Nel pieno di un clima economico incerto, segnato dall’inflazione e dalle tensioni commerciali internazionali, Coop Italia alza la voce a tutela dei consumatori e del made in Europe. La presidente Maura Latini è appena intervenuta sul tema della qualità alimentare e dei rischi legati ai dazi imposti da paesi extra UE, con particolare attenzione alla politica economica degli Stati Uniti.
Coop Italia, i consumi tengono nonostante il calo del potere d’acquisto
Secondo Latini, le famiglie italiane stanno mostrando una tenuta nei consumi superiore alle aspettative. Anche se il potere d’acquisto è sceso negli ultimi mesi a causa del rialzo dei prezzi energetici e dei beni alimentari, il comparto della grande distribuzione continua a sostenere volumi di vendita stabili.
Coop Italia, in particolare, ha registrato un incremento della domanda di prodotti a marchio, considerati affidabili e più economici rispetto a quelli di marca.
Questo risultato è frutto di una strategia precisa: mantenere prezzi contenuti senza compromettere la qualità. “Si può trattare su tutto – ha dichiarato Latini – ma non sulla qualità”. Un principio che guida le politiche di acquisto e i rapporti con i fornitori, nel rispetto di standard ambientali, etici e di filiera controllata.
Allarme dazi: la qualità alimentare europea sotto pressione
Maura Latini ha lanciato anche un messaggio forte alle istituzioni europee e italiane: il rischio di dazi imposti dagli Stati Uniti potrebbe mettere sotto pressione l’intero comparto agroalimentare europeo. Negli ultimi mesi, infatti, si sono intensificati i segnali di una nuova ondata protezionistica da parte di Washington, che punta a favorire la produzione interna anche a discapito degli scambi transatlantici.
Nel mirino ci sono soprattutto i prodotti trasformati, il vino, i formaggi e alcune categorie di frutta e verdura. Per Coop, che si approvvigiona prevalentemente da fornitori italiani e europei, questa prospettiva è motivo di forte preoccupazione. Oltre a incidere sul costo finale, i dazi potrebbero alterare gli equilibri tra produttori e grande distribuzione, con conseguenze sulla qualità dell’offerta.
Latini ha ribadito che la posizione di Coop è netta: nessuna apertura a compromessi sulla qualità. I consumatori italiani ed europei devono poter contare su filiere sicure, tracciabili e sostenibili. In quest’ottica, l’azienda chiede un maggiore impegno politico per la difesa delle eccellenze europee nei tavoli internazionali.
I prossimi passi per Coop Italia: filiere locali, prezzi giusti, trasparenza
La strategia futura di Coop Italia si basa su tre pilastri: rafforzare le filiere locali, garantire prezzi accessibili e comunicare con maggiore trasparenza. Già oggi, il 75% dei prodotti a marchio Coop proviene da fornitori italiani. L’obiettivo è portare questa quota oltre l’80% entro il 2026, con un’attenzione particolare alle produzioni biologiche e a basso impatto ambientale.
La presidente ha sottolineato anche la necessità di contrastare le pratiche scorrette nel commercio, soprattutto nel segmento dei discount, dove la pressione sui costi può tradursi in una compressione dei diritti dei lavoratori o nella scarsa qualità dei prodotti. Coop punta a distinguersi proprio per l’opposto: condizioni eque per tutti gli attori della filiera, dal campo allo scaffale.
Inoltre, l’iniziativa “Origine in etichetta” sarà ampliata a tutti i principali prodotti freschi e trasformati, per offrire ai clienti un’informazione chiara e verificabile. Si tratta, secondo Latini, dell’unico modo per costruire un rapporto di fiducia duraturo tra consumatore e punto vendita.
I punti più importanti.
- Coop Italia difende la qualità alimentare europea e avverte sui rischi legati a possibili dazi USA.
- I consumi reggono nonostante il calo del potere d’acquisto, grazie ai prodotti a marchio Coop.
- La strategia futura punta su filiere locali, prezzi equi e trasparenza totale per i consumatori.