di pari ammontare, a partire da quando si effettua il conguaglio, qualora la somma ecceda i 60 euro.

In sintesi da quest’anno in busta paga c’è il bonus cash e non più lo sconto sui contributi INPS.

Il calcolo del reddito complessivo

Sul calcolo del reddito complessivo si ai fini del calcolo del bonus percentuale che della detrazione aggiuntiva per i redditi tra 20.000 e 40.000 euro in busta paga 2025:

  • occorre aggiungere al c.d. reddito di riferimento (vedi sopra) la quota reddituale esente dei regimi agevolati per gli impatriati e per i ricercatori e sottrarre il reddito dell’unità
    immobiliare adibita ad abitazione principale e quello delle relative pertinenze.
  • il reddito esente concorre a determinare l’ammontare del reddito di lavoro dipendente ai fini dell’individuazione della soglia e della corrispondente percentuale/valore assoluto previsti dal comma 4 e 6.

Una volta individuata la percentuale spettante (7,1%; 5,3%; 4,8%),  la stessa si applica alla sola quota imponibile del reddito di lavoro dipendente soggetto a tassazione in Italia.

Un esempio pratico

Reddito complessivo 2025 € 6.000
Contratto dipendente: 1 gen 2025 – 3 mar 2025 (62 giorni) € 2.000
Contratto dipendente: 1 nov 2025 – 30 nov 2025 (30 giorni) € 1.000
Formula reddito teorico annuale (2.000 + 1.000) : (62 + 30) × 365
Reddito teorico annuale € 11.902,17
Aliquota applicata (redditi 8.501 € – 15.000 €) 5,3 %
Somma spettante € 159

Da quest’anno in busta paga c’è il bonus cash e non più lo sconto sui contributi INPS.

Riassumendo.

  • Aliquote confermate – Restano i tre scaglioni 23 % (≤ 28 k), 35 % (28-50 k) e 43 % (> 50 k); no-tax area dipendenti a 8.500 € grazie alla detrazione di 1.955 €.
  • Bonus “cash” sostitutivo taglio INPS – Fino a 20 k € di reddito complessivo si riceve in busta paga un extra netto esente IRPEF pari al 7,1 %, 5,3 % o 4,8 % del reddito da lavoro, scelto in base al reddito annuo teorico.
  • Detrazione aggiuntiva 20-40 k – Ulteriore sgravio fino a 1.000 € pieno entro 32 k €, poi decrescente fino a zero a 40 k € (proporzionato ai giorni lavorati).
  • Reddito di riferimento – Per bonus e detrazioni si usa il reddito complessivo al netto dell’abitazione principale, includendo eventuali quote esenti; se si lavora solo parte dell’anno si calcola prima il reddito annuo teorico.
  • Conguaglio e recupero – Datore di lavoro eroga automaticamente benefici; se a fine anno non spettano, li recupera in 10 rate (se > 60 €). Esempio: 3 k € su 92 giorni → reddito teorico 11.902 € → bonus 159 €

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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