Novità INPS per gli stipendi nelle giornate di donazione del sangue

Cosa prevede la normativa in vigore per le assenze durante le giornate di donazione? Ecco la nuova circolare INPS del 2025.
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3 settimane fa
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INPS donazione sangue
Foto © Investireoggi

Donare il sangue è un gesto di amore verso se stessi e verso il prossimo. Spot del genere, dedicati alla donazione del sangue, si susseguono da anni. Si tratta di un’azione che, dal punto di vista etico, morale e civile, riveste un’importanza cruciale, come dimostrano i dati provenienti dagli ospedali, dove il sangue è sempre richiesto in grandi quantità per curare chi ne ha bisogno.

Numerose associazioni promuovono la donazione in tutto il territorio italiano e sono milioni gli italiani che vi aderiscono. Molti di loro sono lavoratori dipendenti, i quali godono di specifici vantaggi sul piano lavorativo nelle giornate di donazione.

Ciò non significa che la donazione venga retribuita: la donazione di sangue, infatti, è gratuita. Ricevere un qualsiasi compenso sarebbe illecito, come stabilisce la legge n. 219/2005, che punisce il pagamento sia per il donatore sia per l’associazione.

L’assenza dal lavoro – che può coprire l’intera giornata o solo alcune ore – è comunque retribuita e coperta dall’INPS. Con la circolare n. 96/2025, l’Istituto ha riepilogato la normativa da applicare ai datori di lavoro, i quali sono tenuti ad anticipare la retribuzione al dipendente.

Novità INPS per gli stipendi nelle giornate di donazione del sangue

Le giornate, o le ore, di riposo retribuito rappresentano dunque il principale vantaggio per il donatore lavoratore dipendente. Nella circolare citata, l’INPS ha indicato i nuovi codici che i datori di lavoro dovranno usare, a partire da luglio 2025, per conguagliare le somme anticipate ai dipendenti per le giornate di donazione. La stessa circolare ricorda l’obbligo, in capo ai datori di lavoro, di conservare per dieci anni i certificati medici relativi alla donazione e all’idoneità alla donazione, in vista di eventuali controlli.

Ecco le regole per datori di lavoro dei dipendenti durante i permessi

Che un lavoratore donatore di sangue abbia diritto al riposo retribuito non è una novità: lo prevede l’art. 1 della legge n. 584/1967. A chi dona gratuitamente il sangue spetta un’intera giornata di riposo con la stessa retribuzione che avrebbe percepito lavorando. Esiste inoltre un risvolto previdenziale: la giornata di donazione è coperta da contribuzione figurativa, utile sia per l’importo sia per il maturare del diritto alla futura pensione.

I datori di lavoro pagano la giornata al dipendente a titolo di anticipo, recuperando poi la somma tramite i flussi contributivi verso l’INPS.

Chi si chiede quando venga retribuita la giornata di donazione deve considerare che l’importo coincide con quello che avrebbe percepito lavorando, limitatamente però alle voci fisse di stipendio.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

1 Comment

  1. …penso che anche per gli ex pensionati inpdap,sia un’ingiustizia bella e buona,anche perchè
    le istituzioni italiane non ci vogliano dare nessuna motivazione sull’argomento della doppia imposizione,anche perchè penso sia una mera interpretazione di alcuni funzionari sia governativi che dell’inps ed ex inpdap,dico questo perchè una mia conoscente,dipendente di ministero,quindi ex dipendente pubblico,sia riuscita nell’intento che la sua pensione,sia pagata attualmente al lordo ed abbia ricevuto pure gli arretrati dovuti,come al solito,due pesi e due misure come succede,è successo e continuerà a succedere!

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