Nella giornata di martedì il Tesoro ha raccolto ordini superiori ai 120 miliardi di euro al collocamento tenuto per l’emissione del bond con scadenza 1 ottobre 2030 e cedola 2,70% (ISIN: IT0005654642). In offerta c’era anche una nuova tranche del BTp Green 2037 per 5 miliardi di euro. Alla fine ha deciso di offrire 12 miliardi tramite il suddetto nuovo BTp a 5 anni, di cui andremo a calcolare il guadagno fino alla data fissata per il rimborso del capitale.
Calcolo cedole nette a scadenza
Al termine dell’operazione è stato reso noto che in ottobre ci sarà in pagamento una prima cedola corta. La data di regolamento è fissata per martedì 11 giugno e da quel giorno fino all’1 ottobre saranno trascorsi 112 giorni su un semestre teorico di 183 giorni.
Pertanto, l’obbligazionista riceverà lo 0,82623% del capitale nominale. Fanno 8,26 euro lordi su un lotto minimo di 1.000 euro, che al netto dell’imposta scendono a 7,23 euro. Questo sarà il primo guadagno realizzato con il nuovo BTp a 5 anni.
A partire dall’1 aprile 2026 ogni cedola sarà piena e pari al tasso semestrale dell’1,35% o 13,50 euro lordi per ogni lotto minimo di 1.000 euro. Per il quinquennio considerato la somma sarà di 118,13 euro netti. Sommata alla prima cedola di quest’anno, l’importo complessivo salirà a 125,36 euro. Esso non rappresenta l’unico guadagno del nuovo BTp a 5 anni. Bisogna tenere conto del prezzo di acquisto del bond, che al collocamento dell’altro ieri è stato sotto la pari a 99,761 euro. In pratica, gli investitori lo pagheranno 997,61 euro per ogni 1.000 euro di capitale nominale prenotato.
Prezzo di ingresso incide sul rendimento
Dunque, alla scadenza ci sarà per loro il realizzo di una plusvalenza lorda certa di 2,39 euro.
Al netto dell’imposta, scende a 2,09 euro. E sommata alle cedole, porta il guadagno complessivo del BTp a 5 anni a 127,45 euro. Il rendimento netto si attesta, dunque, intorno al 12,75% da qui fino alla scadenza. Bisogna tenere conto, però, di un’altra imposta per valutare il rendimento effettivo. Parliamo dell’imposta di bollo sul conto deposito titoli. Essa grava per lo 0,20% del valore di mercato dell’asset al termine di ciascun periodo, ovvero il trimestre, il semestre o l’anno solare.
Ipotizzando che il titolo si aggiri sempre intorno alla pari, l’esborso sarebbe di 2 euro per ogni 1.000 euro di capitale nominale acquistato. In 5 anni e mezzo farebbero 11 euro. Il nostro guadagno netto con il nuovo BTp a 5 anni scenderebbe a poco più di 116 euro. Non è tanto, ma di tratta di un valore certo. A meno di voler rivendere il bond prima della scadenza, così da eventualmente monetizzare la plusvalenza grazie al rialzo dei prezzi. Scenario attendibile? In caso di ulteriori tagli ai tassi di interesse, sì. Ma non possiamo pensare che questi scenderanno ancora molto dai livelli a cui sono stati portati ieri.
Guadagno con nuovo BTp a 5 anni quasi solo dalla cedola
Immaginiamo che tra un anno la quotazione salisse a 105. Il rendimento del titolo risulterebbe sceso all’1,70%. Un po’ poco per la scadenza, a quel punto, di 4 anni.
L’ultima volta che assunse tale valore fu nei primi mesi del 2022, quando i tassi erano ancora azzerati. Una salita più credibile sarebbe in area 103 nel medio termine, corrispondente a un rendimento lordo intorno al 2,10%. Ci starebbe se i tassi scendessero ancora una volta dello 0,25%. Ma avrebbe senso rivendere per incassare una plusvalenza del 2,5% e perdere le rimanenti cedole?
Il bond del Tesoro non offre sufficiente appeal speculativo alle condizioni di mercato oggi immaginabili. Ciò non toglie che il guadagno prospettato dal nuovo BTp a 5 anni sia buono per una famiglia che volesse semplicemente impiegare i risparmi per un periodo di tempo non lungo e senza correre grossi rischi. Se l’inflazione italiana restasse bassa come da previsione del mercato, il rendimento si rivelerebbe positivo anche in termini reali.
Grazie per la discrezione del titolo, buona giornata