Una domanda respinta dall’INPS, su cui l’interessato ritiene che l’Istituto non abbia considerato correttamente alcuni elementi, può diventare motivo di contestazione. Ma anche una richiesta di restituzione di somme indebitamente percepite, relative a pensioni, ammortizzatori sociali o altre prestazioni, può portare a uno scontro tra cittadino e Istituto.
Così come accade nei casi di revoca o sospensione di una prestazione già in corso. I motivi di “frizione” tra INPS e cittadini possono essere molteplici, e altrettante sono le motivazioni che possono spingere una persona a voler presentare ricorso.
Sul sito dell’INPS sono disponibili strumenti semplici e accessibili per avviare un ricorso in autonomia, senza bisogno di intermediari.
Ricorso INPS: ecco come fare con lo SPID, direttamente online e da soli
Quando si riceve una comunicazione ufficiale dell’INPS che annuncia la revoca, sospensione o decadenza di una prestazione (magari con allegato un bollettino PagoPA per la restituzione delle somme), è possibile leggere una dicitura standard che recita:
“Avverso questo provvedimento può proporre istanza di riesame a questa sede INPS entro 30 giorni dalla data della notifica di questo atto. Ricordiamo, inoltre, che può proporre azione giudiziaria nelle forme e nei termini previsti dalla legge.”
In altre parole, è possibile fare ricorso — sempre che ci siano motivi validi — o chiedere un riesame, due strumenti che il cittadino può usare per contestare una decisione ritenuta errata oppure per difendere un diritto negato.
La procedura è semplice: basta collegarsi al sito ufficiale dell’INPS utilizzando le credenziali SPID. Una volta effettuato l’accesso all’area riservata, si può accedere al servizio “Ricorsi e istanze di riesame online”.
A questo punto, il sistema permette di scegliere tra ricorso e riesame. Le due procedure sono simili, ma presentano alcune differenze operative.
Ecco la procedura nel dettaglio
Con un riesame o un ricorso, il cittadino può chiedere all’INPS di rivedere una decisione presa, qualora sussistano i presupposti per modificarla. La richiesta può essere inoltrata per le seguenti aree:
- Prestazioni pensionistiche;
- Ammortizzatori sociali (prestazioni a sostegno del reddito);
- Contributi;
- Elenchi lavoratori agricoli subordinati.
Se si conosce il riferimento del provvedimento contestato, è possibile indicare il PIU (Protocollo Informatico Unificato). Tuttavia, è possibile avviare la procedura anche se non si conosce il protocollo.
È sempre preferibile inserire tutti i riferimenti disponibili, perché questo facilita l’istruttoria del ricorso. Ad esempio, se si conosce il numero Domus della domanda relativa alla prestazione, va inserito.
Oltre a ciò, è necessario indicare:
- Recapiti telefonici ed e-mail del richiedente;
- Sede INPS competente a cui presentare l’istanza.
Cosa fare tra formulario, allegati e ricevute di presentazione del ricorso all’INPS
L’istanza, redatta e firmata dal diretto interessato, deve essere caricata in formato PDF e corredata da tutta la documentazione utile a supportare le motivazioni del ricorso o del riesame.
È fondamentale allegare anche, sempre in formato PDF, il provvedimento INPS oggetto della contestazione: può trattarsi, ad esempio, di un atto di revoca, sospensione o reiezione di una prestazione.
Una volta completata la procedura, l’utente potrà:
- inviare online l’istanza all’INPS;
- stampare la ricevuta che attesta l’avvenuta presentazione e trasmissione.