Ci sono due modi per guardare ai risultati di una qualsiasi squadra di calcio a fine stagione: i trofei alzati e i conti del bilancio. I tifosi guardano ai primi, i proprietari delle società perlopiù ai secondi. Gli interessi possono confliggere tra di loro, almeno nel breve periodo. E l’Inter di quest’anno è la conferma di questo apparente paradosso, accingendosi a chiudere il 2024/2025 con un bilancio da record per la Serie A. Eppure, conclude l’annata con “zeru tituli” e l’umiliante sconfitta in finale di Champions League contro il PSG, che le ha rifilato una difficilmente dimenticabile “manita”.
Zeru tituli con fatturato record
Tornando al bilancio dell’Inter, Beppe Marotta ha più di un motivo per sorridere. Può avere straperso la finale di sabato scorso, ma resta il fatto che la squadra sia andata fino in fondo alla massima competizione calcistica europea. E questo le vale un bottino di circa 190 milioni di euro tra premi UEFA (137 milioni), incassi al botteghino (50 milioni) e gli extra pagati dagli sponsor (2 milioni). Mai nessuno in Italia aveva incassato così tanto dalla Champions, neanche la Juventus negli anni d’oro.
Il fatturato societario dovrebbe attestarsi al 30 giugno prossimo in area 515-520 milioni, in netta crescita dai 399 milioni della scorsa stagione. E anche questo segna un record per una squadra di Serie A. Il precedente apparteneva alla Juventus, che nella stagione 2018/2019 aveva raggiunto i 464 milioni. La società bianconera pensava che avrebbe sfondato di lì a breve il muro del mezzo miliardo, ma tra pandemia, difficoltà gestionali e risultati sportivi deludenti è andata indietro. Nel 2024 ha chiuso con un fatturato di circa 360 milioni, al netto delle plusvalenze realizzate con il calciomercato.
Valore societario sale a 2 miliardi
Va detto che il bilancio dell’Inter sopra accennato si riferisce al netto proprio del “player trading”, cioè degli effetti del calciomercato. I costi sono stimati intorno ai 470-475 milioni, per cui il risultato netto dovrebbe essere positivo tra 20 e 25 milioni. Sembrava incredibile ipotizzarlo solamente un paio di stagioni addietro. Pensate che nelle precedenti quattro la società aveva accumulato perdite superiori ai 500 milioni. Al 30 giugno 2021 registrava un pesantissimo -246 milioni, record negativo per la Serie A.
Secondo Football Benchmark, l’enterprise value della società nerazzurra sarebbe salito a 2 miliardi di euro. Al netto dei 326 milioni di debito finanziario netto al 30 giugno 2024, si attesterebbe a 1,7 miliardi. Questo è quanto oggi, in teoria, Oaktree potrebbe sperare di incassare rivendendo la società dopo appena un anno dal suo arrivo al posto di Suning. Verso la vecchia proprietà il fondo statunitense vantava un credito di 275 milioni, lievitato a 390 milioni con gli interessi. E ha messo mano al portafogli per 52 milioni tramite apporti di capitale. In tutto, la sua avventura nell’Inter gli è costato sui 440 milioni. Ma oggi si ritrova in mano un asset che vale 2 miliardi.
Bilancio Inter super, Oaktreee punta al rilancio
Cosa fare? Rivendere subito per fare cassa non è un’opzione da escludere, anche se Oaktree non sembra voler percorrere questa strada. L’ultimo bilancio dell’Inter gli consegna una società non soltanto molto profittevole, ma ancora potenzialmente in crescita. Certo, sarà difficile replicare gli ottimi risultati di quest’anno.
Tuttavia, si partirà sempre dai 100 milioni di incassi da sponsor e altrettanti ai botteghini. La scommessa di queste settimane consiste nel rinvigorire la squadra con un calciomercato che metta alle spalle le polemiche su quello carente della scorsa stagione, così da far lievitare ulteriormente fatturato ed entusiasmo attorno a una squadra rinata nell’ultimo quinquennio. I tifosi si consolerebbero dopo rabbia e delusione di questi giorni. E se arrivasse un buon risultato dal Mondiale per Club .