Disoccupati che hanno perso il lavoro e che hanno già finito di prendere gli ammortizzatori sociali. In pratica, soggetti vulnerabili dal punto di vista reddituale. Perché il disoccupato è un fragile, non avendo lavoro e non avendo nemmeno copertura sociale. E se mettiamo anche che molti di questi disoccupati per esempio si trovavano ad essere fragili anche da lavoratori, perché precari e con un lavoro non a tempo indeterminato, la situazione è ancora peggiore. Per esempio, precario può essere considerato chi svolge oppure ha svolto un lavoro in somministrazione. E allora è per questa categoria che viene anche nel 2025 previsto un bonus che può essere pari a 780 euro o a 1.000 euro.
Non tutti i disoccupati sono uguali quindi. E a chi ci scrive, come il nostro lettore del quesito sotto riportato, chiedendo di questo bonus, ecco la risposta a tutti i dubbi.
“Salve, ho sentito dire che esiste un bonus per chi è disoccupato senza più la Naspi. Io l’ho terminata a gennaio e sono ancora senza lavoro. L’azienda per cui lavoravo non mi ha ancora assunto di nuovo perché non ha ancora avviato i cantieri che credeva di avviare. E allora per adesso che sono disoccupato, mi chiedevo se potevo prendere un bonus da 1.000 euro che se non sbaglio si chiama bonus SAR. Mi spiegate come funziona per cortesia?”
Bonus per i disoccupati nel 2025, 1.000 euro una tantum o 780 euro, di cosa si tratta?
Sostegno al Reddito, questo è ciò che si intende con l’acronimo di SAR, da cui nasce un bonus che effettivamente spetta ad alcuni disoccupati. E che vale come detto in premessa, tra 780 e 1.000 euro.
Ma una tantum, nel senso che è un bonus che si prende in unica soluzione e con una unica erogazione. A dire il vero chi crede che questo bonus sia tra quelli erogati dall’INPS dopo aver preso la Naspi che lo stesso Istituto eroga, è fuori strada. L’indennità una tantum meglio nota come bonus SAR infatti è erogata dal Fondo Formatemp, ed è destinata ai lavoratori disoccupati ma che provengono dai cosiddetti contratti di somministrazione. In buona sostanza si tratta di quei contratti che un lavoratore sottoscrive con una azienda fornitrice di lavoro interinale. L’azienda mette sotto contratto un lavoratore e lo manda a svolgere attività presso aziende che cercano manodopera per determinati momenti e per determinati periodi, senza che questa azienda sia costretta ad assumere da sola altri addetti. Precari a tutto tondo sono questi lavoratori in somministrazione. Solo questo genere di lavoratori rientra nel bonus SAR 2025.
Bonus SAR 2025, ecco cos’è e come funziona
Per poter beneficiare del Bonus SAR nel 2025 oltre ad essere disoccupati a seguito di interruzione di un contratto di somministrazione, gli interessati devono rispettare alcune altre condizioni precise. Ed è proprio in base a queste condizionalità che si distingue anche tra chi prenderà 1.000 euro una tantum, e chi invece prenderà 780 euro sempre una sola volta.
Per tutti l’importante è che il contratto sia cessato da almeno 45 giorni.
Ci vuole uno stato di disoccupazione da almeno 45 giorni. Chi ha svolto un lavoro interinale per almeno 110 giorni negli ultimi 12 mesi, può prendere 1.000 euro di bonus. Chi invece ha svolto meno di 110 giorni ma almeno 90 giorni, può prendere 780 euro.
Inoltre bisogna rispettare la condizionalità della conclusione della procedura MOL, ovvero della procedura di Mancanza di Occasioni di Lavoro che è una procedura prevista dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per le Agenzia di Somministrazione.
Ecco la procedura per prendere il bonus per i disoccupati nel 2025
Va detto che il bonus non distingue tra lavoratori a tempo pieno e lavoratori part-time. E non potrebbe essere diversamente visto che spesso la somministrazione ha nel part-time una delle versioni di assunzione più diffuse.
In caso di contratti part-time verticali, misti o con Monte Ore Garantito (MOG), per prendere 1.000 euro bisogna aver svolto almeno 440 ore di lavoro nei 12 mesi precedenti. Invece per prendere 780 euro bisogna averne svolte per lo meno 360.
Chi crede che sia un bonus alternativo alla Naspi sbaglia. Anzi, oltre ad essere perfettamente compatibile, può essere percepito anche insieme alla Naspi. La domanda si presenta per il tramite della piattaforma FTWeb del Fondo Formatemp. E va presentata dopo un determinato periodo dalla cessazione dell’ultimo contratto di lavoro da interinale. Il limite è a partire da 106 giorni dopo l’interruzione del rapporto di lavoro. Il diritto all’indennità ha una scadenza prefissata. Infatti chi non la richiede entro 173 giorni, sempre dalla data di interruzione del rapporto di lavoro, perde il diritto al bonus. La domanda si presenta allegando il proprio documento d’identità in corso di validità, la tessera sanitaria e allegando pure la DID, ovvero la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro degli uffici di collocamento insieme al certificato di disoccupazione che sempre i Centri per l’Impiego rilasciano.
Chiedo gentilmente 0 sempre lavorato. O lavorato con una spa come operatore ecologico addetto alla gestione raccolta differenziata ben 14 anni x motivi di salute grave mi Anno licenziato x supermercato Malattia senza avvisare x legge mi dovevano avvisare come da contratto di lavoro mi dovevano concedere 18 mesi di aspettative a retribuzione zero questo non è avvenuto direttamente la lettera di licenziamento. Poi io non capivo nulla sono andato dal sindacato x fare un impugnazione del licenziamento l avvocato mi disse ok faremo l impugnazione. Nel frattempo che fissano la causa fai domanda di disoccupazione NASPI .ok sono circa 2 anni che prendo la disoccupazione ora mi arriva la comunicazione dal INPS dicendo che l assegno di disoccupazione e finito solo un mese ancora .e poi che devo fare o 61 anni o famiglia come posso andare avanti senza soldi Chiedo gentilmente dopo la naspi quale contributo potrei prendere in attesa che trvo lavoro ?? Chiedo gentilmente un aiuto grazie