Alla fine non è arrivata alcuna soluzione per coloro i quali non pagano Irpef e di conseguenza non possono sfruttare le detrazioni edilizie in dichiarazione dei redditi. Infatti, tra le varie novità apportate dal decreto superbonus, DL 11/2023, decreto che ha segnato lo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura, non c’è alcuna disposizione ad hoc per chi è nella no tax area o in regime forfettario e vorrebbe ristrutturare la propria casa.

Di conseguenza, in assenza di altri redditi da tassare ai fini Irpef, a questi soggetti, dopo che sono state eliminate la cessione del credito e lo sconto in fattura, non rimane che pagare i lavori di tasca propria e rinunciare a qualsiasi agevolazione fiscale.

Il decreto sulla cessione del credito

Il DL 11/2023 è stato approvato in via definitiva dal Senato nella giornata di ieri 5 aprile. Diverse le novità approvate in materia di cessione del credito e sconto in fattura.

E’ confermato che cessione del credito e sconto in fattura rimangono attivi solo se alla data del 16 febbraio:

  • per gli interventi diversi da quelli effettuati dai condomini, risulti presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) o presentato altro titolo abilitativo per i lavori diversi al superbonus;
  • per gli interventi effettuati dai condomini, risulti adottata la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori e risulti presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA);
  • per gli interventi comportanti la demolizione e la ricostruzione degli edifici, risulti presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo;
  • per gli interventi per i quali non è prevista la presentazione di un titolo abilitativo (edilizia libera), è richiesto l’inizio dei lavori.

Sugli interventi in edilizia libera ci sono delle novità; inoltre  in fase di conversione in legge sono state previste ulteriori casistiche rispetto alle quali rimangono in essere cessione del credito e sconto in fattura;  le banche per smaltire i crediti che hanno nel portafoglio potranno acquistare buoni del tesoro.

Per rimediare alle situazioni in cui non è possibile più cedere il credito od ottenere lo sconto in fattura, la detrazione superbonus potrà essere spalmata in 10 anni anzichè 4.

Nessuna soluzione per chi è in no tax area o paga imposte sostitutive dell’Irpef

In base a quanto detto finora, rispetto al testo iniziale del decreto superbonus, in fase di conversione in legge, sono state approvate diverse novità. Tuttavia c’è chi rimarrà scontento del mancato intervento del Governo.

Il riferimento è a coloro i quali sono nella no tax area  o a coloro i quali hanno la partita iva in regime forfettario; infatti, tali soggetti, se non hanno altri redditi da tassare ai fini Irpef, non potranno sfruttare i bonus edilizi: né in dichiarazione dei redditi, né attraverso la cessione del credito e lo sconto in fattura, posto che queste due opzioni sono state eliminate.

Nel caso specifico dei forfettari, l’addio ai bonus edilizi è dovuto al fatto che questo contribuenti pagano pagano un’imposta sostitutiva dell’irpef, mentre i bonus edilizi sono tutte detrazioni ai fini Irpef.

Da qui, la soluzione sarebbe quella di trasformare alcune agevolazioni da detrazione a credito d’imposta, per permettere anche a chi è in regime forfettario o in regime degli ex minimi di poter ristrutturare la propria casa senza dover pagate tutto di tasca; per chi è in no tax area, la situazione potrebbe essere ancora più complicata, posto che la no tax area coincide con le fasce di reddito più basse, le quali potrebbero avere ancora più difficoltà a trovare i fondi per ristrutturare la casa.