Stipendio badanti, la guida all’aumento, ecco cosa bisogna fare per sfruttare le regole del contratto

Ecco quando lo stipendio di una badante deve essere aumentato e perché lo prevede espressamente il CCNL di categoria.
4 mesi fa
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aumento stipendio badanti
Foto © Licenze Creative Commons

Se c’è un settore lavorativo con regole particolari, è quello domestico. Il settore domestico, che include figure come badanti, colf, baby sitter e simili, è caratterizzato da regole molto particolari. Soprattutto in materia di stipendi. Spesso, il datore di lavoro è la stessa persona anziana che necessita di assistenza, nel caso delle badanti. Oppure la famiglia a cui viene prestato il servizio, nel caso delle colf. In questo settore, il datore di lavoro non agisce come sostituto d’imposta. Quindi non applica trattenute per le tasse, non eroga bonus o detrazioni, lasciando il lavoratore a dover gestire tutto autonomamente.

Questo può portare alla perdita di bonus e detrazioni o, in alcuni casi, a problemi seri con il Fisco per quanto riguarda le tasse da pagare. Nonostante l’esistenza di un Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) specifico, questo settore presenta salari tra i più bassi e una contribuzione previdenziale minima.

Oggi, tuttavia, ci concentriamo proprio sugli stipendi delle badanti. E anche di colf, baby sitter e altre figure simili. Questi lavoratori e lavoratrici possono ottenere più di quanto percepiscano attualmente. Basta sapere come fare.

“Buonasera, sono Irene, una badante che lavora per la stessa famiglia da 10 anni. Non ho nulla da dire riguardo al trattamento ricevuto, poiché dopo così tanto tempo mi considerano parte della famiglia. Il problema è che guadagno sempre lo stesso stipendio, senza mai un aumento. Il figlio dell’anziano che assisto mi dice che non ho diritto a nulla di più, ma io credo che dovrebbero concedermi qualcosa in più, di tanto in tanto. Tutti i lavoratori ricevono aumenti di stipendio, ma a me non è mai successo. Cosa posso fare?”

Stipendio badanti: la guida all’aumento, ecco cosa bisogna fare per sfruttare le regole del contratto

Le normative vigenti in materia di lavoro sono chiare e prevedono degli incrementi di stipendio a intervalli prestabiliti.

Nel settore domestico, le associazioni dei datori di lavoro e i sindacati si riuniscono ogni anno per stabilire le nuove tabelle dei minimi salariali da applicare, al fine di adeguare le retribuzioni all’inflazione. Tuttavia, ci sono lavoratori nel settore domestico che percepiscono meno di questi minimi. Questo accade perché, pur essendo assunti, vengono regolarizzati per mansioni differenti da quelle realmente svolte.

Così, una badante può essere assunta come colf, o una persona che assiste non autosufficienti può essere assunta come semplice dama di compagnia, il tutto per applicare minimi salariali inferiori rispetto a quelli dovuti. In altri casi, per ridurre lo stipendio da erogare, le famiglie assumono lavoratori con orari non veritieri, poiché in realtà lavorano più ore di quelle indicate nel contratto.

Al di là di queste problematiche, che nel settore vengono definite come “lavoro grigio”, una badante che lavora da molti anni per lo stesso datore di lavoro ha diritto ad aumenti di stipendio.

Ecco come funzionano gli scatti di anzianità

Oltre all’indicizzazione dello stipendio badanti al tasso di inflazione, è importante considerare gli scatti di anzianità. Gli scatti di anzianità sono uno strumento previsto dai CCNL di categoria, che consente al lavoratore, dopo un certo numero di anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro, di ottenere un incremento di stipendio. Al collaboratore domestico, sia esso una colf, una badante, un maggiordomo o un giardiniere, spettano fino a 7 scatti di anzianità, uno ogni 2 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro. Per ogni scatto di anzianità, lo stipendio deve aumentare del 4%.

Per esempio, una badante assunta a gennaio 2023 con uno stipendio di 1.200 euro al mese, a gennaio 2025 dovrebbe ricevere un incremento che porterebbe lo stipendio a 1.248 euro al mese. Continuando a lavorare con lo stesso datore di lavoro, a gennaio 2027 si dovrebbe applicare un nuovo scatto.

Portando lo stipendio a circa 1.298 euro al mese. Questo è al netto di eventuali aumenti dei minimi previsti dal CCNL e dal consueto aggiornamento annuale delle tabelle salariali.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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