Truffa Ferragni, siamo alla stretta finale, cosa rischia l’influencer?

Chiara Ferragni è indagata per truffa aggravata. La difesa punta sull’effettuazione delle donazioni per evitare il rinvio a giudizio.
6 giorni fa
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truffa Ferragni

Lo scorso anno, di questo tempi, si assisteva allo scandaloso caso della truffa Ferragni, ma a distanza di 12 mesi si attende ancora l’epilogo dell’incresciosa vicenda. A che punto siamo e soprattutto cosa rischia l’influencer a livello penale? Proprio la giornata di oggi, martedì 26 novembre, rappresenta una data cruciale: i pubblici ministeri della Procura di Milano esamineranno le memorie difensive presentate dagli avvocati della celebre imprenditrice digitale, Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana. L’obiettivo della difesa è smontare le accuse di truffa aggravata, che ruotano attorno a presunte pratiche commerciali scorrette.

Le accuse: tra beneficenza e comunicazione ingannevole

Le contestazioni mosse contro Ferragni si concentrano su una presunta violazione dei diritti dei consumatori, con particolare riferimento alle campagne benefiche collegate ai prodotti natalizi e pasquali. Secondo l’accusa, parte dei ricavi destinati a finalità solidali non sarebbe stata comunicata in modo trasparente o non avrebbe rispettato le promesse iniziali, generando un possibile inganno per gli acquirenti. La difesa, invece, sottolinea che tutte le dichiarazioni pubbliche e promozionali sono state conformi alle normative vigenti e che eventuali ambiguità sono state chiarite in sede amministrativa. In particolare, i legali fanno riferimento all’intervento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), che in passato aveva sollevato dubbi, ma che avrebbe già chiuso il caso con provvedimenti risolutivi.

Nella memoria difensiva presentata agli inquirenti, i legali di Ferragni intendono affrontare e chiarire ogni aspetto della vicenda. Tra i punti principali:

  • Regolarità delle donazioni: La difesa ribadirà che i versamenti promessi alle iniziative benefiche, come quelli destinati all’Ospedale Regina Margherita di Torino e all’associazione Bambini delle Fate, sono stati effettuati, confermando l’impegno della Ferragni verso le cause sociali.
  • Assenza di querela da parte dei consumatori: Secondo i legali, la truffa non è procedibile in assenza di segnalazioni specifiche da parte di singoli acquirenti.
  • Sanatorie amministrative: Qualsiasi irregolarità riscontrata in passato è stata risolta, rendendo irrilevanti le accuse dal punto di vista penale.
  • Danno reputazionale: La memoria potrebbe includere un’analisi sull’impatto mediatico della vicenda, che avrebbe amplificato l’episodio senza adeguate basi, danneggiando l’immagine pubblica di Ferragni.

Truffa Ferragni, un caso che coinvolge più figure

La vicenda non riguarda solo Chiara Ferragni.

Anche Fabio Maria Damato, ex collaboratore dell’imprenditrice, Alessandra Balocco, amministratrice delegata dell’azienda dolciaria omonima, e Francesco Cannillo, presidente di Cerealitalia-ID, sono accusati di aver avuto un ruolo attivo nell’organizzazione e promozione delle iniziative contestate. Le loro memorie difensive saranno valutate parallelamente a quella di Ferragni, con i pubblici ministeri chiamati a decidere se procedere con una citazione diretta a giudizio.

Oltre alle accuse legali, il caso ha sollevato importanti questioni etiche sul rapporto tra influencer, aziende e consumatori. L’idea di associare prodotti commerciali a cause benefiche è una strategia comune, ma la vicenda Ferragni ha acceso il dibattito sulla trasparenza e sull’uso corretto di queste campagne. Questo episodio potrebbe segnare un punto di svolta nel modo in cui le aziende e i personaggi pubblici gestiscono iniziative simili, ponendo maggiore enfasi su chiarezza e responsabilità.

Attesa per il verdetto, cosa si rischia?

Mentre il caso entra in una fase decisiva, l’attenzione resta alta. La Procura di Milano dovrà valutare se le argomentazioni della difesa siano sufficienti per archiviare le accuse o se procedere con un eventuale processo. Intanto, il dibattito sul ruolo degli influencer nel panorama imprenditoriale e sulla trasparenza delle campagne promozionali continua ad alimentare riflessioni, destinando questa vicenda a lasciare un segno profondo nel settore del marketing digitale. Dopo la presentazione della memoria difensiva il 26 novembre 2024, la Procura valuterà se procedere con il rinvio a giudizio o archiviare il caso. La decisione potrebbe richiedere diverse settimane o mesi, a seconda della complessità del caso e delle valutazioni necessarie.

Indipendentemente dall’esito legale, l’accusa ha già avuto un impatto sull’immagine pubblica di Ferragni, sollevando dibattiti sulla trasparenza nelle campagne benefiche promosse da personaggi influenti. È importante notare che, al momento, Chiara Ferragni è indagata e non è stata emessa alcuna sentenza definitiva. Pertanto, le conseguenze legali effettive dipenderanno dall’esito del procedimento giudiziario.

Riassumendo…

  • Chiara Ferragni è indagata per truffa aggravata, che prevede pene da 1 a 5 anni di reclusione e una multa fino a 1.549 euro.
  • La difesa sottolinea che le donazioni promesse sono state effettuate, il che potrebbe favorirla nel processo.
  • La Procura valuterà se procedere con il rinvio a giudizio o archiviare il caso, con decisioni attese nei prossimi mesi.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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