Investire nel commercio elettronico, le obbligazioni Amazon.com

I bond in dollari del gigante americano sono più sicuri dei Btp e rappresentano un’ottima scelta di diversificazione nel medio periodo. La società è in forte espansione e in borsa tocca nuovi record
11 anni fa
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L’acquisto di prodotti e servizi online è sempre in aumento e non consoce crisi. Quella che agli arbori del ventunesimo secolo era considerato il motore della new economy ora è diventato il driver per la crescita mondiale. Il commercio elettronico è ormai una componente essenziale e indispensabile per gli scambi commerciali a distanza e per calmierare i prezzi in un mondo globalizzato e senza più frontiere. Leader mondiale di questo settore è Amazon.com che ha chiuso il secondo trimestre del 2013 con ricavi a quota 15,7 miliardi di dollari, in ascesa del 22% rispetto allo stesso periodo del 2012.

Numeri da primato, soprattutto perché realizzati in un periodo di profonda recessione economica globale, ma che la dicono tutta sulla direzione che sta seguendo il mercato per cavalcare la ripresa dei consumi, tanto negli Usa quanto in Europa. La rapida penetrazione dei collegamenti internet e la diffusione della tecnologica (pc, tablet, smartphone, ecc.) contribuiranno, poi, a una rapida crescita delle transazioni online sempre più a discapito del commercio tradizionale.

 

Obbligazioni Amazon.com più affidabili dei titoli di stato italiani

 

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Così, se si cerca un porto sicuro dove mettere i propri soldi, diverso dai soliti Bot e Btp, i bond Amazon.com fanno al caso dei più timorosi. Rigorosamente in dollari, offrono rendimenti molto bassi ma godono di un grado di affidabilità molto elevato, superiore a quello dei Btp italiani. L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha attribuito al colosso di Jeff Besoz il rating AA-, mentre quello dell’Italia è di recente stato abbassato a BBB. Più in dettaglio, le obbligazioni Amazon.com Inc  scadenza novembre 2017 (Isin US023135AH92) pagano una cedola fissa del 1,20% su base semestrale e rendono ai prezzi attuali l’1,76%. Emesse lo scorso anno per 1 miliardo di dollari, prezzano 98 e sono negoziabili sul Nasdaq o sul mercato non regolamentato Otc per tagli da 2.000 dollari con multipli aggiuntivi di 1.000.

I tassi offerti dalle obbligazioni del gigante di Seattle non sono di certo incoraggianti e, anzi,  non battono nemmeno l’inflazione, tuttavia rappresentano una valida alternativa agli strumenti obbligazionari statali più sicuri e possono dare buone soddisfazioni se il dollaro tornerà ad apprezzarsi contro l’euro dopo che il presidente della Fed Ben Bernanke ha detto che la politica monetaria restrittiva della Fed potrebbe presto finire. Sulla parte lunga della curva, troviamo però anche rendimenti più interessanti come il bond decennale da 1,25 miliardi Amazon.com 2,50% 2022 (Isin US023135AJ58) che rende circa il 3% a scadenza ed è negoziabile sempre per importi minimi da 2.000 dollari. Nonostante il secondo trimestre si sia chiuso con una perdita di 7 milioni a causa di spesa per investimenti , alcune importanti banche d’affari, fra cui Goldman Sachs, continuano a esprimere ottimismo sulle sue prospettive di Amazon.com e consigliato l’acquisto delle obbligazioni.

 

Trimestrale Amazon: fatturato in forte crescita grazie agli ebook

 

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Fondata da Jeff Bezos nel 1994, Amazon.com iniziò come libreria online, ma presto allargò la gamma dei prodotti venduti a DVD, CD musicali, software, videogiochi, prodotti elettronici, abbigliamento, mobilia, cibo, giocattoli e altro ancora. È stata tra le prime grandi compagnie a vendere merci su Internet e una delle aziende simbolo della bolla speculativa riguardante Internet alla fine degli anni novanta. Amazon ha creato poi altri siti in Canada, Regno Unito, Germania, Austria, Francia, Italia, Spagna, Cina e Giappone e spedisce i suoi prodotti in tutto il mondo. Ora capitalizza in borsa 140 miliardi di dollari e ha alle sue dipendenze più di 88mila dipendenti. Quotato al Nasdaq, il titolo Amazon in 18 mesi è passato da 180 dollari ad oltre 300 con una progressione del 65%, mentre i ricavi sono saliti negli ultimi due anni da 34 a 61 miliardi di dollari (+79%) con una progressione costante e regolare nel tempo.

Nonostante il secondo trimestre del 2013 si sia chiuso in perdita di 7 milioni, Amazon ha generato ricavi per 15,7 miliardi di dollari e i vertici prevedono un’ulteriore progressione per il trimestre in corso verso i 17 miliardi. Non solo. Secondo le stime della società di ricerca eMarketer riportate dal Financial Times, le attività collegate alla pubblicità di Amazon potranno generare nel 2013 un fatturato per oltre 800 milioni di dollari, grazie all’e-commerce e ai dati sui consumi che consentono al colosso delle vendite online di allettare gli inserzionisti e di segnare una crescita più rapida di quella delle rivali. Inoltre, come noto, Amazon permette ora ai clienti di pubblicare ebook in formato Kindle senza imporre restrizioni di contenuti e richiedendo una percentuale di incasso sulle vendite molto più bassa di quella proposta dalle case editrici, cosa che attira molti inserzionisti pubblicitari. Infine, Amazon.com ha da poco aperto una nuova frontiera, verso l’India. Quello indiano è un mercato emergente in forte crescita e proprio Internet e l’e-commerce stanno contribuendo a dare la spinta decisiva. Nel paese asiatico ci sono 50 milioni di utenti attivi, dei quali il 40% ha già fatto acquisti online.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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