Venerdì sera, Moody’s comunicava di avere lasciato invariato il rating Baa3 sui BTp, ma di avere alzato l’outlook da “stabile” a “positivo”. L’agenzia valuta favorevolmente la stabilità politica, che contribuirebbe a migliorare le prospettive fiscali dell’Italia, in linea con il piano a medio termine del governo. Hanno contribuito positivamente a questo upgrade “il mercato del lavoro robusto”, “bilanci solidi di famiglie e imprese” e “un settore bancario sano”.
Governo Meloni soddisfatto
Chiara soddisfazione è stata espressa dal governo, che tramite il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha parlato di “frutto di un lavoro serio e silenzioso”. In aprile i titoli di stato italiani erano stati promossi da S&P, il cui rating era passato da BBB a BBB+ con outlook “stabile”. E Fitch aveva migliorato il suo giudizio da BBB con outlook “stabile” a BBB con outlook “positivo”. Questi aggiornamenti ci dicono che entro i prossimi mesi potremmo assistere a due nuovi upgrade da parte delle principali agenzie internazionali. Fitch e Moody’s potrebbero migliorare il loro giudizio sui BTp, portandolo rispettivamente a BBB+ e Baa2.
Possibile discesa spread sotto 100 punti
Il rating di Moody’s sui BTp è il più basso tra le prime agenzie internazionali. Esso si colloca ad appena un gradino sopra il livello “junk” o “spazzatura”. Questo fatto preoccupa il mercato e continua a tenere alla larga dall’Italia parte degli investimenti. In teoria, infatti, basterebbe un declassamento per scaraventare il debito pubblico italiano tra gli emittenti “non investment grade”. Per statuto gran parte dei fondi d’investimento non possono tenere in portafoglio titoli ad alto rischio. Da cui lo spread ancora relativamente elevato dell’Italia.
La notizia sull’upgrade di Moody’s per i BTp può contribuire a stringere ulteriormente lo spread con i Bund, che da settimane si aggira intorno ai 100 punti base per la scadenza a 10 anni. Questa mattina, alla riapertura delle contrattazioni, si attestava a 101,50 punti. Resta il più alto nell’Eurozona. Le distanze con la Francia si sono assottigliate intorno ai 35 punti. Probabile che si riducano ulteriormente, visto che il trend per gli Oat è nell’ultimo anno opposto a quello dei BTp.
Moody’s promuove BTp grazie alla stabilità politica
Ricordiamo che l’Italia ha chiuso il 2024 con un debito pubblico al 135,3% e un deficit al 3,4% del Pil. La Francia ha registrato un disavanzo del 5,8% e difficilmente riuscirà a migliorarlo quest’anno, a causa della crisi politica che sta vivendo da quasi un anno. Il governo Meloni punta a contenere il disavanzo entro il 3% al 2026, ma non possiamo escludere che ci riesca già quest’anno. Il giudizio positivo sui BTp delle agenzie, da ultimo di Moody’s, è legato alla stabilità del governo italiano, che in questa fase si distingue nettamente dalle convulsioni di tutte le altre principali economie europee.