Truffa auto usata per rapina, gli anziani sono le vittime preferite

Finti agenti ingannano anziani con la truffa dell’auto usata per rapina: ecco come agiscono e come difendersi.
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3 settimane fa
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truffa Crocodilus
Foto © Pixabay

Una nuova truffa si sta diffondendo con preoccupante rapidità in diverse città italiane, e a farne le spese sono ancora una volta le persone più fragili: gli anziani. Si tratta della cosiddetta “truffa dell’auto usata per una rapina”, un raggiro ben orchestrato che sfrutta la paura e la confusione per sottrarre denaro alle vittime.

Il meccanismo della truffa

Tutto comincia con una telefonata. All’altro capo del telefono, un finto agente di polizia o un sedicente rappresentante delle forze dell’ordine informa l’anziano di turno che un’auto intestata a suo nome sarebbe stata usata per commettere una rapina.

La notizia è ovviamente falsa, ma è costruita ad arte per spaventare la vittima e metterla in uno stato di ansia.

A quel punto entra in gioco un secondo truffatore, che si presenta a casa dell’anziano come incaricato di effettuare un controllo o di riscuotere una cauzione per evitare il sequestro dei beni. L’obiettivo è chiaro: farsi consegnare contanti, gioielli, carte di credito o documenti personali. Il raggiro si basa su un mix micidiale di pressione emotiva, tempismo e falsa autorità. I truffatori sono spesso ben informati: conoscono il nome dell’anziano, l’indirizzo, e talvolta anche i dettagli su parenti o vicini di casa. Questo rende la truffa più credibile e difficile da smascherare.

Inoltre, i malviventi giocano sul senso di colpa: insinuano che l’anziano abbia intestato l’auto a terzi senza accorgersene, o che qualcuno della sua famiglia possa essere coinvolto nell’indagine. In alcuni casi, si sono spacciati per avvocati che promettono di “risolvere tutto” in cambio di una somma immediata, presentata come una garanzia per non finire nei guai.

Truffa auto per rapina, un fenomeno in espansione

Episodi di questo tipo sono stati segnalati in numerose province italiane, da nord a sud. Le autorità segnalano che i truffatori spesso colpiscono nelle ore diurne, quando gli anziani sono soli in casa e meno propensi a chiedere aiuto. Talvolta si presentano anche in divisa o con falsi tesserini identificativi. Le forze dell’ordine hanno lanciato appelli alla prudenza, invitando a non fidarsi mai di chi chiede denaro o documenti a domicilio, anche se si presenta come rappresentante dello Stato. In caso di dubbi, la raccomandazione è chiamare subito il 112 o contattare un familiare.

Per contrastare queste truffe, è fondamentale diffondere consapevolezza tra le persone più a rischio. In particolare, è utile ricordare alcune regole d’oro:

  • La polizia e i carabinieri non chiedono mai denaro o documenti porta a porta.
  • Nessun avvocato può intervenire in un’indagine senza regolare procura e documenti ufficiali.
  • In caso di telefonate sospette, non dare informazioni personali e interrompere la chiamata.
  • Parlare con amici, vicini e familiari delle possibili truffe può essere un valido strumento di prevenzione.

La “truffa dell’auto usata per una rapina” è solo l’ultima di una lunga serie di raggiri studiati per colpire gli anziani, sfruttando paura, confusione e fiducia mal riposta.

Di fronte a queste strategie sempre più sofisticate, l’unica arma davvero efficace resta l’informazione. Sapere come agiscono i truffatori e non lasciarsi cogliere di sorpresa è il primo passo per proteggere sé stessi e i propri cari.

I punti più importanti.

  • Una nuova truffa colpisce gli anziani: fingono che un’auto a loro nome sia stata usata per una rapina.
  • I criminali si spacciano per agenti o avvocati per estorcere denaro e gioielli.
  • Le autorità invitano a non aprire la porta e a contattare subito il 112 in caso di sospetti.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

2 Comments

  1. Tutto giusto. Però quando ci hanno provato com me, ho subito chiamato 112 con un telefono diverso da quello sul quale il truffatore mi avevano contattato, avvertendo: <>.= Nessun risultato! Ma è pure colpa delle compagnie telefoniche che permettono a malintenzionati o anche a commercianti ( oimmobiliaristi soprattutto) di poter disporre di infiniti numeri “falsi” che se vai a richiamare, scopri che non esistono1 … Stramaledico Tim, Vodafone, Wind ecc ecc!!!!a.

    • p.s. avevo scritto avvertendo il 112 di monitorare l’ultima telefonata ricevuta su quel numeto xx, di seguire i tabulati, Voi che potete…. ma nulla si fece! La frase però è sparita , vedo.

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