Venerdì 4 luglio il Partito Laburista britannico tagliava il traguardo del primo anno al governo dopo la vittoria alle elezioni generali. Tutto c’era, tranne che aria di festa. E non solo perché i sondaggi appaiono sempre più tragici, ma anche per la pessima figura rimediata dal governo di Keir Starmer all’inizio di questa settimana. Sterlina e Gilt sono andati giù sui mercati dopo che il primo ministro non ha difeso il suo cancelliere allo Scacchiere, figura corrispondente al nostro ministro delle Finanze. Trattasi della 46-enne Rachel Reeves, che sentendosi abbandonata a sé stessa in Parlamento, ha pianto di fronte a tutti.
Sterlina e Gilt in mano a Reeves
Si è reso necessario che Starmer il giorno dopo abbracciasse pubblicamente Reeves per spegnere la crisi sui incipiente sui mercati. La sterlina risaliva e i rendimenti dei titoli di stato tornavano a scendere. “Non andrà da nessuna parte” e “resterà al suo posto a lungo”, ha dichiarato il premier. Cos’era successo di preciso? Una cinquantina di deputati laburisti non avevano votato per la proposta di legge sui tagli allo stato sociale presentata dal governo. Una rivolta dell’ala sinistra, che ha costretto l’esecutivo ad annacquare l’iniziativa fino a renderla di fatto inutile. I 5,5 miliardi di sterline di risparmi stimati sono quasi stati azzerati.
Quanto accaduto ridicolizza la leadership laburista. Ha sortito l’effetto di evidenziare la fragilità della maggioranza parlamentare e senza neanche portare a casa un qualche risultato apprezzabile per i conti pubblici. Anzi, lo scollamento con gli elettori rischia di aumentare. E Reeves è stata considerata la responsabile di questa pessima figura, essendo colei che gestisce le finanze statali.
I mercati hanno imparato ad apprezzarla per la sua prudenza fiscale. Sinora ha impedito che i propositi del suo partito danneggiassero i conti pubblici.
Laburisti sempre più frustrati
Il bilancio per il 2025 è stato varato all’insegna sì di forti aumenti di spesa, ma coperti da altrettanti aumenti delle entrate. Il “tassa e spendi” classico della sinistra. Di recente ha dovuto annunciare un altro passo indietro sulla tassazione dei cosiddetti “non doms“, gli stranieri residenti nel Regno Unito, al fine di frenarne la fuga. Per quanto sia chiacchierata sul piano politico, alla City temono che Reeves venga rimpiazzata da una figura fiscalmente più lassista. Il tonfo della sterlina e dei Gilt di mercoledì ha messo le cose in chiaro: il cancelliere non si tocca.
Paradossalmente, la figuraccia alla Camera dei Comuni rafforza Reeves. Se Starmer si azzardasse di rimuoverla, otterrebbe come risultato una crisi sui mercati finanziari. Proprio quello che cerca di evitare dal primo giorno d’ingresso a Downing Street, non volendo fare la fine di Liz Truss nel 2022. La difesa del suo braccio destro forse non è stata sentita, ma necessaria. Egli sa che da un lato può scaricare su di lei tutta la rabbia e la crescente frustrazione del partito per una politica economica in contrasto spesso con le promesse elettorali.
Al contempo, è consapevole che la difesa di sterlina e Gilt passa proprio per il mantenimento di Reeves al suo posto.
Rischio smottamento a sinistra per Starmer
Il rischio è che stia emergendo un equilibrio instabile. Starmer non può sbilanciarsi al punto da blindare Reeves e mettere a repentaglio la propria posizione. Ed è quello che può avvenire già nei prossimi mesi. L’ex deputata laburista Zarah Sultana ha dichiarato l’altro ieri che presto formerà un nuovo partito con Jeremy Corbyn, ex segretario Labour e tra i più ribelli anti-Starmer. Se i due passassero ai fatti, il premier si ritroverebbe una concorrenza alla sua sinistra potenzialmente devastante nei collegi quando si tornerà alle elezioni. Come se già i bassi consensi non fossero un guaio sufficiente.
Dunque, la forza della sterlina si rivela precaria. E’ ai massimi da inizio 2022 contro il dollaro ad un cambio di 1,37 e guadagna il 7% nell’ultimo anno. Essa si regge, però, sullo status quo politico, che non fa bene alla stabilità del governo. Le contraddizioni in seno ai laburisti stanno esplodendo ad appena un anno dal trionfo elettorale. Andando avanti così, Starmer sarà costretto a sbarazzarsi del cancelliere, anche a costo di affrontare le ire dei mercati. E’ lo scenario che vuole evitare a tutti i costi, ma che non può escludere per salvare sé stesso e il suo partito.