In piena campagna dichiarativa, molti contribuenti si interrogano su eventuali ritardi nell’accredito delle somme spettanti a titolo di rimborso da 730.
Una delle principali cause di tali ritardi è l’attivazione dei controlli preventivi da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Ma cosa sono esattamente questi controlli?
E, soprattutto: chi ha il compito di informare il contribuente nel caso in cui il rimborso venga bloccato? Approfondiamo la questione basandoci sulle fonti ufficiali dell’Agenzia delle entrate.
Cosa sono i controlli preventivi e quando vengono attivati
I controlli preventivi sono verifiche effettuate dall’Agenzia delle Entrate sulle dichiarazioni dei redditi presentate con il modello 730.
Ciò al fine di accertare la correttezza dei dati e prevenire eventuali frodi fiscali.
Secondo l’articolo 5, comma 3-bis del D.Lgs. 175/2014, tali controlli possono essere attivati nei seguenti casi:
- presentazione della dichiarazione direttamente da parte del contribuente o tramite il sostituto d’imposta, con modifiche rispetto alla dichiarazione precompilata che incidono sulla determinazione del reddito o dell’imposta e che
- presentano elementi di incoerenza rispetto ai dati in possesso dell’Amministrazione finanziaria
- ovvero determinano Rimborsi di importo superiore a 4.000 euro.
L’Agenzia delle Entrate ha la facoltà di effettuare questi controlli entro quattro mesi dalla scadenza prevista per la trasmissione della dichiarazione. O dalla data effettiva di trasmissione se successiva.
Nel caso in cui venga attivato un controllo preventivo, il rimborso spettante sarà erogato non oltre il sesto mese successivo al termine previsto per la trasmissione della dichiarazione.
Chi informa il contribuente dell’attivazione dei controlli preventivi?
La modalità con cui il contribuente viene informato dell’attivazione dei controlli preventivi varia in base al canale di presentazione della dichiarazione:
- dichiarazione presentata direttamente dal contribuente: in questo caso, l’Agenzia delle Entrate invia una comunicazione all’indirizzo e-mail fornito dal contribuente al momento della presentazione della dichiarazione.
Inoltre, un avviso viene inserito nell’area riservata del contribuente sul sito dell’Agenzia.
- Dichiarazione presentata tramite CAF o professionista abilitato: l’Agenzia delle Entrate comunica l’attivazione del controllo preventivo al soggetto che ha prestato assistenza fiscale (CAF o professionista), il quale ha l’obbligo di informare tempestivamente il contribuente.
Si veda la circolare n°4/2018 sull’assistenza prestata da Caf e professionisti.
È fondamentale che il contribuente sia tempestivamente informato dell’attivazione dei controlli preventivi, in modo da essere consapevole dei tempi di erogazione del rimborso e, se necessario, fornire eventuali documentazioni aggiuntive richieste dall’Amministrazione finanziaria.
Riassumendo.
- Definizione: I controlli preventivi sono verifiche effettuate dall’Agenzia delle Entrate sulle dichiarazioni 730 per accertare la correttezza dei dati e prevenire frodi fiscali.
- Casi di attivazione: Modifiche significative alla dichiarazione precompilata, presenza di incoerenze nei dati e rimborsi superiori a 4.000 euro.
- Tempistiche: L’Agenzia ha quattro mesi per effettuare i controlli; il rimborso viene erogato entro sei mesi dalla scadenza della presentazione della dichiarazione.
- Comunicazione al contribuente: Se la dichiarazione è presentata direttamente, l’Agenzia informa il contribuente via e-mail e tramite l’area riservata; se presentata tramite CAF o professionista, l’informazione viene trasmessa a questi ultimi, che devono avvisare il contribuente.
- Importanza dell’informazione tempestiva: Essere informati dell’attivazione dei controlli permette al contribuente di essere consapevole dei tempi di rimborso e di fornire eventuali documentazioni richieste.