Tra slogan, promesse e progetti, una delle scommesse più importanti del governo Meloni è la riforma fiscale. Con un punto cardine che riguarda una moltitudine di contribuenti. Ed è il taglio dell’IRPEF che nel 2025 ha visto uno stop ma che resta un argomento in agenda per l’esecutivo. Più volte hanno ribadito l’idea di dare una nuova sforbiciata all’IRPEF dopo quella del 2024. In ultimo lo hanno ribadito per esempio il Viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo e il Ministro degli Esteri Antonio Tajani. La riforma fiscale con taglio dell’IRPEF resta quindi in agenda, e porterà, se davvero si andrà in porto magari con la prossima manovra finanziaria, ad un recupero di 1.440 euro per tanti contribuenti.
Il taglio delle tasse e dell’IRPEF per il ceto medio è l’argomento.
Riforma fiscale, il taglio delle tasse dal 2026, 1.440 euro nelle tasche dei contribuenti
Il problema riguarda una fascia della popolazione che sta diventando sempre più povera. E che necessita di un intervento. Il governo in questi anni ha guardato di più alle fasce più basse, tagliando già l’IRPEF ad alcuni. Ma in misura evidentemente insufficiente, soprattutto per quel ceto medio che come detto sta perdendo potere di acquisto.
“Abbiamo fatto un intervento sui redditi medio bassi. E adesso l’intenzione è lavorare sull’aliquota del 35%, portandola al 33% perché c’è la necessità di abbassare l’IRPEF del ceto medio che si sta impoverendo”, sono parole del Viceministro Leo. Ma chi sarebbero quelli del ceto medio?
In sostanza si parla di coloro i quali oggi ricadono nel secondo scaglione IRPEF.
Infatti lo scorso anno il governo decise di ridurre da 4 a 3 gli scaglioni di imposta. L’IRPEF che una volta gravava al 25% sulla parte dei redditi tra i 15.000 ed i 28.000 euro, è stata portata al 23%. Come?, fondendo nel primo scaglione di imposta anche il secondo. Infatti il primo scaglione è stato sempre al 23% di aliquota per i redditi fino a 15.000 euro. Il secondo scaglione invece è stato sempre al 25% per i redditi sopra 15.000 euro e fino a 28.000 euro. Bene, lo scorso anno come detto il governo decise di eliminare il secondo scaglione, accorpando al primo. Pertanto oggi i contribuenti pagano il 23% sui redditi fino a 28.000 euro. Con un risparmio di 260 euro.
IRPEF, arriva il taglio delle tasse, ma quando per il ceto medio?
Un buon 2% in meno e 260 euro di imposta in meno da versare quindi. A vantaggio sia dei redditi sopra 15.000 e fino a 28.000 euro che di quelli più alti. Anche se con un meccanismo di ritocco delle detrazioni che ha limitato il guadagno per il ceto medio. Ecco perché adesso si rende necessario un nuovo ritocco. E da quanto il governo da tempo promette, il ritocco sarebbe di due punti percentuali per i redditi sopra 28.000 euro e fino a 60.000 euro. La parte di contribuenti che citava Leo prima e che è quella che sembra stia diventando sempre più povera.
Il secondo scaglione attuale infatti prevede una tassazione al 35%.
In pratica, chi ha un reddito di 60.000 euro, se è vero che paga il 23% sulla parte fino a 28.000 euro, è anche vero che paga il 35% sulla parte che va da 28.001 a 50.000 euro. E ancora, il 43% sulla parte che va da 50.001 a 60.000 euro. Evidente il guadagno che ci sarebbe ad andare avanti con un taglio di questo genere. Il 2% in meno per la parte fino a 50.000 euro significa risparmiare 440 euro ulteriori dopo i 260 dello scorso anno. Ma se anche la soglia del secondo scaglione passa da 50.000 a 60.000 euro, ecco che ci sarebbe un risparmio del 10% sugli ultimi 10.000 euro di reddito. Altri 1.000 euro in meno. Per 1.440 euro di taglio IRPEF che darebbero sicuramente ossigeno al ceto medio. Che poi è l’obiettivo dell’esecutivo.
Su un imponibile di 47000 euro c’è già stata una riduzione del netto con il passaggio da 4 a tre aliquote. Una ulteriore riduzione si è vista con il taglio del cuneo fiscale. Complessivamente sono 60 euro netti mensili in meno che per 13 mensilità sono 780 euro. Anche riducendo l’aliquota al 33% non si recupera di certo quello che è già stato tolto con le subdole manovre precedenti. Le tasse sono solo aumentate.