Manca davvero proprio all’appuntamento cruciale per i proprietari di immobili: il 16 giugno 2025 scade il termine per il versamento dell’acconto IMU 2025.
Si tratta della prima delle due rate previste per l’anno, una scadenza che coinvolge numerose categorie di contribuenti in base alla tipologia e all’uso dell’immobile posseduto.
Gli immobili sui cui si applica l’IMU
L’imposta municipale propria riguarda una vasta platea di soggetti proprietari o titolari di altro diritto reale su specifiche categorie di immobili. L’acconto IMU è dovuto da chi possiede:
- abitazioni principali classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 (considerate di lusso);
- seconde case;
- fabbricati destinati ad attività commerciali;
- aree edificabili;
- terreni a uso agricolo.
Esclusa l’IMU per le abitazioni principali non di lusso (es. A/2, A/3, A/4, ecc.), resta l’obbligo di versamento per tutti gli altri immobili che rientrano nelle categorie imponibili. Per i terreni agricoli ci sono molti casi di esenzione IMU. Ad esempio, quelli posseduti e diretti da coltivatore diretto o IAP non sono soggetti al tributo.
Periodo di riferimento e modalità di calcolo
Il versamento dell’acconto IMU 2025 copre la quota relativa ai primi sei mesi dell’anno, ossia dal 1° gennaio al 30 giugno. Il calcolo dell’importo dovuto si effettua rapportando la quota di possesso alla durata del periodo in cui si è stati titolari dell’immobile durante il semestre.
Nei casi in cui non siano intervenute modifiche rispetto all’anno precedente, sia a livello catastale sia dal punto di vista dell’uso dell’immobile, il calcolo risulta semplificato. È infatti prassi comune che le aliquote deliberate dai Comuni rimangano invariate fino al saldo di dicembre, per cui, in assenza di variazioni deliberate a inizio anno, l’importo da versare a giugno corrisponde alla metà di quanto corrisposto complessivamente per l’anno 2024.
IMU: situazioni che richiedono un calcolo personalizzato
Tuttavia, non sempre è possibile adottare un approccio standard al calcolo dell’acconto IMU 2025. Alcuni eventi possono influenzare l’importo da corrispondere, rendendo necessario un ricalcolo puntuale.
Tra i casi più comuni che possono comportare variazioni vi sono:
- modifiche nell’utilizzo dell’immobile: ad esempio, un appartamento che nel 2024 era affittato e che ora risulta vuoto, oppure viceversa. In molti Comuni le aliquote variano in base all’uso effettivo (abitazioni locate vs non locate);
- differenze contrattuali: l’aliquota può cambiare in funzione della tipologia di contratto di locazione (contratti ordinari 4+4, agevolati 3+2, canone concordato, ecc.); ciò dipende esclusivamente da cosa ha deciso il comune (dunque, consultare le delibere IMU);
- lavori di ristrutturazione o ammodernamento: un incremento della rendita catastale in seguito a interventi sull’immobile può comportare un aumento dell’imposta;
- cambiamento della destinazione d’uso: ad esempio, un locale adibito a studio professionale che viene trasformato in residenza comporta una diversa applicazione dell’aliquota;
- compravendite immobiliari avvenute nel semestre: chi acquista un immobile a maggio, ad esempio, verserà l’imposta solo per il bimestre maggio-giugno, mentre chi lo ha venduto dovrà calcolare l’acconto solo per i mesi di effettiva titolarità.
Calcolo IMU: variazioni nel possesso dell’immobile
Il principio fondamentale dell’IMU prevede che l’imposta sia rapportata al periodo e alla quota di possesso dell’immobile. Quando il contribuente diventa proprietario o cessa di esserlo durante il semestre di riferimento, l’obbligo IMU si applica in maniera proporzionale. Si considera per intero il mese in cui il possesso si è protratto per più della metà dei giorni di cui il mese stesso si forma.
In concreto, ad esempio:
- chi ha acquistato un immobile nei primi 15 giorni del mese di maggio 2025 pagherà l’IMU per i mesi da maggio e dicembre (suddividendo sempre in acconto e saldo);
- chi ha venduto immobile a inizio marzo 2025 sarà tenuto al versamento dell’IMU solo per i mesi da gennaio a febbraio.
Tali fattispecie richiedono particolare attenzione per evitare errori di calcolo o omissioni che possono comportare sanzioni.
Riassumendo
- L’acconto IMU 2025 va versato entro il 16 giugno per vari immobili.
- L’importo copre i primi sei mesi, in base alla durata del possesso.
- Nessuna variazione: si versa metà dell’IMU pagata per l’anno 2024.
- Cambi d’uso, affitti o ristrutturazioni modificano il calcolo dell’imposta.
- Possesso parziale nell’anno comporta pagamento proporzionale ai mesi di titolarità.
- Il saldo finale IMU andrà pagato entro il 16 dicembre 2025.