Pensione all’estero, ecco i posti in Italia dove si vive meglio a 65 anni

Ecco perché ci sono posti in Italia dove si vive meglio con la pensione e senza necessariamente andare all'estero.
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4 settimane fa
2 minuti di lettura
Per le donne, i giovani e i lavori usuranti, ecco le soluzioni con le pensioni a 58 anni per le prime, e a 62 anni per gli altri.
Foto © Investireoggi

Vivere con la pensione in Italia o trasferirsi all’estero scegliendo quei luoghi dove si dice si viva meglio da pensionati? È una domanda che si pongono molti anziani, soprattutto quelli che faticano ad arrivare a fine mese.

Puntare su Paesi dove anche una pensione minima può bastare è una scelta adottata da anni. Sistema fiscale più favorevole, maggiori servizi, tenore di vita più alto e clima mite sono tra i fattori che hanno spinto tanti pensionati italiani a cercare una vita migliore all’estero.

A seconda del periodo, alcuni Paesi diventano più gettonati di altri. Prima si parlava di Tenerife, nelle Canarie, poi è stato il turno del Portogallo.

Paesi mediterranei attrattivi per clima e vantaggi fiscali, anche se oggi pare che le loro legislature stiano facendo un passo indietro. Poi è stata la volta del Sud America, della Tunisia e del Marocco, o ancora dei Paesi Balcanici come Romania, Polonia, Bulgaria, senza dimenticare l’Albania.

Ma perché scegliere di cambiare radicalmente vita, quando anche in Italia esistono luoghi dove si può vivere bene con la pensione?

Trasferirsi con la pensione, perché andare all’estero? Ecco dove si vive meglio in Italia

Diversi quotidiani hanno dato ampio risalto a uno studio che dimostra come anche in Italia sia possibile vivere bene e dignitosamente con la pensione. Non esiste dunque solo la strada del trasferimento all’estero. Esistono città e province dove si vive meglio e altre dove si vive peggio — così come accade anche fuori dai confini nazionali.

Per scegliere dove vivere da pensionati, i fattori da considerare sono diversi: costo della vita, clima, fiscalità locale, servizi pubblici, assistenza sanitaria, solo per citarne alcuni.

A volte, c’è chi ha fatto dei veri e propri salti nel buio, trasferendosi all’estero per poi tornare indietro deluso. In questo articolo, invece, analizziamo le mete interne più promettenti, senza stravolgimenti radicali, come quelli spesso imposti da un trasferimento all’estero. Lo facciamo prendendo in considerazione i dati di uno studio autorevole.

Le differenze tra Nord e Sud si notano anche in questo particolare studio

In occasione del Festival dell’Economia di Trento, uno studio pubblicato dal Sole 24 Ore ha fatto notizia. Intitolato “Il paradiso per i pensionati”, lo studio presenta una mappa aggiornata dell’Italia con le province dove si vive meglio o peggio dopo i 65 anni, focalizzandosi sul benessere dei pensionati. L’indagine riguarda esclusivamente il territorio italiano, dimostrando che vivere con la pensione anche in Italia è possibile.

Il Nord-Est domina la classifica, con 17 province tra le prime 30 in termini di qualità della vita per i pensionati. Ai primi posti spiccano le province di Bolzano, Treviso e Trento.

Ma su quali dati si basa questa graduatoria?

Non solo all’estero: anche in Italia si può vivere bene con la pensione

A differenza delle analisi che riguardano il vivere da pensionati all’estero, in Italia la tassazione è uniforme su tutto il territorio nazionale. Tuttavia, ci sono fattori che incidono fortemente sulla qualità della vita in pensione.

Le province in vetta alla classifica, come Bolzano, Treviso e Trento, si distinguono per:

  • qualità dell’assistenza sanitaria;
  • efficienza dei servizi pubblici;
  • partecipazione sociale;
  • qualità del tempo libero;
  • basso consumo di farmaci per patologie croniche;
  • spesa pro capite elevata per l’assistenza agli anziani.

Tutti indicatori che mancano gravemente nelle province che si collocano agli ultimi posti della graduatoria. Trapani (fanalino di coda), Vibo Valentia e Napoli — quindi Sicilia, Calabria e Campania — occupano le ultime posizioni.

Le politiche di welfare, l’efficienza della sanità pubblica e la qualità dei servizi per gli anziani sono — come spesso accade — le note dolenti del Sud, che risulta meno attrattivo rispetto ad altre aree del Paese.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

1 Comment

  1. Si vuole Spremere il lavoratore on modo che non si goda gli ultimi anni di vita .
    Non è giusto infierire sulla pelle di chi ha lavorato per 40 anni e più.
    Il Rispetto ormai non è più contemplato
    al valore UMANO .
    DISGUSTO E AMAREZZA .

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